[autismo-biologia] Digest di autismo-biologia, Volume 134, Numero 10

Marina Marini marina.marini a unibo.it
Sab 19 Gen 2019 09:54:47 CET


Buongiorno,

ho piacere di rispondere al sign.  Tosi perché la sua mail coinvolge una domanda essenziale: come tradurre in pratica i suggerimenti che vengono dalla ricerca?

Innanzitutto vorrei chiarire che il ruolo della ricerca è innanzitutto quello di raccogliere e organizzare dati scientifici, in modo da costruire (o almeno provare a costruire) un quadro coerente con tutti i dati, compresi quelli clinici. Però, prima di consolidare i trattamenti che la ricerca suggerisce, essi devono essere validati con i metodi codificati dalla Medicina basata sulle Evidenze. Per quanto riguarda il trattamento con antiossidanti, mi risulta che vi siano all'estero alcuni trial in atto e speriamo che le indicazioni non tardino troppo. ll vantaggio che io intravvedo sta nel fatto che si propone l'uso di sostanze che già sono contenute nei cibi, ad esempio gli estratti di broccoli. Questa, e altre sostanze che si stanno studiando, quanto meno non dovrebbero essere dannose. Un punto delicato riguarda però la sperimentazione. Infatti, le sostanze naturali come tali non sono soggette a brevetto, quindi non si possono "fare soldi". E allora, chi finanzia la ricerca e la sperimentazione? Sarebbe necessario un forte investimento pubblico, che invece manca

M. Marini

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Da: autismo-biologia <autismo-biologia-bounces a autismo33.it> per conto di Gianantonio Tosi <gianantonio.tosi a gmail.com>
Inviato: giovedì 17 gennaio 2019 14:05:45
A: autismo-biologia a autismo33.it
Oggetto: Re: [autismo-biologia] Digest di autismo-biologia, Volume 134, Numero 10

Grazie del link. I risultati in vitro potrebbero essere confermati anche in vivo da miglioramenti con uns dieta a bassi carboidrati per produrre meno radicali liberi. Alla base di tutto ci potrebbe essere poi la teoria della cdr di Bob Naviaux.

Saluti
Tony

Il giorno gio 17 gen 2019 alle 12:00 <autismo-biologia-request a autismo33.it<mailto:autismo-biologia-request a autismo33.it>> ha scritto:
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Argomenti del Giorno:

   1. importante lavoro sullo stress ossidativo pubblicato da un
      gruppo multidisciplinare di Bologna (daniela)


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Message: 1
Date: Thu, 17 Jan 2019 08:12:14 +0100
From: daniela <daniela a autismo33.it<mailto:daniela a autismo33.it>>
To: autismo-biologia a autismo33.it<mailto:autismo-biologia a autismo33.it>
Subject: [autismo-biologia] importante lavoro sullo stress ossidativo
        pubblicato da un gruppo multidisciplinare di Bologna
Message-ID: <9dde9a5c84717f6c494cf52fbc0eabc1 a autismo33.it<mailto:9dde9a5c84717f6c494cf52fbc0eabc1 a autismo33.it>>
Content-Type: text/plain; charset=UTF-8; format=flowed

Un professore di neuropsichiatria infantile, mancato nel 1994, ad un
convegno sull’autismo sosteneva che la parte psicotica della madre
provocava la patologia del figlio, dando per scontato che una parte
psicotica dovesse esistere in tutte le madri di figli con autismo. Poi
precisava “questo vale quando gli esami anatomici e biochimici sono
nella norma”

Ma cosa significa trovare esami nella norma alla data XY?

Diceva il Professor Franco Corsini, ad un convegno del maggio 1990, che
aveva per tema la disabilitá mentale “Nonostante le indagini di ogni
tipo risultino negative, è peró logico supporre che tale negativitá sia
dovuta essenzialmente ai nostri odierni limiti di conoscenza e di
tecnica: la storia della medicina è tutta formata di lacune colmate, di
dimostrazioni di eziologie prima sconosciute, di nuove indagini capaci
di rilevare ció che in precedenza era invisibile”

Leggendo l’articolo di Alessandra Bolotta e colleghi (Oxidative Stress
in Autistic Children Alters Erythrocyte Shape in the Absence of
Quantitative Protein Alterations and of Loss of Membrane Phospholipid
Asymmetry) si vede come la profezia di Franco Corsini si stia avverando.
Il gruppo di ricerca, guidato da Marina Marini, conducendo indagini
biochimiche molto piú approfondite di quanto si sia fatto sino ad ora,
ha rilevato ancora una volta importanti positività nell’ambito dei segni
biochimici  di stress ossidativo. Significative, in particolare,
le alterazioni morfologiche gravissime degli eritrociti e straordinario
il riscontro, evidente a tutti perché letteralmente visivo, di come esse
spariscano con un trattamento in vitro con antiossidanti (aprite
l'articolo se non fosse altro per vedere queste straordinarie
immagini!). Da qui alcune promettenti ipotesi di ricerca e di
suggerimenti di sperimentazioni terapeutiche innovative: alterazioni
analoghe a quelle degli eritrociti si verificano anche negli
inaccessibili neuroni? Il trattamento con antiossidanti potrebbe agire
anche sui neuroni migliorandone la funzione?

Tornando a quanto affermato nel 1990 da Corsini, finora i
neuropsichiatri organicisti (cioè quelli che non corrono dietro a
fantomatiche turbe materne) hanno preso atto  solo dell'esistenza di
alterazioni del sistema nervoso centrale che si sono originate nel corso
del neurosviluppo e non hanno sospettato la presenza di dinamiche ancora
in atto dopo il periodo di sviluppo. Invece, i dati più recenti ci
dicono che nei soggetti con ASD sono IN CORSO processi di stress
ossidativo, di  infiammazione, di alterazione delle membrane
plasmatiche. Processi ed alterazioni che, essendo IN ATTO, si possono
contrastare. Questa è la grande rivoluzione ottenuta in questi ultimi
anni dallo studio del fenotipo.

Dunque ricerche raffinate che meritano di essere continuate non solo in
laboratorio, ma anche nella sperimentazione clinica, entrambe da
incoraggiare e supportare con vari mezzi, non ultimi quelli finanziari.
L’articolo é in rete a libero accesso al link

https://www.hindawi.com/journals/omcl/2018/6430601/

     Daniela Mariani Cerati




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Subject: Chiusura del digest

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