[autismo-biologia] microbiota intestinale e disturbi del neurosviluppo

daniela daniela a autismo33.it
Mar 7 Maggio 2019 15:11:47 CEST


A proposito di rapporti tra microbiota, intestino e cervello é uscita 
pochi giorni fa un’ampia rassegna sul tema

The Possible Role of the Microbiota-Gut-Brain-Axis in Autism Spectrum 
Disorder,
Piranavie Srikantha and M. Hasan Mohajeri

Int. J. Mol. Sci. 2019, 20, 2115; doi:10.3390/ijms20092115

Da questo lungo articolo copio le ultime righe

In conclusion, the correlation between changes in distinct bacterial 
populations and several bacterial metabolites, and the behavioural 
changes related to ASD warrant further investigations into the 
microbiota-gut-brain-axis aiming at in-depth examination of mechanisms 
leading to the pathology of autism.
We presented here several epidemiological, experimental human and in 
vivo studies for the involvement of different microbes in the ASD 
pathology such as Clostridia spp and highlighted the evidence for 
several metabolites to be considered as possible biomarkers for ASD. 
Additional independent research following standardised protocols, and 
enrolling well-diagnosed bigger cohorts are urgently needed to 
definitely discover the interdependencies, the sequence of events 
leading to ASD, and to suggest unequivocal biomarkers and effective 
therapeutic strategies.


"In conclusione la correlazione tra le modificazioni di popolazioni 
distinte di batteri e di alcuni metaboliti batterici e  i disturbi del 
comportamento correlati all’autismo richiedono ulteriori investigazioni 
sull’asse microbiota-intestino-cervello per un piú profondo esame dei 
meccanismi che portano alla patologia dell’autismo.
Noi abbiamo presentato diversi studi epidemiologici e sperimentali  
riguardanti il coinvolgimento di diversi microbi nella patologia 
dell’autismo, come alcune specie di Clostridi, e abbiamo riportato le 
evidenze per le quali alcuni metaboliti potrebbero essere considerati 
possibili biomarcatori dello spettro autistico.
Sono urgentemente necessari ulteriori ricerche indipendenti che seguano 
i protocolli riconosciuti dalla comunitá scientifica internazionale, e 
che arruolino coorti di maggiori dimensioni ben diagnosticate per 
scoprire definitivamente le interdipendenze e la sequenza di eventi che 
porta allo spettro autistico, e per suggerire biomarcatori non equivoci 
e strategie terapeutiche”

Mi permetto di aggiungere un invito ai ricercatori che accetteranno i 
consigli degli autori della rassegna. Per piacere pubblicate anche i 
lavori che danno risultati negativi.

L’interesse all’asse intestino-cervello non é nuovo, ma é un revival di 
un forte interesse che c’é stato alla fine del secolo scorso. Con 
entusiasmo numerosi gruppi di ricerca vi si sono dedicati e, purtroppo, 
quando hanno trovato solo risultati negativi, non li hanno pubblicati.

    Daniela Mariani Cerati




Il 2019-05-02 09:39 daniela ha scritto:
> Sono almeno quarant’anni che si parla dell’asse intestino cervello
> come possibile fattore di danno cerebrale nell’autismo. Molti medici
> alternativi prescrivono terapie ispirate a questa ipotesi come se
> fossero terapie di provata efficacia.
> Sarebbe opportuno programmare delle sperimentazioni fatte secondo le
> regole accettate dalla comunitá scientifica, dove si potesse
> distinguere l’effetto delle terapie dall’effetto placebo,
> possibilmente facendo precedere la sperimentazione dalla selezione  di
> un sottogruppo di soggetti, fatta in base a criteri clinici e di
> laboratorio. Una delle prioritá nella ricerca di terapie innovative é
> l’individuazione di gruppi omogenei dal punto di vista biologico sui
> quali sperimentare terapie mirate. Data l’ampiezza e l’eterogeneitá
> dello spettro, non é pensabile che la manipolazione del microbioma
> possa funzionare per tutto lo spettro. Ammesso che funzioni per
> qualcuno, sarebbe opportuno iniziare da un gruppo selezionato. Dal
> momento che si comincia a conoscere quali sono i batteri con attivitá
> benefica e i batteri con attivitá dannosa, si potrebbe far precedere
> alla sperimentazione e alla selezione dei soggetti un esame delle
> feci, esame non invasivo per il paziente e quindi fattibile anche nei
> numerosi casi di soggetti non collaboranti.
>      Daniela Mariani Cerati
> 
> 
> Il 2019-05-01 09:45 Antonella Foglia ha scritto:
>> Buongiorno a tutti,
>> segnalo alla vostra attenzione un articolo riguardante una ricerca sul
>> trapianto di microbiota, e uno sulla relazione tra microbiota e
>> disturbi del neurosviluppo, riportando due riflessioni che
>> testimoniano l’interesse della ricerca italiana rivolta verso i
>> fattori di fragilità che portano alla perturbazione del neurosviluppo
>> (Panisi e Panisi-Bertelli).
>> 
>> I SINTOMI DELL’AUTISMO SONO DIMINUITI DI QUASI IL 50% DUE ANNI DOPO
>> IL TRAPIANTO FECALE:
>> 
>> HTTPS://WWW.MEDIMAGAZINE.IT/I-SINTOMI-DELLAUTISMO-SONO-DIMINUITI-DI-QUASI-IL-50-DUE-ANNI-DOPO-IL-TRAPIANTO-FECALE/?FBCLID=IWAR0E_BV7GCU82D-QXTCQ4H35NJ3GUHA28N9IP6DBXMKBUMNNO7XENKDMK8W
>> [1]
>> 
>> Articolo originale:
>> https://www.nature.com/articles/s41598-019-42183-0?fbclid=IwAR17okA8_N1-OaIXUbdMFzE4ichWHJzz3nS2hc70PG6ivM9l5mn6EcqiX9w
>> 
>> 
>> DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO: STUDIO CONFERMA CORRELAZIONE CON
>> MICROBIOTA INTESTINALE:
>> 
>> https://microbioma.it/neuroscienze/disturbi-del-neurosviluppo-studio-conferma-correlazione-con-microbiota-intestinale/?utm_source=facebook&utm_medium=post&utm_campaign=29_04_19&fbclid=IwAR20fCIbcQ7GxwLczAfUNTpcY-OBYwrED7EuE_xtqGKzs0PPIUkV0obR598
>> 
>> 
>> Cristina Panisi:
>> “Prevalenza e gravità delle manifestazioni gastrointestinali nelle
>> persone autistiche sono ampiamente documentate dalla letteratura.
>> Allego una metanalisi pubblicata su una delle più importanti riviste
>> pediatriche
>> https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24777214?fbclid=IwAR1qoHXzpd2QYZBWUy9B3Zb0TrnT5bX_8uNkxHGNLhQyzMhH1PcLNBa6NCk
>> 
>> La questione intestinale non è atto di fede, bensì materia di
>> studio. Il fatto di non considerarla costituisce una negligenza
>> medica.
>> Accanto alla conoscenza della letteratura, la valutazione delle
>> manifestazioni internistiche nell'autismo richiede una notevole
>> esperienza, occorre aver visto numerose persone, tutte assai diverse
>> tra loro, esattamente come siamo abituati a considerare la
>> variabilità sul piano del comportamento. La semeiotica (cioè i segni
>> clinici) è assai diversa rispetto alla popolazione generale,
>> soprattutto nelle persone con forme gravi e non verbali. In altre
>> parole - e in modo un po' semplicistico - un mal di pancia raramente
>> viene comunicato toccandosi la pancia, ma molto spesso percuotendosi e
>> procurandosi un altro dolore che "distolga" dal primo. Circa lo studio
>> riguardante il trapianto fecale, oltre alla scala per la valutazione
>> dei sintomi gastrointestinali (Gastrointestinal Symptom Rating Scale
>> (GSRS) , anche le scale per valutare le modifiche del comportamento mi
>> sembrano adeguate (CARS, ABC, SRS, Vineland ...).
>> E’ evidente che lo studio richiederà di essere replicato e il dato
>> dovrà trovare ulteriori conferme prima di poter diventare evidenza
>> scientifica. Resta il fatto che offre importanti spunti a chi di noi
>> si occupa da anni di questi temi. Molto interessante il fatto che il
>> risultato positivo sia mantenuto a distanza di 2 anni e che la
>> biodiversità del microbiota aumenti nel tempo. Speriamo che lo studio
>> venga presto replicato, per capire se i dati troveranno conferma.
>> Per quanto riguarda gli orientamenti della ricerca italiana, molto di
>> ciò che potremo fare dipenderà dalla lungimiranza delle istituzioni,
>> sulla base delle argomentazioni che decideranno di ascoltare”
>> 
>> Panisi-Bertelli:
>> http://www.crea-sansebastiano.org/IT/articolo.php?id=304&t=etiopatogenesi-del-disturbo-dello-spettro-autistico-fattori-di-rischio-e-fattori-protettivi-&fbclid=IwAR2jgLub5RFyLw4WuKeCw-cCkgXkIEh2RfpHOEPclntdwlMV-yIy3ixrML0
>> 
>> 
>> Buon Primo Maggio a tutti.
>> Antonella Foglia
>> ANGSA Marche
>> 
>> ---------------------------
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>> alla legislazione europea (Direttiva 2002/58/CE).
>> 
>> 
>> Links:
>> ------
>> [1]
>> https://www.medimagazine.it/i-sintomi-dellautismo-sono-diminuiti-di-quasi-il-50-due-anni-dopo-il-trapianto-fecale/?fbclid=IwAR0e_bv7GCu82d-qxtCQ4H35nj3guha28N9IP6dbxmkbUMnNO7xENKDmK8w
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