[autismo-biologia] crisi comportamentali

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Sab 5 Maggio 2018 14:21:01 CEST


"Ne avevo sentito parlare, ne avevo letto ma non lo avevo mai visto di
persona.
Si chiama "COMPORTAMENTO PROBLEMA".
Una crisi violenta e conclusa che affligge i soggetti autistici che
possono nuocere a se stessi e al prossimo (piú a se stessi).

Per fortuna è accaduto alla presenza di educatrici molto competenti che
collaborano con ANGSA Bologna le quali hanno governato con naturalezza ma
soprattutto con calma e lucidità il momento di criticità.”

Chi parla é il gestore di un ristorante dove un gruppo di bambini vanno a
pranzo con i loro educatori nei sabati educativi di ANGSA Bologna

http://www.autismo33.it/recensioni_e_stampa/sabati_del_sollievo/index.html

La presidente Corona, sapendo che i gravi comportamenti vanno prevenuti
per quanto possibile, ma non possono essere del tutto evitati, ha mandato 
gli educatori dei sabati, a spese di ANGSA Bologna, ai corsi pratici Team
Teach

http://www.teamteach.co.uk/

Questi corsi vengono tenuti periodicamente a Bologna da personale
specializzato britannico, chiamato in Italia dall’associazione pane e
cioccolata. Si tratta di corsi pratici in palestra durante i quali il
formatore non solo spiega teoricamente una speciale tecnica per il
contenimento di una persona in preda ad una grave crisi comportamentale,
ma poi egli stesso simula le diverse crisi  e i partecipanti lo devono
contenere secondo lo schema a loro insegnato, che é stato studiato per non
arrecare danno né all’utente né all’operatore.
Dunque: una formazione non solo al sapere, ma al saper fare e al saper
essere. Sottolineo anche il “saper essere” in quanto il passaggio dalla
simulazione alla realtá a volte porta all’insuccesso in quanto l’operatore
potrebbe avere imparato bene tutti i passaggi, ma fallire nel momento del
bisogno a causa del panico che ti prende quando sai che non sei di fronte
a una simulazione, ma alla cruda realtá.

La gestione delle gravi crisi comportamentali, in particolare della auto
ed eteroaggressivitá, dovrebbe essere prevista prima e gestita poi “con
calma e luciditá” ( per usare le parole del gestore del ristorante) in
tutti i luoghi dove ci sono persone a rischio.
Questo é possibile solo con una formazione ad hoc, estesa a molti, se non
a tutti gli operatori coinvolti.

Mi auguro che questa raccomandazione sia ovvia e che in tutti i luoghi
frequentati da utenti a rischio ci siano persone capaci di affrontare con
competenza, calma e luciditá il momento critico, senza danno né per
l’utente né per l’operatore, cosí come hanno fatto le educatrici di ANGSA,
che non sono infermiere pischiatriche, ma sono una insegnante di lettere 
e  una maestra d’asilo.



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