[autismo-biologia] Terapie riabilitative basate sull’evidenza

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Mar 8 Maggio 2018 12:18:45 CEST


A pagina 320 del “Manuale di Neuropsichiatria infantile e
dell’adolescenza” curato da Antonio Persico (SEU),  appena pubblicato, c’é
una utile tabella intitolata ”Terapie riabilitative basate sull’evidenza
per bambini, adolescenti e adulti affetti da Disturbo dello Spettro
Autistico. Il supporto empirico é espresso come numero di studi pubblicati
che evidenziano l’efficacia del trattamento in disegni sperimentali
inter-soggetto (caso-controllo) oppure intra-soggetto (prima-dopo)"

Se ragioniamo con gli schemi della sperimentazione in medicina, il valore
dei disegni sperimentali caso-controllo é molto maggiore di quello dei
disegni sperimentali prima-dopo. Nella medicina classica il prima-dopo
costituisce la base per passare al caso controllo, ovvero a quello che in
inglese si chiama “Randomized Controlled Trial”

Questo tipo di sperimentazione é relativamente semplice con i farmaci,
dove il placebo puo’ essere indistinguibile dal vero farmaco, ma molto piú
complesso con le terapie riabilitative. Diciamo che l’evidenza é maggiore
quando il gruppo di controllo c’é, ma dobbiamo accettare anche l’evidenza,
piú debole, che risulta dalle sperimentazioni prima-dopo.

Fatte queste premesse, si legge nella tabella che uno dei trattamenti che
ha ricevuto il massimo di evidenza di efficacia da disegni sperimentali
sia inter-soggetto (8) che intra-soggetto (12) é l’intervento effettuato
dai genitori.

Leggendo questo, mi é venuto in mente un passo dei “Promessi sposi”,
quando don Abbondio incontra il cardinale Federico Borromeo  che gli dà lo
stesso consiglio che gli aveva dato Perpetua.
Il cardinale, colto e carismatico, esprime esattamente lo stesso pensiero
che viene dal buon senso  di una donna che non ha né carisma né cultura,
ma che ragiona con il senso comune.

Venendo a noi. Istruire, da parte di professionisti esperti, i genitori su
come gestire i propri figli nel quotidiano in modo da rendere terapeutiche
le comuni azioni che in ogni caso svolgono coi figli é non solo dettato
dal buon senso, ma anche dalla evidence based medicine.

E’ dunque doveroso, e non facoltativo, da parte dei professionisti
iniziare subito, a partire dalla diagnosi, a supportare i genitori nella
gestione dei figli con autismo con supervisioni frequenti in modo che il
programma abilitativo sia sempre aggiornato alla situazione mutevole del
bambino.

Le sperimentazioni devono peró essere anche interpretate e adattate alla
vita reale quando si passa dalla sperimentazione, in cui si cerca di
creare una situazione simil laboratoriale, alla vita reale.

I genitori vanno supportati, ma non sovraccaricati. In alcune regioni
d’Italia la grande maggioranza dei bambini frequenta l’asilo a partire dai
due anni di etá e allora il messaggio che viene dalle sperimentazioni deve
essere interpretato nel senso che la riabilitazione deve essere praticata
non in poche ore di ambulatorio, ma durante tutta la vita del bambino e
quindi anche le educatrici dell’asilo nido, che poi verranno sostituite
dagli insegnanti dei vari ordini di scuola, devono diventare terapeutiche,
quindi il training va esteso anche a loro, che diventeranno le migliori
alleate dei genitori nella dura lotta contro l’autismo.

      Daniela Mariani Cerati



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