[autismo-biologia] la dieta nell'autismo

Sonia Zen soniazen.rusticali a gmail.com
Mer 2 Maggio 2018 11:34:10 CEST


Ringrazio le Dottoresse Marini e Cerati per il loro contributo alla lista.
Sono molto interessanti queste ricerche e non sono poche le famiglie che
riscontrano problemi di tipo intestinale e alimentari con persone co ASD.
Sarebbe utile sapere quali sono i Centri di riferimento che hanno
esperienza nelle indagini alimentari e intestinali per ASD.
Sonia Zen Presidente Angsa Veneto


Il mar 1 mag 2018, 22:40 ANNA RITA STASI <annarita.stasi a gmail.com> ha
scritto:

> Ringrazio sia  per queste informazioni molto interessanti, ben spiegate
> dalla prof. Marini,  sia per il commento di Daniela, che condivido.
> Cordiali saluti
> Annarita Stasi
>
>
> Il giorno 1 maggio 2018 15:01, <daniela a autismo33.it> ha scritto:
>
>> > Commento all’articolo “Diet: the keystone of autism spectrum disorder?”
>> > di S. Peretti, M. Mariano, C. Mazzocchetti, M. Mazza, M. C. Pino, A.
>> > Verrotti Di Pianella & M. Valenti, Nutritional Neuroscience, 18 aprile
>> > 2018
>>
>> > Mi siano consentiti alcuni commenti. Innanzitutto, a mio parere, le
>> > diete o in generale gli interventi nutrizionali o nutraceutici non
>> > dovrebbero essere somministrati in maniera indiscriminata, bensì
>> > dovrebbero essere supportati da evidenze di carenze o di situazioni che
>> > necessitano un intervento.
>>
>> > Marina Marini - Università di Bologna
>>
>>
>> Marina Marini ha espresso molto bene ció che io penso da molto tempo.
>> Partire dai sintomi che definiscono l’autismo e passare tout court a un
>> intervento nutrizionale o nutraceutico equivale, a mio parere, a curare la
>> sete con l’insulina.
>> In medicina la sete eccessiva é un motivo per fare l’esame della glicemia
>> per evidenziare un possibile diabete che, se presente, andrá curato.
>>
>> Se l’autismo é tanto eterogeneo che non si parla piú di autismo, ma di
>> spettro, il primo obiettivo della ricerca dovrebbe essere quello di
>> individuare dei sottogruppi omogenei dal punto di vista biologico e a
>> questi applicare le cure, quando esse sono giá indicate, associando alla
>> correzione di eventuali carenze il monitoraggio dei sintomi
>> (ad esempio si conferma il dato che correggendo una carenza di vitamina D
>> migliorano i sintomi propri dell’autismo?) o disegnare sperimentazioni
>> cliniche quando il parametro biologico riscontrato non impone una terapia
>> per la quale esista giá un’indicazione collaudata (ad esempio correggendo
>> gli indici di aumentato stress ossidativo migliorano i sintomi propri
>> dell’autismo?).
>>
>> Approfitto per fare i complimenti non solo a Marina, che ci ha dato un
>> resoconto chiaro e approfondito dell’articolo, ma anche agli autori
>> dell’articolo, tra i quali Marco Valenti, che conosco da tempo.
>>
>> E’ impresa non facile riassumere una mole cosí grande di dati, spesso tra
>> loro contraddittori. Ad maiora!
>>     Daniela Mariani Cerati
>>
>>
>>
>>
>>
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>>
>> _______________________________________________
>> Lista di discussione autismo-biologia
>> autismo-biologia a autismo33.it
>> ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
>> Fondazione Augusta Pini ed Istituto del Buon Pastore Onlus.
>> Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a:
>> valerio.mezzogori a autismo33.it
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> Anna Rita Stasi
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