[autismo-biologia] Risperidone e obesità
daniela
daniela a autismo33.it
Lun 16 Nov 2020 15:42:36 CET
Il 6 novembre scorso è stato pubblicato il seguente articolo
Vanwong N, Ngamsamut N, Nuntamool N, Hongkaew Y, Sukprasong R,
Puangpetch A, Limsila P and Sukasem C (2020) Risperidone-Induced
Obesity in Children and Adolescents With Autism Spectrum Disorder:
Genetic and Clinical Risk Factors.
Front. Pharmacol. 11:565074.
doi: 10.3389/fphar.2020.565074
Gli autori hanno indagato alcuni fattori di rischio di uno dei tanti
effetti indesiderati del Risperidone, l’obesità, nei bambini e negli
adolescenti con autismo in trattamento con questo farmaco.
A tal fine hanno esaminato un campione di 134 minori di età compresa
fra 3 e 18 anni e di età mediana di 10 anni.
L’ipotesi di partenza era che tra i fattori di rischio per la comparsa
di obesità ci fossero fattori endogeni ed esogeni.
Come fattori endogeni hanno indagato il polimorfismo di alcuni geni
(HTR2C -759C>T, ABCB1 1236C>T, ABCB1 2677G>T/A, e ABCB1 3435C>T)
Il solo fattore risultato statisticamente significativo per la comparsa
di sovrappeso e obesità è stato la durata del trattamento con
Risperidone, che nel campione studiato era mediamente di 55.45 mesi
(32.08–79.14) nel gruppo dei normopeso e di 68.57 mesi (59.92–93.83)
nel gruppo dei sovrappeso e obesi.
A margine di questo articolo faccio alcune considerazioni.
Quando ho commentato l’articolo
“ Hyman SL, Levy SE, Myers SM, AAP COUNCIL ON CHILDREN WITH
DISABILITIES, SECTION ON DEVELOPMENTAL AND BEHAVIORAL PEDIATRICS.
Identification, Evaluation, and Management of Children With Autism
Spectrum Disorder. Pediatrics. 2020;145(1):e20193447”
http://www.pernoiautistici.com/wp-content/uploads/2020/01/Psicofarmaci-e-autismo.pdf
pensavo che l’uso disinvolto di psicofarmaci nei minori, in mono o in
politerapia, fosse una prerogativa soprattutto dell’America.
La ricerca sopra commentata è stata fatta in Tailandia e da questa
risulta che già a partire dai tre anni di età ai bambini con autismo
viene prescritto il Risperidone e che nella metà del campione esso è
associato ad altri psicofarmaci, in particolare Aripiprazolo,
Difenidramina, metilfenidato, Fluoxetina, acido folico, Atomoxetina,
Sertraline e Topiramato.
E’ verosimile che l’abitudine di prescrivere psicofarmaci gravati da
tanti effetti indesiderati nel presente e nel futuro, particolarmente
pericolosi soprattutto se iniziati in tenera età, sia generalizzata a
tutte le latitudini e longitudini.
Le linee guida dicono che il Risperidone è indicato quando l’approccio
abilitativo personalizzato è reso impossibile dall’agitazione e dai
comportamenti dirompenti e che, comunque, il trattamento deve essere
fatto per periodi brevi.
Ovunque si constata che c’è un grande divario tra la pratica clinica e
le indicazioni delle linee guida.
Da questa constatazione si dovrebbero trarre insegnamenti per il
presente e per il futuro.
Nel presente si dovrebbe valutare per ogni caso se davvero non ci sono
alternative di tipo educativo/abilitativo al farmaco e per il futuro
bisognerebbe fare molta più ricerca volta a scoprire i fattori
patogenetici dei sintomi propri dell’autismo e dei sintomi associati,
per arrivare a terapie più mirate e meno gravate da effetti
indesiderati, tra cui appunto il sovrappeso e l’obesità.
Daniela MC
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