[autismo-biologia] Disturbi del neurosviluppo, disabilità intellettiva e mentale in età adulta: monografia negli Annali dell'ISS

daniela daniela a autismo33.it
Sab 27 Giu 2020 21:22:50 CEST


Il 2020-06-23 17:31 daniela ha scritto:
> Nel numero di marzo 2020, vol 56(2), degli “Annali dell’Istituto
> Superiore di Sanità”  c’è una lunga e approfondita monografia che
> riguarda i disturbi del neurosviluppo, la disabilità intellettiva e
> mentale in età adulta.
> 
> https://www.annali-iss.eu/index.php/anna/issue/view/51
> 
> Questo è molto importante per due motivi:
> -	i disabili intellettivi adulti sono una categoria molto trascurata.
> C’è un interesse crescente per i bambini disabili, che va via via
> diminuendo fino a scomparire quando quei bambini disabili diventano
> adulti disabili
> -	è molto importante che di questi disabili si interessino i
> ricercatori dell’ISS, organo tecnico-scientifico del Ministero della
> Salute, in quanto si spera che le riflessioni e le indicazioni poste
> dall’Istituto ispirino le decisioni politiche e operative del governo
> su tutto il territorio nazionale.


Uno degli elementi  fondamentali della vita adulta, anche se non il 
solo, è il lavoro.
Nello spettro autistico c’è chi puo’ aspirare solo a un lavoro protetto 
e chi ha le abilità per avere un lavoro produttivo e retribuito, 
soprattutto quando ci riferiamo alle persone con autismo ad alto 
funzionamento.
Gli adulti con autismo ad alto funzionamento  non hanno difficoltà a 
trovare un lavoro, ma hanno grande difficoltà a mantenerlo, perché la 
mancanza di abilità sociali esplode non raramente in comportamenti che 
ne causano il licenziamento.

Rita Di Sarro e colleghi hanno prevenuto questo doloroso evento con una 
lunga preparazione rivolta a  cinque giovani adulti sfruttando le leggi 
attuali sul tirocinio di tipo C e fornendo loro un certificato che 
permettesse di assumerli come invalidi. Quest’ultimo aspetto non è 
banale, in quanto si tratta di un’invalidità invisibile. Sono giovani 
dall’aspetto normale  e talora attraente e non raramente  hanno  abilità 
di alto livello, per cui i comportamenti strani dovuti alla loro 
condizione vengono interpretati come segno di maleducazione e non di 
disabilità.

Accanto allo sfruttamento delle leggi sull’assunzione degli invalidi Di 
Sarro e colleghi hanno impostato un lungo training rivolto da un lato 
agli  aspiranti al lavoro e dall’altro ai datori di lavoro  in modo da 
accorciare le distanze tra le due categorie.

Accorciare  le distanze significa educare le persone con autismo a 
rispettare le regole sociali e i datori di lavoro  a tollerare eventuali 
comportamenti  fuori dalla norma.

Questo  paziente lavoro di abilitazione dei disabili da un lato e di 
informazione e  formazione dei normodotati dall’altro, insieme allo  
sfruttamento sapiente delle leggi a favore della disabilità, troppo 
spesso disattese, ha avuto quale risultato l’assunzione a tempo 
indeterminato dei cinque soggetti.

Questo complesso lavoro, coronato da successo,  è stato descritto 
nell’articolo

The Integrated and Disability Health Program of AUSL Bologna. The Alstom 
experience for employment access in high functioning autism spectrum 
disorders
Rita Di Sarro, Nicola Varrucciu, Anna Di Santantonio and Ingrid Irene 
Bonsi
  Dipartimento di Salute Mentale, Azienda USL di Bologna, Bologna, Italy

https://www.iss.it/documents/20126/0/ANN_20_02_15.pdf/1ed3c285-ad21-2338-d84f-715d3bbe88c9?t=1592389588432

L’auspicio è che questa prassi diventi la norma e che a tutti gli adulti 
con disturbi  dello spettro autistico  sia data la possibilità di 
lavorare in un ambiente inclusivo, ricordando che il lavoro, come dicono 
gli autori dell’articolo, ha tanti significati: self-determination, 
independence, social opportunities.

      Daniela Mariani Cerati











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