[autismo-biologia] 35 autori italiani propongono un cambio di sguardo per l'autismo

ANGSA RAVENNA angsaravenna a gmail.com
Dom 31 Gen 2021 20:58:00 CET


Permettetemi di plaudire al lavoro di questo gruppo, ringraziando i
componenti. Mi unisco all'auspicio della D.ssa Mariani Cerati per il futuro.
Noemi Cornacchia

Il dom 31 gen 2021, 12:47 Antonella Foglia <anto.foglia a gmail.com> ha
scritto:

> Buongiorno a tutti,
> sottopongo alla vostra attenzione qualche passaggio tratto dalla corposa
> review in oggetto, appena pubblicata e frutto del lavoro congiunto di 35
> ricercatori italiani, che ringrazio, augurandomi, come penso si augurino
> tanti altri genitori, che rappresenti l'inizio di un necessario, urgente e
> collettivo cambiamento di coscienza, che porti a concreti benefici alla
> salute dei nostri figli, piccoli e grandi, come sempre nei suoi interventi
> auspica la dottoressa
> Cristina Panisi
>
> <https://www.facebook.com/groups/183091615098586/user/100003102561993/?__cft__[0]=AZX7n8PkAd84lnScWTZ99_5gJC5fekafMRmY5_85NCiDf9Y6JsEPtw5nk7Q4kP8DRM5Jgf0wB-E32d0IKMafFjy77OmBLvD77qWudnRBN2ZoorkvgaPaQAHYG0NuGgAnPIPIlImXUOIdfV8pyMnMGeTS&__tn__=-]K-R>,
> che ringrazio della sua vicinanza alle famiglie.
> Un saluto cordiale a tutti
> Antonella Foglia
> ANGSA Marche
>
> *"DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO DALL'UTERO ALL'ETA' ADULTA:
> SUGGERIMENTI PER UN CAMBIO DI PARADIGMA”*
> Cristina Panisi, Franca Rosa Guerini, Provvidenza Maria Abruzzo, Federico
> Balzola, Pier Mario Biava, Alessandra Bolotta, Marco Brunero, Ernesto
> Burgio, Alberto Chiara, Mario Clerici,
> Luigi Croce, Carla Ferreri, Niccolò Giovannini, Alessandro Ghezzo, Enzo
> Grossi, Roberto Keller, Andrea Manzotti, Marina Marini, Lucia Migliore,
> Lucio Moderato, Davide Moscone,
> Michele Mussap, Antonia Parmeggiani, Valentina Pasin, Monica Perotti,
> Cristina Piras, Marina Saresella, Andrea Stoccoro, Tiziana Toso, Rosa Anna
> Vacca, David Vagni, Salvatore Vendemmia, Laura Villa, Pierluigi Politi,
> Vassilios Fanos.
>
> *ABSTRACT*:
> "L'ampio spettro di bisogni e punti di forza unici dei disturbi dello
> spettro autistico (ASD) è una sfida per il sistema sanitario mondiale. Con
> la grande abbondanza di informazioni provenienti dalla ricerca, è
> necessario un filo comune per concettualizzare un paradigma patogenetico
> esaustivo.
> I risultati epidemiologici e clinici nell'ASD non possono essere spiegati
> dal modello genetico lineare tradizionale, da qui la necessità di muoversi
> verso una concezione più fluida, integrando genetica, ambiente ed
> epigenetica nel suo insieme.
> Il periodo embrio-fetale e i primi due anni di vita (i cosiddetti "primi
> 1000 giorni") sono la finestra temporale cruciale per lo sviluppo
> neurologico. In particolare, l'interazione e il circolo vizioso tra
> attivazione immunitaria, disbiosi intestinale e compromissione
> mitocondriale / stress ossidativo influisce in modo significativo sul
> neurosviluppo durante la gravidanza e mina la salute delle persone con ASD
> per tutta la vita.
> Di conseguenza, l'intervento più efficace nell'ASD è atteso dalla
> prevenzione primaria mirata alla gravidanza e al controllo precoce delle
> principali vie molecolari effettrici. Ragioneremo qui su un paradigma
> patogenetico completo ed esaustivo nell'ASD, visto non solo come una
> questione teorica, ma come uno strumento per fornire suggerimenti per
> strategie preventive efficaci e un approccio sanitario personalizzato,
> dinamico (dal grembo materno all'età adulta), sistemico e
> interdisciplinare."
> ..........................................
> I fattori ambientali nel loro insieme possono influenzare direttamente il
> meccanismo epigenetico, come accade con i metalli pesanti, o possono
> influenzare le vie molecolari interconnesse coinvolte nel 'BAD TRIO'
> (disfunzione mitocondriale (MT) / stress ossidativo (ROS) più attivazione
> immunitaria materna ( MIA) più disbiosi). La "placenta guida la regolazione
> metabolica ed epigenetica della programmazione fetale, influenzando quindi
> l'ontogenesi e le prime fasi cruciali del neurosviluppo. L'epigenoma,
> analogamente a un software che attiva e disattiva i geni, è programmato in
> senso adattivo e predittivo dal microambiente intrauterino e cellulare,
> stabilendo i limiti degli adattamenti fisiologici all'ambiente postnatale e
> influenzando il rischio di malattie per tutta la vita. Dopo la nascita,
> sono in gioco gli stessi meccanismi che coinvolgono fattori ambientali e il
> "cattivo trio" e possono continuare a minare la salute umana per tutta la
> vita. Per quanto riguarda il neurosviluppo, l'impatto massimo si verifica
> nei primi due anni di vita, che è la finestra temporale cruciale per il
> cablaggio cerebrale.
>
> ...........................................................................................
> *Illustrazione della FIGURA 2     *
> https://www.mdpi.com/2075-4426/11/2/70/htm?fbclid=IwAR38chRE_SJmIJLzcjqChqsjqjJlsZCMJeEFIz_tmbP5EGl81Vs94R6cOP0
> La salute della madre è la premessa per una vita intrauterina di successo.
> Durante la gravidanza, il ginecologo assicura il miglior controllo dei
> fattori di rischio e il potenziamento dei fattori protettivi, in gran parte
> legati alla corretta alimentazione e integrazione materna. Dopo la nascita,
> la diade bambino-madre è supportata dal duo neonatologo-ginecologo. Il
> supporto qualificato per il benessere della madre è integrato
> dall'assistenza neonatale, che comprende le migliori condizioni di
> integrazione neurosensoriale-motoria finalizzata al fisiologico cablaggio
> neuronale postnatale. Con tempi e modalità variabili - per lo più
> dipendenti dall'esito della gravidanza e dalle caratteristiche del neonato
> - la cura del bambino viene successivamente affidata al pediatra, che
> fornisce suggerimenti per un positivo sviluppo fisico e neuro-psicomotorio.
> In caso di anomalie cliniche, il pediatra suggerisce percorsi diagnostici e
> primi interventi interdisciplinari basati sui risultati clinici e di
> laboratorio. In caso di anomalie motorie e / o socio-comunicative, il
> pediatra consulta il neuropsichiatra, che valuterà se includere nella
> valutazione clinica strumenti diagnostici standardizzati per l'ASD. La
> diagnosi di ASD è seguita da ulteriori valutazioni diagnostiche
> (neurofisiologo, genetista), valutazione funzionale e tempestivi interventi
> psicoeducativi basati sull'evidenza. Il neuropsichiatra orchestra la
> collaborazione di numerosi professionisti (psicologo, educatore, terapista
> occupazionale), monitora i risultati e adatta i supporti in base alle
> capacità e alle esigenze in evoluzione. Parallelamente al neuropsichiatra,
> il pediatra suggerisce una valutazione clinica in base alle comorbidità
> attese nell'ASD, coinvolgendo in particolare gastroenterologo,
> allergologo-immunologo e nutrizionista. Una stretta collaborazione con il
> neuropsichiatra consente la migliore integrazione degli aspetti fisici e
> neuropsichiatrici, coinvolgendo allo stesso tempo professionisti legati sia
> al lato pediatrico che a quello neuropsichiatrico. Il passaggio all'età
> adulta richiede un passaggio di consegne su entrambi i livelli di
> intervento, dal pediatra al medico di base per le caratteristiche
> biologiche, e dal neuropsichiatra allo psichiatra per la sfera
> psichiatrica. La connessione tra i due livelli (corpo e mente) viene
> mantenuta anche in età adulta. Si segnala che il modello strutturato sopra
> descritto acquista valore e significato se pone al centro la persona con
> ASD e la sua famiglia, quali principali portatori di interesse di un
> modello flessibile, in grado di adattarsi alle esigenze in evoluzione e
> privilegiando le più elevate livello di benessere possibile.
> *CONCLUSIONI*
> *Le attuali difficoltà vissute dalle persone autistiche e dalle loro
> famiglie e l'atteso peggioramento dei loro problemi nei prossimi anni ci
> stanno dicendo che non è il momento di adagiarsi sugli allori.*
> Forse è ora di fermarsi un po' e fare il punto della situazione, al fine
> di prevenire la pletora di dati dalla letteratura che potrebbe allontanare
> la comunità scientifica dai bisogni delle persone invece di soddisfarli.
> *Pertanto, "unire i punti" sembra essere la premessa per un modello
> sanitario completo ed efficace rivolto alle persone con ASD. Un approccio
> multidisciplinare e la condivisione interdisciplinare della conoscenza
> sembrano essere l'unico modo per rispondere alle loro esigenze complesse,
> in evoluzione e uniche.*
>
> https://www.mdpi.com/2075-4426/11/2/70/htm?fbclid=IwAR38chRE_SJmIJLzcjqChqsjqjJlsZCMJeEFIz_tmbP5EGl81Vs94R6cOP0
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