[autismo-biologia] R: Il monito di Silvio Garattini nel passaggio di consegna alla direzione del Mario Negri

Diana De Ronchi diana.deronchi a unibo.it
Ven 13 Lug 2018 11:39:46 CEST


Cari Genitori, Cari Colleghe e Colleghi,

ringrazio Daniela per questa bella email e parto dalla sua ultima frase.
Sono stata molte volte a Bruxelles quale valutatore dei grandi Progetti di Ricerca Europei (ed Italiani) finanziati dalla Commissione Europea e confermo che le ricerche sulle malattie mentali sono scarsamente finanziate.
Perché sono malattie troppo complesse, con strette interazioni fra aspetti biologici, psicologici e sociali.
Molto più semplice e confortante (in termini di risultati) finanziare progetti su patologie più semplici, connotate dalla sola eziologia biologica e genetica.
Per finire: GRAZIE anche da parte della psichiatria universitaria bolognese al Prof. Silvio Garattini.

Un caro saluto a Tutte/i, 

Diana De Ronchi


https://www.unibo.it/sitoweb/diana.deronchi












-----Messaggio originale-----
Da: autismo-biologia <autismo-biologia-bounces a autismo33.it> Per conto di daniela a autismo33.it
Inviato: giovedì 12 luglio 2018 14:43
A: autismo-biologia a autismo33.it
Oggetto: [autismo-biologia] Il monito di Silvio Garattini nel passaggio di consegna alla direzione del Mario Negri

Dopo 55 anni di instancabile lavoro il Professor Silvio Garattini lascia la direzione dell’istituto Mario Negri al professor Giuseppe Remuzzi.

Il passaggio di consegne è avvenuto formalmente il 29 maggio, al termine di un lungo discorso (un’ora e più) e di una protratta e commossa standing ovation

https://www.aboutpharma.com/blog/2018/07/09/sei-parole-per-il-futuro-la-scienza-del-farmaco-secondo-silvio-garattini/


Dall’ampio resoconto che del suo discorso dá About Pharma copio alcune frasi che valgono in particolare per la ricerca sull’autismo, e in generale sui disturbi del neurosviluppo, in quanto la ricerca é fondamentale in tutti i campi, ma é vitale e prioritaria lá dove ci sono condizioni di estrema gravitá di cui non si conoscono le cause, per le quali non ci sono terapie e per le quali la ricerca é partita molto tardi, dopo decenni nei quali il problema era stato  affrontato con una mentalitá da medio evo. Basti pensare al successo della teoria della madre frigorifero in un passato che ha ancora ampi strascichi nel presente. Ma sentiamo le parole di Garattini

“Portiamo uno spirito nuovo e l’idea che il Ssn non possa fare a meno della ricerca, vorremmo che ciò fosse in qualche modo sistematizzato e che una percentuale adeguata sui 113 miliardi della spesa sanitaria sia devoluto alla ricerca scientifica. Il Ssn non può vivere senza ricerca, finirà per diventare vecchio e realizzare interventi senza significato.
Dopo l’accordo di Lisbona, i principali stati europei hanno fissato nel 3% la spesa in ricerca rispetto al Pil. L’Italia è all’1,2%…


Oggi grande spazio all’immunologia (un’altra “moda” è l’immunoterapia soprattutto dei tumori) ma ad esempio sulle malattie mentali siamo carenti. Sono quelle che creano una maggiore disabilità ma gli sforzi di ricerca sono pochi, frutto forse dello stigma che c’è ancora intorno a quest’area di patologia. Abbiamo tante organizzazioni che raccolgono fondi per tumori, malattie rare, cardiovascolari etc. ma non ce n’è una per le malattie mentali. Ambito invece che richiede di essere sostenuto.”

   Daniela Mariani Cerati

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