[autismo-biologia] R: “L’autistico di Schrödinger " nuovo libro autobiografico

Marina Marini marina.marini a unibo.it
Mar 2 Apr 2019 08:49:35 CEST


Complimenti anche da me a Simonetta Chiandretti: è un libro che dovrebbero leggere tutti per cambiare paradigmi e capire meglio. Ed è scritto proprio bene.
Marina Marini
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Da: autismo-biologia <autismo-biologia-bounces a autismo33.it> per conto di ANNA RITA STASI <annarita.stasi a gmail.com>
Inviato: lunedì 1 aprile 2019 18:18
A: Autismo Biologia
Oggetto: Re: [autismo-biologia] “L’autistico di Schrödinger " nuovo libro autobiografico

Io l'ho comprato ieri e l'ho letto quasi tutto. Interessante anche per noi genitori. Grazie

Il Sab 30 Mar 2019 15:53 Avv. Ida Iaquinta <avv.iaquinta a tiscali.it<mailto:avv.iaquinta a tiscali.it>> ha scritto:
Grazie Daniela.
----- Original Message -----
From: Sonia Zen<mailto:soniazen.rusticali a gmail.com>
To: Autismo Biologia<mailto:autismo-biologia a autismo33.it>
Sent: Saturday, March 30, 2019 10:58 AM
Subject: Re: [autismo-biologia]“L’autistico di Schrödinger " nuovo libro autobiografico

Grazie  Daniela per la segnalazione Simonetta Chiandetti sa scrivete e descrivere molto bene le situazioni e non le manca un pizzico di ironia che allegerisce i contenuti.
Buona lettura  Sonia Zen  Presidente  Angsa  Veneto

Il ven 29 mar 2019, 22:36 daniela <daniela a autismo33.it<mailto:daniela a autismo33.it>> ha scritto:
"Ora, già al mio affermare che sono figlia di divorziati, le due
psicologhe si guardarono sobbalzando dalla sedia ma con un certo
compiacimento tipo “Ecco, visto! Abbiamo trovato!” ...
  Io cercando di spiegare che la mia vita familiare, quella con i miei
genitori intendo, era tutto fuorché propedeutica al narrare le gesta
dei nonni scomparsi, feci ancor più danno. Non riuscivamo io e mio
marito a capire cosa c’entrasse questo con la malattia di mio figlio….
Da me pretendevano che io avessi saputo del matrimonio dei miei nonni
dai miei genitori divorziati. Sarebbe stato comico se non fosse stato
drammatico. ...
Comunque rimanevamo soli con un bambino problematico a cui avevano già
affibbiato un futuro infausto. Non avevamo una diagnosi, quindi nemmeno
una terapia. Non sapevamo da chi andare o dove andare. Non sapevamo
nemmeno quale potesse essere il problema. Io continuavo a pensare che
fosse autismo, per quel poco che ne sapevo, perché quelle che poi ho
imparato a chiamare stereotipie gestuali erano eclatanti. Io e mio
marito un giorno arrivammo a guardarci e dirci all’unisono: «Lo portiamo
da un prete?!». Le urla, i morsi, le stereotipie, l’aggressività
facevano di lui il protagonista di un film dell’orrore"

Questo brano é tratto dal libro autobiografico di Simonetta Chiandetti
“L’autistico di Schrödinger "

https://www.aliberticompagniaeditoriale.it/catalogo/reply/KikSyxqebNfPcaiFqmUt4EMmo0ZAOFHx14MUQhaTcN7S3eWAYCmTRgP5Lxg70GTM0dyStrh49T_nyVQuaXha6kVWW9UMhKwJNvfIZ9krK-DpJi0l2f9MATx5YETvBVUTddFB7V7x0_WSoXvCjRiH4LsBkRniTHkiYbBCwqw5p1Q=/p1

La scena descritta si riferisce all’incontro tra i genitori di un
bambino che presenta dei sintomi di autismo da manuale e due psicologhe
che, anziché esaminare il bambino, cercano dei fattori patogeni nella
famiglia e, non riuscendo a trovarli nei genitori, li trovano nei nonni
in quanto divorziati. Qualsiasi coincidenza viene presa come causa delle
anomalie  comportamentali del bambino.

Questa testimonianza si riferisce non al secolo scorso, ma a quello
presente, essendo il bambino in questione nato nel 2000. E quanto
narrato non é eccezionale. Ancora oggi si sentono genitori che
riferiscono che al primo incontro con i professionisti questi non hanno
esaminato il bambino, ma hanno cercato cosa non andava in loro,
lasciando poi i genitori nell’angoscia dell’incertezza e
nell’impossibilitá di iniziare il trattamento abilitativo nell’etá di
massima plasticitá del cervello.

La scrittrice racconta i fatti cosí come le sono capitati e proprio
dalla sua narrazione emergono tante criticitá delle Istituzioni nel
campo dell’autismo e non solo.

Il libro é interessante per le criticitá che mette a nudo, ma anche e
soprattutto per un altro motivo: la buona evoluzione di questo bambino,
che da “protagonista di un film dell’orrore” diventa un giovane
autosufficiente, garbato e capace di frequentare con profitto e senza
sostegno il liceo classico.

E’ un libro consigliabile a tutti, ma in particolare ai professionisti
della Scuola e della Sanitá che dalle criticitá narrate dall’autrice
possono trarre numerosi insegnamenti.
      Daniela Mariani Cerati


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