[autismo-biologia] Possibile sperimentazione di inibitori di mTOR in bambini piccolissimi: articolo di Posar e Visconti pubblicato su J Pediatr Neurosci

daniela daniela a autismo33.it
Lun 6 Lug 2020 18:48:37 CEST


Il 2020-07-05 21:58 daniela ha scritto:

Caruso, A.; Gila, L.; Fulceri, F.; Salvitti, T.; Micai, M.;
Baccinelli, W.; Bulgheroni, M.; Scattoni, M.L., on behalf of the NIDA
Network Group; Early Motor Development Predicts Clinical Outcomes of
Siblings at High-Risk for Autism: Insight from an Innovative
Motion-Tracking Technology. Brain Sci. 2020, 10, 379.

https://www.mdpi.com/2076-3425/10/6/379/htm


I risultati hanno  mostrato che le traiettorie precoci dello
sviluppo di specifici parametri motori erano diverse in quei  bambini
ad alto rischio che in seguito hanno avuto una diagnosi di disturbi
del neurosviluppo da quelle dei bambini il cui sviluppo è risultato
regolare all’età di due o tre anni.

Penso che la possibilità di identificare molto precocemente segni di
alterato neurosviluppo possa essere estremamente utile in un futuro,
speriamo non lontano, per approcci terapeutici di tipo biologico in
quanto molte sperimentazioni terapeutiche in atto (sostanze anti
stress ossidativo, inibitori di mTOR ecc) è verosimile che possano
agire molto di più se iniziate molto precocemente.

6 luglio 2020

L’auspicio di poter individuare segni precoci per sperimentare terapie 
innovative è fortemente ribadito da Annio Posar e Paola Visconti 
nell’articolo pubblicato il 30 giugno scorso come lettera all’editore

Posar A, Visconti P. Autism spectrum disorder and mammalian target of 
rapamycin system. J Pediatr Neurosci [serial online] 2020 [cited 2020 
Jul 6];15:164-5. Available from: 
http://www.pediatricneurosciences.com/text.asp?2020/15/2/164/288310

Gli autori riepilogano brevemente il ruolo che la proteina mTOR ha nella 
fisiologia e nella patogenesi di alcuni disturbi del neurosviluppo, 
quando iperattivata

“Mammalian target of rapamycin (mTOR) is a protein kinase playing a 
critical regulation role in numerous cellular functions, including cell 
growth and proliferation, as well as lipid and protein synthesis

The hyperactivation of the mTOR system participates in the pathogenesis 
of several genetic conditions associated with syndromic autism spectrum 
disorder (ASD), including tuberous sclerosis, phosphatase and tensin 
homolog tumor hamartoma syndrome, fragile X syndrome, and 
neurofibromatosis type 1”

Alle condizioni monogeniche si aggiunge anche un sottogruppo di soggetti 
con autismo idiopatico, dove è stato documentato che la disfunzione di 
mTOR correla con la severità dell’autismo. Questo ha una plausibilità 
biologica, dal momento che il sistema mTOR gioca un ruolo anche nella 
regolazione della neurogenesi, della corticogenesi, della sinaptogenesi, 
dell’orientamento axonale e della migrazione cellulare, tutte funzioni 
che si ipotizzano alterate nello spettro autistico.

“today there are even more interesting data: Rosina et al., comparing 33 
patients with idiopathic ASD versus 22 typical developed controls, found 
that an mTOR system dysfunction may be involved also in idiopathic ASD, 
correlating with autism severity”

Purtroppo, pur partendo da queste solide basi fisiopatologiche, le 
sperimentazioni con inibitori di mTOR nell’autismo non hanno dato sino 
ad ora esiti favorevoli.

Gli autori ritengono che l’insuccesso potrebbe essere dovuto al fatto 
che il campione su cui si è fatta la sperimentazione era composto da 
soggetti di età troppo elevata, nei quali probabilmente il danno allo 
sviluppo neuronale e alla rete neurale non era più reversibile, ragion 
per la quale era troppo tardi per ottenere un miglioramento 
significativo.

  “Individuals involved in these two studies were relatively aged,[5],[6] 
when probably the damage to neuronal development and neural networks was 
no longer reversible, therefore being too late to obtain significant 
improvement”

Gli autori invitano a non considerare chiuso il capitolo della 
sperimentazione degli inibitori di mTOR nell’autismo, ma di 
sperimentarli ad età più precoci. Citano Moavero come autore che ha 
individuato segni predittivi dello sviluppo di autismo nella sclerosi 
tuberosa già all’età di un anno.

Alla luce dei risultati del lavoro dell’ISS, recentemente commentato, 
anche nell’autismo idiopatico ci sono segni predittivi a un anno e anche 
prima e dunque si apre una nuova era nella sperimentazione di terapie 
innovative che, si spera, possano invertire la tendenza al costante 
aumento dell’incidenza dell’autismo che è stata documentata negli ultimi 
anni
           Daniela Mariani Cerati







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