[autismo-biologia] primi risultati di sperimentazioni controllate con farmaci agenti sul pathway della vasopressina

daniela daniela a autismo33.it
Lun 6 Maggio 2019 12:04:08 CEST


Il primo maggio scorso sono stati pubblicati sulla rivista 
Science Translational Medicine, due articoli che riportano risultati  
positivi nella socializzazione, nel comportamento adattivo e nelle 
abilità di vita quotidiana in soggetti trattati con due farmaci dal 
meccanismo d’azione apparentemente antitetico: un bloccante dei 
recettori per l’ossitocina e la stessa ossitocina.
La rivista The Scientist dá un ampio resoconto di questi articoli e 
riporta i commenti di esperti non coinvolti con la ricerca.

https://www.the-scientist.com/news-opinion/autism-symptoms-may-improve-with-modification-of-hormonal-pathway-65827

Non mi dilungo a fare commenti perché io avrei fatto gli stessi commenti 
e posto gli stessi “Caveat” che sono riportati nell’articolo di 
Scientist, di cui il farmacologo Dottor Giuseppe Recchia ha fatto la 
traduzione, per la quale lo ringrazio a nome degli iscritti alla lista
      Daniela Mariani Cerati

I Sintomi dell'Autismo possono migliorare intervenendo sul percorso 
biologico di un ormone
 
Modificare i livelli di vasopressina, un ormone legato all'ossitocina 
che è coinvolto nella regolazione del comportamento sociale dei 
mammiferi, potrebbe migliorare la funzione sociale nelle persone con 
disturbi dello spettro autistico, secondo i risultati di due studi 
clinici pubblicati il 1 maggio 2019 in Science Translational Medicine.
 
Il blocco dei recettori per la vasopressina o la somministrazione  
diretta dell'ormone ai pazienti sono risultati associati a migliori 
esiti in termini di comportamento sociale. Alcuni ricercatori hanno 
tuttavia sollevato questioni circa i meccanismi biologici dietro i 
risultati.
 
"Questi due studi forniscono informazioni importanti sul fatto che i 
sistemi vasopressina o vasopressina e ossitocina siano importanti nella 
comunicazione sociale" sostiene Lawrence Scahill, direttore degli studi 
clinici presso il Marcus Autism Center di Atlanta, il quale aggiunge che 
modificare questi sistemi potrebbe essere una potenziale strategia per 
il trattamento dell'autismo. "Ma penso che dobbiamo stare attenti a non 
sovra interpretare i risultati".
 
Ci sono già diversi farmaci approvati per alcuni tratti, come 
l'irritabilità o l'aggressività, che sono associati al disturbo dello 
spettro autistico (ASD). Tuttavia, questi farmaci hanno una serie di 
effetti collaterali. Uno dei farmaci più utilizzati, il risperidone, è 
legato, ad esempio, all'aumento di peso e alla sonnolenza.
 
In uno dei due studi pubblicati, i ricercatori di Roche hanno riportato 
i risultati di uno studio clinico di fase 2 di balovaptan, un farmaco 
che inibisce i recettori proteici della vasopressina. Più di 220 
soggetti maschi adulti con ASD moderato o grave hanno preso uno dei 
quattro trattamenti in studio - placebo, o balovaptan ad una delle tre 
dosi.
 
Dopo 12 settimane, i soggetti dei due gruppi che assumevano le dosi più 
elevate hanno mostrato miglioramenti nella socializzazione, un 
comportamento adattivo e abilità di vita quotidiana rispetto a quelli 
del gruppo placebo. Tuttavia, non ci sono stati miglioramenti 
statisticamente significativi nelle prestazioni dei pazienti sullaSocial 
Responsiveness Scale, una misura spesso utilizzata per valutare la 
gravità dell'ASD.
 
Nel secondo studio, i ricercatori dell'Università di Stanford hanno 
riferito che i bambini dai 6 ai 12 anni che hanno ricevuto vasopressina 
in spray nasale hanno mostrato una migliore comunicazione sociale dopo 
quattro settimane rispetto a un gruppo di controllo. I 17 bambini che 
hanno ricevuto il trattamento hanno anche eseguito meglio i test in cui 
hanno dovuto riconoscere i volti o interpretare gli stati emotivi e 
mentali di altre persone rispetto ai 13 bambini trattati con un placebo.
 
"I genitori hanno visto il miglioramento, i medici hanno visto il 
miglioramento, e le prestazioni dei bambini su test di laboratorio anche 
migliorato con vasopressina rispetto al placebo" afferma il coautore 
dello studio Karen Parker di Stanford.
 
Entrambi gli studi hanno rilevato che i trattamenti sono risultati ben 
tollerati e non hanno sollevato preoccupazioni per la sicurezza. Ma il 
differente meccanismo di azione - blocco dei recettori della 
vasopressina o somministrazione di vasopressina esogena, rispettivamente 
- hanno sollevato domande tra alcuni ricercatori.
 
"Si tratta di 2 approcci  differenti al targeting per il sistema di 
vasopressina" afferma Elizabeth Hammock della Florida State University, 
che non ha partecipato allo studio"E non sappiamo con certezza come 
funziona l'uno o l'altro".
 
Andrew Adesman, responsabile dell’unità di Pediatria dello sviluppo e 
del comportamento presso il Cohen Children's Medical Center di New York, 
che non ha partecipato al lavoro, sostiene che "sia necessaria molta più 
ricerca per dimostrare i benefici a lungo termine e la sicurezza di 
questo tipo di trattamento". E sconsiglia l'uso off-label di 
vasopressina, che è disponibile su prescrizione medica come 
antidiuretico, fino a quando non siano disponibili maggiori informazioni 
sui suoi effetti. "Penso che le famiglie e i medici devono essere cauti 
nell'uso di questo farmaco sulla base di un unico studio a breve 
termine".




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