[autismo-biologia] Asperger e autismo

Avv. Ida Iaquinta avv.iaquinta a tiscali.it
Gio 11 Apr 2019 10:51:46 CEST


Concordo pienamente con te Daniela!
----- Original Message ----- 
From: "daniela" <daniela a autismo33.it>
To: <autismo-biologia a autismo33.it>
Sent: Wednesday, April 10, 2019 2:50 PM
Subject: [autismo-biologia] Asperger e autismo


> Il 2 aprile ho sentito citare piú volte in TV la seguente frase, 
> attribuita a Greta Thunberg
>
> "L’autismo non è un 'dono', ma può essere un superpotere”
>
> Forse il conduttore di turno  pensava di essere carino con la categoria, 
> invece faceva un pessimo servizio alla conoscenza dell’autismo, quello che 
> non si deve piú chiamare grave, né complesso, ma, come dice la Convenzione 
> ONU sui Diritti delle persone con Disabilità (preambolo, lettera J), “con 
> necessità elevatissime di sostegno", l’autismo di cui noi ci occupiamo in 
> questa lista di discussione.
>
> Confondere le persone diagnosticate o autodiagnosticate come Asperger, 
> brillanti, comunicative, geniali, con persone incapaci di comunicare, con 
> comportamenti autoaggressivi con conseguenti cecitá, emorragie cerebrali, 
> ferite infette e eteroaggressivitá che mette in pericolo l’incolumitá 
> fisica dei famigliari é cosa del tutto fuorviante.
>
> I gentili conduttori dovevano mettere in risalto queste tragedie e, se 
> mai, riservare le frasi adatte agli Asperger alla giornata a loro 
> dedicata.
>
> Gli Asperger non vogliono che si faccia ricerca per curare l’autismo. 
> Parlino per se stessi e possibilmente usino un’altra parola, non la parola 
> “autismo”, per il quale c’é un grandissimo bisogno di una ricerca 
> finalizzata a trovare cure piú o meno risolutive.
>
> Scrive Donata Vivanti in un messaggio che mi ha concesso di condividere
>
> “le persone diagnosticate o auto-diagnosticate come “Asperger” non si 
> considerino persone con disabilità, ma semplicemente dei “diversi” con una 
> propria identità….
>
> Chi sente di non avere “menomazioni”, ma solo una diversità non accettata 
> dalla comunità, non può e non vuole definirsi disabile, e dovrebbe unirsi 
> alla degnissima causa delle minoranze discriminate che naturalmente tutti 
> noi appoggiamo, ma sulla quale non possiamo pronunciarci direttamente, 
> secondo il principio stesso “Nulla su di noi senza di noi”...
>
> Se, come sembra, gli “Aspie” non riconoscono di avere menomazioni e non si 
> sentono quindi persone con disabilità, ma una "minoranza emarginata”, 
> dovrebbero rivendicare di essere consultate sulle politiche per le 
> "minoranze emarginate” (RSC, migranti, discriminati sulla base della razza 
> o religione, ecc.), non su quelle per la disabilità.
> Del resto non mi stupisce che gli “Aspie” non vogliano essere considerati 
> persone con disabilità (se non nelle circostanze che danno accesso ai 
> benefici per le persone con disabilità) ma solo “diverse”, perché nemmeno 
> a me molti , soprattutto quelli che si auto-diagnosticano, che fanno la 
> parte del leone nei social network dedicati e impongono di fatto il loro 
> punto di vista, e sui quali parecchi professionisti fanno affari, sembrano 
> avere qualcosa a che fare con l’autismo che conosco io.
>
> A me va benissimo che ci siano persone che vogliano continuare ad essere 
> chiamati “Aspie” e non si considerino quindi “persone con disabilità” ma 
> persone diverse rifiutate dalla società, ma in tal caso non rientrano 
> nelle mie battaglie e rivendicazioni"
>
>    Daniela
>
>
>
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