[autismo-biologia] Linea guida per l'autismo in età evolutiva. Raccomandazioni sugli psicofarmaci

Enrico Toffolo enrico.toffolo.67 a gmail.com
Dom 7 Mar 2021 22:22:35 CET


David, se avessero firmato per errore sarebbe ancora peggio!

Comunque la Dott.ssa Scattoni che ha letto e ci legge potrà aiutarci a comprendere perché le raccomandazioni sono uscite in questa forma.

Così come il Presidente Marino potrà chiarirci la posizione di ANGSA.

Enrico

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Da: autismo-biologia <autismo-biologia-bounces a autismo33.it> per conto di David Vagni <david.vagni a gmail.com>
Inviato: Domenica 7 Marzo 2021, 20:50
A: Autismo Biologia
Oggetto: Re: [autismo-biologia] Linea guida per l'autismo in età evolutiva. Raccomandazioni sugli psicofarmaci

Vedi Enrico, io devo pensare che sia un errore. Molte delle persone che sono nel Panel le conosco, posso pensare che abbiano sottoscritto una stupidaggine simile? Perché non si tratta di qualcosa di “controverso” o “chissà”, ma di una vera stupidaggine, al pari di consigliare il packing o la psicoanalisi o consigliare una visita a Lourdes. Da scienziato proverei vergogna ad avere il mio nome dietro queste linee guida e non riesco a capire come è possibile che persone che lavorano nel campo da decenni possano aver sottoscritto qualcosa di così aberrante.

Quando mi sono arrivate le domande come stakeholder, ho infatti espresso il mio disappunto, ma oltre ad una rabbia transitoria per le domande ridicole e mal poste che sono arrivate, e aver espresso il mio disappunto, non sono andato oltre, perché davo per scontato che, ricevendo i feedback dagli stakeholder e DAL PANEL, il lavoro sarebbe stato rifatto.

Così non è stato. E la cosa mi meraviglia perché espone chi è dietro queste linee guida al ridicolo. Perché ripeto, non parliamo di dubbi, parliamo veramente di aver scritto qualcosa di assurdo. Una volta che sarà pubblicizzate e arriveranno a tutte le famiglie e gli autistici adulti, ci sarà gente incatenata sotto l’ISS a protestare. Non posso immaginare che l’Istituto Superiore di Sanità possa volere questo e se permettete, non voglio dire agli altri come fare il loro lavoro, ma trovo assurdo che ANGSA possa accettarlo.

Il giorno 6 mar 2021, alle ore 21:17, Enrico Toffolo <enrico.toffolo.67 a gmail.com<mailto:enrico.toffolo.67 a gmail.com>> ha scritto:

Errore?!

Purtroppo verranno usate e non a supporto dei pazienti...




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Da: autismo-biologia <autismo-biologia-bounces a autismo33.it<mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it>> per conto di David Vagni <david.vagni a gmail.com<mailto:david.vagni a gmail.com>>
Inviato: Sabato 6 Marzo 2021, 21:03
A: Autismo Biologia
Oggetto: Re: [autismo-biologia] Linea guida per l'autismo in età evolutiva. Raccomandazioni sugli psicofarmaci

Resta il fatto che consigliare l’uso di antipsicotici D2 bloccanti - in generale - senza specificare quali e senza specificare quando e per quanto tempo, sulla base dell’evidenza attualmente disponibile (e non è che c’è scarsa evidenza, non esisterà mai evidenza su questo), semplicemente non ha senso.
Spero che quello delle linee guida sia un errore e che sarà corretto.
In ogni caso, se il resto delle linee guida è nel formato della parte presentata sui farmaci, queste nuove linee guida saranno ancora più inutilizzabili delle precedenti.
Del resto da un’impostazione sbagliata non si possono pretendere risposte corrette.

Il giorno 6 mar 2021, alle ore 20:18, daniela <daniela a autismo33.it<mailto:daniela a autismo33.it>> ha scritto:

Il 2021-03-06 18:08 Enrico Toffolo ha scritto:
Noto incongruenza della rilevazione dopo 2 settimane per gli effetti
indesiderati rispetto la media delle 8 settimane della durata di
somministrazione.
Il periodo di osservazione non doveva essere come minimo il medesimo?
ET

Chiedo scusa. Due settimane è un lapsus. Gli effetti indesiderati si riferiscono al periodo della sperimentazione, che è in media di otto settimane. Resta il fatto che nella vita reale questi farmaci vengono dati per periodi ben più lunghi di otto settimane, non raramente vengono continuati per tutta la vita
    Daniela MC
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DA: autismo-biologia <autismo-biologia-bounces a autismo33.it<mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it>> per conto
di daniela <daniela a autismo33.it<mailto:daniela a autismo33.it>>
INVIATO: Venerdì 5 Marzo 2021, 14:42
A: autismo-biologia a autismo33.it<mailto:autismo-biologia a autismo33.it>
OGGETTO: [autismo-biologia] Linea guida per l'autismo in età
evolutiva. Raccomandazioni sugli psicofarmaci
A proposito dei farmaci che vengono menzionati nella nuova linea
guida,
vorrei far notare alcune cose sugli antipsicotici, chiamati D2
bloccanti. Nella linea guida N. 21 del 2011
https://www.autismeurope.org/wp-content/uploads/2017/08/Il-trattamento-dei-disturbi-dello-spettro-autistico-nei-bambini-e-negli-adolescenti.pdf
vengono presi in considerazione uno a uno alcuni antipsicotici, di
prima
e di seconda generazione.
Soltanto per due antipsicotici di seconda generazione si ammette con
riserva un loro utilizzo non per l’autismo in quanto tale, ma per
alcuni
sintomi associati e per tempi brevi.
Copio dalla linea guida quanto segue
“Prove scientifiche ottenute da vari studi di elevata qualità
supportano
l’utilizzo del risperidone nel trattamento a breve termine di
problemi
comportamentali quali irritabilità, ritiro sociale, iperattività e
comportamenti stereotipati in bambini con disturbi dello spettro
autistico. Nei soggetti (bambini e adolescenti) che assumono
risperidone
il peso dovrebbe essere regolarmente monitorato. I pazienti che
assumono
risperidone e/o i loro familiari (a seconda dell’età del paziente)
dovrebbero ricevere informazioni complete e chiare sui possibili
effetti
collaterali associati al trattamento e sul fatto che non sono
disponibili al momento dati sull’efficacia e sulla
sicurezza/tollerabilità del risperidone nel lungo termine. Le
informazioni sugli effetti collaterali associati al risperidone devono
riguardare sia gli effetti collaterali descritti nella popolazione di
bambini e adolescenti (incremento della prolattina, incremento
ponderale, sedazione) sia quelli descritti nella popolazione adulta,
anche se non ancora rilevati nei bambini e negli adolescenti”
“Dati preliminari prodotti da due RCT supportano l’efficacia a
breve
termine dell’aripiprazolo (n.d.a.: Abilify) nel migliorare i sintomi
di
grave irritabilità in bambini e adolescenti con disturbi dello
spettro
autistico e concomitante quadro caratterizzato dalla presenza di
irritabilità, agitazione o comportamenti autolesionistici. È
necessario
che i dati scientifici a disposizione sull’efficacia
dell’aripiprazolo
vengano confermati da studi ulteriori che approfondiscano il profilo
di
efficacia e tollerabilità del farmaco anche nel medio/lungo termine.
I
pazienti e/o i loro familiari (a seconda dell’età del paziente)
dovrebbero essere informati del fatto che in Italia l’utilizzo di
aripiprazolo è off label, poiché il farmaco non è approvato per il
trattamento dei disturbi” comportamentali associati a disturbi dello
spettro autistico nella popolazione di bambini e adolescenti"
La linea guida Britannica del 2013
https://www.nice.org.uk/guidance/cg170
menziona gli antipsicotici nel capitolo dedicato ai comportamenti
dirompenti (behaviour that challenges)
https://www.nice.org.uk/guidance/cg170/chapter/1-Recommendations#interventions-for-behaviour-that-challenges
e dice in sintesi quanto segue (mia traduzione dal riassunto che ne fa
il British Medical Journal):
“Prendi in considerazione la terapia con antipsicotici per trattare
i
comportamenti esplosivi quando gli interventi psicosociali o altri
interventi sono insufficienti o non potrebbero essere praticati a
causa
della severità del comportamento.
I farmaci antipsicotici dovrebbero essere prescritti inizialmente e
monitorati da un pediatra o da uno psichiatra che dovrebbe
 - Identificare il comportamento bersaglio
 - Decidere una misura appropriata per monitorarne l’efficacia,
includendo la frequenza e la severità del comportamento e la misura
dell’impatto globale dello stesso
- Rivedere l’efficacia e ogni effetto collaterale del farmaco dopo
tre o
quattro settimane
- Sospendere il trattamento se non ci sono segni di una risposta
clinicamente importante dopo sei settimane”
L’aggiornamento ora pubblicato dall’ISS (febbraio 2021) della
linea
guida del 2011 scrive invece quanto segue:
“Il panel ISS della Linea Guida sulla diagnosi e trattamento del
disturbo dello spettro autistico (ASD) suggerisce di usare i D2
bloccanti piuttosto che non usare i D2 bloccanti in bambini e
adolescenti con ASD (raccomandazione condizionata basata su una
qualità
bassa nelle prove di efficacia)”
Raccomanda l’uso di antipsicotici per l’autismo in quanto tale,
senza
neanche specificare nella raccomandazione che le sperimentazioni
citate
in bibliografia sono della durata media di 8 settimane, per cui ci si
aspetterebbe almeno che nella raccomandazione mettesse in guardia
contro
un uso superiore a quello delle sperimentazioni, cosa che avviene
nella
grande maggioranza dei casi. Già nella raccomandazione della vecchia
linea n.21 si scriveva “non sono disponibili al momento dati
sull’efficacia e sulla sicurezza/tollerabilità del risperidone nel
lungo
termine e i genitori devono essere ben informati sugli effetti
collaterali soprattutto nel lungo termine”.
Nell’aggiornamento del 2021 la raccomandazione è secca, anche se
contradditoria perché raccomanda l’uso a fronte del non uso
nell’autismo
in quanto tale e non soltanto nei comportamenti dirompenti che spesso
l’accompagnano, ma tra parentesi aggiunge “raccomandazione
condizionata
basata su una qualità bassa nelle prove di efficacia”
Nell’allegato al testo principale, accessibile mediante il link
https://snlg.iss.it/wp-content/uploads/2021/02/SLNG-1_2020-Materiale-Supplementare-1_4-2.pdf
c’è una disamina della letteratura che porta gli esperti a scrivere
quanto fedelmente si riporta di seguito fra virgolette.
Pag 2 “Considerando che gli studi clinici in alcuni casi si sono
dimostrati negativi ed in altri positivi e che quindi le prove sono
incerte e considerando l’alto rischio di eventi avversi, l'uso di
antipsicotici in una popolazione pediatrica con ASD rimane ancora
controverso”
Pag3 “La durata media dello studio è stata di otto settimane
(intervallo
interquartile: 8-22).”
“Un altro studio (Bowker, 2011) ha effettuato una rilevazione
tramite
somministrazione di questionari per indagare le motivazioni alla base
della scelta terapeutica dei genitori di bambini ed adolescenti nello
spettro autistico e la loro percezione dei cambiamenti in seguito alla
terapia assunta”… omissis… “La terapia farmacologica risultava
essere il
trattamento interrotto più di frequente (20%), e le ragioni per
l’interruzione erano principalmente la mancanza di efficacia (43%
dei
casi di discontinuazione, e cioè il 17% tra tutti quelli che avevano
utilizzato almeno una volta terapia farmacologica) e gli eventi
avversi
(29% dei casi di discontinuazione, e 11% di tutti coloro che avevano
utilizzato almeno una volta terapia farmacologica).”
Pag.11 “vi è importante incertezza o variabilità̀ sul valore
attribuito
agli esiti principali dalle persone con ASD e/o da chi si prende cura
di
loro”
Pag.12 “La presenza di effetti collaterali e l'importanza del loro
attento monitoraggio deve essere tenuta in considerazione.”
Nella tabella 2 a pagina 36 vengono elencati gli effetti indesiderati
rilevati nelle sperimentazioni che, come sopra riferito, hanno una
durata media di 2 settimane. Non si tiene pertanto conto degli
effetti,
ben noti, nel lungo termine.
Per concludere, quanto riportato minuziosamente sull’incertezza
degli
esiti, sugli effetti collaterali, sulla breve durata delle
sperimentazioni doveva portare ad una raccomandazione diversa, più
vicina a quella della linea guida del 2011 e/o a quella britannica del
2013, considerando che per i farmaci non esistono barriere nazionali e
non vale neanche la Brexit.
   Daniela Mariani Cerati
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valerio.mezzogori a autismo33.it<mailto:valerio.mezzogori a autismo33.it>
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