[autismo-biologia] 35 autori italiani propongono un cambio di sguardo per l'autismo

daniela daniela a autismo33.it
Dom 31 Gen 2021 17:24:10 CET


Dai numerosi lavori riportati nell’articolo, alcuni dei quali firmati 
dagli stessi autori, si possono ricavare numerose idee per 
sperimentazioni terapeutiche innovative. Auspico che gli autori stessi 
intraprendano sperimentazioni disegnate secondo le regole accettate 
dalla comunità scientifica internazionale in modo che le idee diventino 
terapie di provata efficacia. Mi unisco ad Antonella Foglia nel 
complimentarmi con il gruppo degli autori, che mi auguro diventi un 
gruppo stabile e dinamico
   Daniela MC


Il 2021-01-31 11:55 Antonella Foglia ha scritto:
> Buongiorno a tutti,
> sottopongo alla vostra attenzione qualche passaggio tratto dalla
> corposa review in oggetto, appena pubblicata e frutto del lavoro
> congiunto di 35 ricercatori italiani, che ringrazio, augurandomi, come
> penso si augurino tanti altri genitori, che rappresenti l'inizio di un
> necessario, urgente e collettivo cambiamento di coscienza, che porti a
> concreti benefici alla salute dei nostri figli, piccoli e grandi, come
> sempre nei suoi interventi auspica la dottoressa
> Cristina Panisi, che ringrazio della sua vicinanza alle famiglie.
> Un saluto cordiale a tutti
> Antonella Foglia
> ANGSA Marche
> 
> "DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO DALL'UTERO ALL'ETA' ADULTA:
> SUGGERIMENTI PER UN CAMBIO DI PARADIGMA”
> Cristina Panisi, Franca Rosa Guerini, Provvidenza Maria Abruzzo,
> Federico Balzola, Pier Mario Biava, Alessandra Bolotta, Marco Brunero,
> Ernesto Burgio, Alberto Chiara, Mario Clerici,
> Luigi Croce, Carla Ferreri, Niccolò Giovannini, Alessandro Ghezzo,
> Enzo Grossi, Roberto Keller, Andrea Manzotti, Marina Marini, Lucia
> Migliore, Lucio Moderato, Davide Moscone,
> Michele Mussap, Antonia Parmeggiani, Valentina Pasin, Monica Perotti,
> Cristina Piras, Marina Saresella, Andrea Stoccoro, Tiziana Toso, Rosa
> Anna Vacca, David Vagni, Salvatore Vendemmia, Laura Villa, Pierluigi
> Politi, Vassilios Fanos.
> 
> ABSTRACT:
> "L'ampio spettro di bisogni e punti di forza unici dei disturbi dello
> spettro autistico (ASD) è una sfida per il sistema sanitario
> mondiale. Con la grande abbondanza di informazioni provenienti dalla
> ricerca, è necessario un filo comune per concettualizzare un
> paradigma patogenetico esaustivo.
> I risultati epidemiologici e clinici nell'ASD non possono essere
> spiegati dal modello genetico lineare tradizionale, da qui la
> necessità di muoversi verso una concezione più fluida, integrando
> genetica, ambiente ed epigenetica nel suo insieme.
> Il periodo embrio-fetale e i primi due anni di vita (i cosiddetti
> "primi 1000 giorni") sono la finestra temporale cruciale per lo
> sviluppo neurologico. In particolare, l'interazione e il circolo
> vizioso tra attivazione immunitaria, disbiosi intestinale e
> compromissione mitocondriale / stress ossidativo influisce in modo
> significativo sul neurosviluppo durante la gravidanza e mina la salute
> delle persone con ASD per tutta la vita.
> Di conseguenza, l'intervento più efficace nell'ASD è atteso dalla
> prevenzione primaria mirata alla gravidanza e al controllo precoce
> delle principali vie molecolari effettrici. Ragioneremo qui su un
> paradigma patogenetico completo ed esaustivo nell'ASD, visto non solo
> come una questione teorica, ma come uno strumento per fornire
> suggerimenti per strategie preventive efficaci e un approccio
> sanitario personalizzato, dinamico (dal grembo materno all'età
> adulta), sistemico e interdisciplinare."
> ..........................................
> I fattori ambientali nel loro insieme possono influenzare direttamente
> il meccanismo epigenetico, come accade con i metalli pesanti, o
> possono influenzare le vie molecolari interconnesse coinvolte nel 'BAD
> TRIO' (disfunzione mitocondriale (MT) / stress ossidativo (ROS) più
> attivazione immunitaria materna ( MIA) più disbiosi). La "placenta
> guida la regolazione metabolica ed epigenetica della programmazione
> fetale, influenzando quindi l'ontogenesi e le prime fasi cruciali del
> neurosviluppo. L'epigenoma, analogamente a un software che attiva e
> disattiva i geni, è programmato in senso adattivo e predittivo dal
> microambiente intrauterino e cellulare, stabilendo i limiti degli
> adattamenti fisiologici all'ambiente postnatale e influenzando il
> rischio di malattie per tutta la vita. Dopo la nascita, sono in gioco
> gli stessi meccanismi che coinvolgono fattori ambientali e il "cattivo
> trio" e possono continuare a minare la salute umana per tutta la vita.
> Per quanto riguarda il neurosviluppo, l'impatto massimo si verifica
> nei primi due anni di vita, che è la finestra temporale cruciale per
> il cablaggio cerebrale.
> ...........................................................................................
> 
> ILLUSTRAZIONE DELLA FIGURA 2
> https://www.mdpi.com/2075-4426/11/2/70/htm?fbclid=IwAR38chRE_SJmIJLzcjqChqsjqjJlsZCMJeEFIz_tmbP5EGl81Vs94R6cOP0
> 
> La salute della madre è la premessa per una vita intrauterina di
> successo. Durante la gravidanza, il ginecologo assicura il miglior
> controllo dei fattori di rischio e il potenziamento dei fattori
> protettivi, in gran parte legati alla corretta alimentazione e
> integrazione materna. Dopo la nascita, la diade bambino-madre è
> supportata dal duo neonatologo-ginecologo. Il supporto qualificato per
> il benessere della madre è integrato dall'assistenza neonatale, che
> comprende le migliori condizioni di integrazione
> neurosensoriale-motoria finalizzata al fisiologico cablaggio neuronale
> postnatale. Con tempi e modalità variabili - per lo più dipendenti
> dall'esito della gravidanza e dalle caratteristiche del neonato - la
> cura del bambino viene successivamente affidata al pediatra, che
> fornisce suggerimenti per un positivo sviluppo fisico e
> neuro-psicomotorio. In caso di anomalie cliniche, il pediatra
> suggerisce percorsi diagnostici e primi interventi interdisciplinari
> basati sui risultati clinici e di laboratorio. In caso di anomalie
> motorie e / o socio-comunicative, il pediatra consulta il
> neuropsichiatra, che valuterà se includere nella valutazione clinica
> strumenti diagnostici standardizzati per l'ASD. La diagnosi di ASD è
> seguita da ulteriori valutazioni diagnostiche (neurofisiologo,
> genetista), valutazione funzionale e tempestivi interventi
> psicoeducativi basati sull'evidenza. Il neuropsichiatra orchestra la
> collaborazione di numerosi professionisti (psicologo, educatore,
> terapista occupazionale), monitora i risultati e adatta i supporti in
> base alle capacità e alle esigenze in evoluzione. Parallelamente al
> neuropsichiatra, il pediatra suggerisce una valutazione clinica in
> base alle comorbidità attese nell'ASD, coinvolgendo in particolare
> gastroenterologo, allergologo-immunologo e nutrizionista. Una stretta
> collaborazione con il neuropsichiatra consente la migliore
> integrazione degli aspetti fisici e neuropsichiatrici, coinvolgendo
> allo stesso tempo professionisti legati sia al lato pediatrico che a
> quello neuropsichiatrico. Il passaggio all'età adulta richiede un
> passaggio di consegne su entrambi i livelli di intervento, dal
> pediatra al medico di base per le caratteristiche biologiche, e dal
> neuropsichiatra allo psichiatra per la sfera psichiatrica. La
> connessione tra i due livelli (corpo e mente) viene mantenuta anche in
> età adulta. Si segnala che il modello strutturato sopra descritto
> acquista valore e significato se pone al centro la persona con ASD e
> la sua famiglia, quali principali portatori di interesse di un modello
> flessibile, in grado di adattarsi alle esigenze in evoluzione e
> privilegiando le più elevate livello di benessere possibile.
> CONCLUSIONI
> LE ATTUALI DIFFICOLTÀ VISSUTE DALLE PERSONE AUTISTICHE E DALLE LORO
> FAMIGLIE E L'ATTESO PEGGIORAMENTO DEI LORO PROBLEMI NEI PROSSIMI ANNI
> CI STANNO DICENDO CHE NON È IL MOMENTO DI ADAGIARSI SUGLI ALLORI.
> Forse è ora di fermarsi un po' e fare il punto della situazione, al
> fine di prevenire la pletora di dati dalla letteratura che potrebbe
> allontanare la comunità scientifica dai bisogni delle persone invece
> di soddisfarli.
> PERTANTO, "UNIRE I PUNTI" SEMBRA ESSERE LA PREMESSA PER UN MODELLO
> SANITARIO COMPLETO ED EFFICACE RIVOLTO ALLE PERSONE CON ASD. UN
> APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE E LA CONDIVISIONE INTERDISCIPLINARE DELLA
> CONOSCENZA SEMBRANO ESSERE L'UNICO MODO PER RISPONDERE ALLE LORO
> ESIGENZE COMPLESSE, IN EVOLUZIONE E UNICHE.
> https://www.mdpi.com/2075-4426/11/2/70/htm?fbclid=IwAR38chRE_SJmIJLzcjqChqsjqjJlsZCMJeEFIz_tmbP5EGl81Vs94R6cOP0




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