[autismo-biologia] Neurodiversità , Autismi a basso e alto funzionameno
convegni
convegni a autismo33.it
Ven 10 Apr 2020 16:06:18 CEST
Facendo seguito a quanto scritto da Daniela Mariani Cerati sul tema
Neurodiversità , Autismi a basso e alto funzionameno e la visione che
appare sui mass media in merito alle persone definibili come affette da
Disturbi dello Spettro Autistico inoltro una breve riflessione.
Anche per quanto mi riguarda non trovo proficuo se non, spesso, dannoso
mettere tutto insieme, in particolare quando si parla di Neurodiversità,
come se evocare questo termine mettesse fine a gran parte delle
difficoltà e dei limiti dei soggetti affetti da ASD , come se fosse
un'incapacità da parte nostra a mettersi nei loro panni , a capire la
loro diversità , enfatizzando al contrario tutte le loro abilità e
talenti eccezionali. In parte può essere vero ma ...
Il concetto va indagato nella sua complessità accanto al tema
dell'Autismo ad Alto Funzionamento.
Bisogna distinguere fra i soggetti ad alto funzionamento che continuano
tuttavia a mantenere caratteristiche di Autismo e soggetti che sono
caratterizzati da qualche difficoltà sociale ma se la cavano bene o
abbastanza bene nella vita di tutti i giorni . E non sono certa che
quest'ultima categoria includa in una diagnosi categoriale tutti i
soggetti con S. di Asperger. Ovvero anche rispetto ai Soggetti
definibili come affetti da S. di Asperger esistono molto livelli di
competenza sociale. E purtroppo molti dei bambini da noi inquadrati
come S. di Asperger hanno significative difficoltà sul versante sociale
e tendono ad "apparire" piuttosto neutri sul versante emotivo. Definirli
solo come neurodiversi ritengo sia riduttivo e non li aiuti soprattutto.
A costo di apparire impopolare credo che si possa affermare che un conto
sono le battaglie sulla "terminologia" e un conto è la vita di tutti i
giorni con tutte le sue ambiguità , le sue lotte , le nostre carenze e
il quotidiano faticoso reale vivere. La terminologia può essere una
premessa, spesso non si riesce a fare un secondo passaggio .
Per quanto riguarda poi i soggetti Affetti da Autismo ma definibili ad
alto funzionamento ( che molta letteratura distingue rispetto alla
Sindrome di Asperger e noi anche) , costoro presentano un forte
impairment sul versante sociale di comunicazione e ristrettezza di
interessi e come tali si trovano ad affrontare non poche difficoltà
nelle vita di tutti i giorni, anche perchè avere un QI elevato non
significa chiaramente, essere poi competente nel saper fare sociale ,
anzi.. E lo sanno bene i genitori di quei bambini che faticano con i
compagni e con loro come genitori, per incapacità a comprendere
aspetti, per noi banali, che sottendono le nostre relazioni.
E per finire andrebbe fatta una netta distinzione rispetto alle forme di
ASD con disabilità intellettiva e/o con quadri sindromici. Bisognerebbe
cioè dare maggior rilievo alla diagnosi eziologica, che di solito è
genetica. Ovvero prima di dire "è autistico" andrebbe detto "è portatore
di una Sindrome X fragile e ha in comorbidità [o presenta] alcuni
comportamenti autistici" (vedere su questo tema un bell'articolo di
Christopher Gillberg del 2014 riguardante l'"autism plus").
Infatti quanto si va a proporre sul versante abilitativo dovrebbe
tenere in considerazione la diagnosi eziologica principale per gli
aspetti specifici legati ad essa (per es. i soggetti con Sindrome X
fragile spesso hanno anomalie EEG o anche crisi epilettiche, una forte
irritabilità ed alcuni di questi elementi tendono a mitigarsi nel
tempo).
Quindi differenza di percorsi evolutivi e differenza di prognosi a lungo
termine , almeno per quanto possiamo sapere attualmente sull'evoluzione
dei quadri di AUTISMO ....purtroppo ancora troppo poco.
Ma se continuiamo a tenere tutto insieme almeno sul versante ricerca
probabilmente faremo fatica a compiere decisivi progressi.
Dott.ssa Paola Visconti
Responsabile Centro ASD
UOC NPI /IRCCS-ISNB
Ospedale Bellaria
Bologna
Maggiori informazioni sulla lista
autismo-biologia