[autismo-biologia] La Phelan McDermid e i disordini del neurosviluppo: dalla genetica alla riabilitazione

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Mar 30 Gen 2018 21:18:20 CET


Il 17 marzo prossimo l’associazione UniPhelan Onlus dedicherá un’intera
giornata alla sindrome di Phelan Mc Dermid, partendo dalla biologia
molecolare e arrivando alla riabilitazione e alla quotidianitá dei bambini
affetti e delle loro famiglie.

E’ un appuntamento annuale che si tiene a Bologna, cittá scelta dalla
presidente Stella Di Domenico in quanto ben raggiungibile coi treni e con
gli aerei.

Una peculiaritá di questi convegni é che il pubblico é costituito da
professionisti e da genitori. Questi vengono da ogni parte d’Italia con i
loro figli, per i quali ANGSA organizza un servizio di baby sitteraggio
con  il suo volontariato, composto in prevalenza da insegnanti e da
medici.

Una relatrice presente lo scorso anno ha molto apprezzato questo aspetto,
che manca nei convegni standard e che ricorda agli studiosi la vera
finalitá del loro lavoro: migliorare la qualitá di vita di bambini
gravemente disabili, che raramente il biologo laboratorista ha occasione
di incontrare di persona.

Il titolo del convegno é il seguente
"La Phelan McDermid e i disordini del neurosviluppo: dalla genetica alla
riabilitazione"  La sede: Sympò ex Chiesa , via delle Lame 83, Bologna
Relatori:
~dr.ssa Maria Clara Bonaglia, biologa genetista IRCCS Eugenio Medea
Bosisio Parini ,ricercatrice Phelan Mc Dermid
~dr. Renato Borgatti, primario del reparto di Neuroriabilitazione 1 La
Nostra Famiglia di Bosisio Parini - IRCCS E. MEDEA).
~dr.Giorgia Carabelli, biologo nutrizionista nutrigenetista ACSIAN
~ dott.ssa Grazia Maggio , psicologa-psicoterapeuta. Esperta in autismo e
disturbi del comportamento alimentare . Coordinatrice TMA (metodo Caputo
Ippolito).
~dott.ssa Andrea Totova, educatrice professionale esperta CAA, Roma
~dr.ssa Paola Visconti, dirigente medico Clinica Neurologica, Ospedale
Bellaria di Bologna (esperta autismo)
~dott.ssa Loredana Zoccolillo, fisioterapista IRCCS Fondazione Santa Lucia
Roma

Il programma è in fase di elaborazione e verrà inviato non appena
disponibile.
Sarà presente una parte prettamente legata alla ricerca genetica e il filo
conduttore sarà come sempre dare alle famiglie informazioni e spunti di
riflessione e discussione su tutte quelle attività finalizzate a
migliorare la qualità di vita dei nostri bambini e di conseguenza delle
famiglie stesse.

Per ulteriori informazioni


Stella Di Domenico
cell.+393404752077
Presidente UniPhelan-Onlus www.uniphelan.it
Membro del CD FIRST (Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela dei
diritti delle persone con disabilità)
Responsabile del settore Malattie Rare FIRST
E-mail UniPhelan :presidenza a uniphelan.it
E-mail FIRST: firstfederazione65 a gmail.com




> Gentilissimi,
>
> vi segnaliamo uno studio recentemente condotto da un gruppo
> multidisciplinare di ricercatori francesi, coordinato dal Dott. Thomas
> Bourgeron dell’Istituto Pasteur di Parigi, e pubblicato su una delle più
> prestigiose riviste scientifiche
> Nature(www.nature.com/<http://www.nature.com/>articles/s41525-017-0035-2).
>
> Scopo principale del lavoro francese “A framework to identifycontributing
> genes in patients with Phelan-McDermid syndrome” è stato quello di mappare
> diverse regioni genomiche associate ad un alto rischio di Phelan-McDermid
> Syndrome (PMS). PMS è caratterizzata da un ampio spettro di disturbi in
> comorbilità tra cui i disturbi dello spettro autistico, l’assenza o
> ritardo del linguaggio, disabilità intellettiva ed epilessia. Tale
> condizione clinica è causata da una delezione della parte distale del
> cromosoma 22q13, che include il gene SHANK3. Sebbene SHANK3 sia
> considerato uno dei principali geni implicati nella PMS, i fattori che
> concorrono a modulare la severità della sindrome rimangono ampiamente
> sconosciuti. Infatti, alcune evidenze scientifiche suggeriscono che
> potrebbero essere molteplici i cambiamenti/riarrangiamenti cromosomici che
> influiscono sulla sintomatologia in persone con Phelan-McDermidSyndrome.
> Finora solo pochi studi, purtroppo, hanno valutato la prevalenza delle
> caratteristiche cliniche associate alle regione 22q13. A tal proposito,
> gli autori della ricerca francese hanno esplorato le caratteristiche
> cliniche e condotto specifiche analisi genomiche in 85 pazienti (inclusi
> due feti) con PMS. Lo studio della relazione genotipo-fenotipo in pazienti
> con PMS rappresenta un interessante passo avanti e getta solide basi per
> la valutazione di nuove strategie di trattamento dei PMS e dei disturbi
> del neurosviluppo in generale.
>
> Il primo step dello studio è stato quello di esaminare la struttura
> anatomica del cervello di 35 pazienti. Sfruttando le potenzialità della
> tecnica MRI, i ricercatori hanno acquisito una serie di immagini
> cerebrali, individuando la presenza di anomaliestrutturali nel 65,7% dei
> soggetti. Successivamente, la ricerca è stata focalizzata sui
> riarrangiamenti cromosomici che caratterizzano la popolazione con PMS.
> Nell’ampio campione di questo studio, in 78 pazienti è stata riscontrata
> una delezione, che include il gene SHANK3, mentre in altri 7 una
> duplicazione della regione 22q13. L’ampiezza dei segmenti genomici deleti
> o duplicati era molto diversa. Il dato conferma che l’ampia variabilità
> fenotipica è associata ad un’ampia eterogeneità genomica in pazienti con
> PMS. Andando nei dettagli della caratterizzazione genomica, avvalendosi
> della hierarchicalclustering analisi, il team francese ha scoperto che
> questa variabilità genomica può essere definita in 4 clusters differenti.
> In particolare, hanno osservato che la popolazione di pazienti con
> delezioni genomiche più piccole aveva una maggiore probabilità di
> presentare una sintomatologia ASD mentre la popolazione caratterizzata da
> delezioni più ampie una simile probabilità di essere non verbale. La
> “taglia” della delezione 22q13, almeno in parte, è in grado di spiegare la
> presenza e la severità dei sintomi PMS. Questi risultati ancora una volta
> ribadiscono che una dettagliata mappatura delle regioni genomiche è
> fondamentale per identificare il contributo di geni candidati con un alto
> rischio di essere associati a specifici aspetti clinici in pazienti PMS.
> Infine, gli studiosi avvalendosi della tecnologia array sono andati ad
> identificare le copy number variants (CNVs). Su 63 soggetti con PMS, ben
> 41 erano portatori di almeno una CNV nelle sequenze di un gene associato
> ad una condizione neuropsichiatrica. In alcuni casi hanno identificato
> rilevanti CNVs in loci associati a rischio di autismo, come ad esempio
> 16p11.2 e 15q11q13. Ultima, ma non meno importante, evidenza che conferma
> l’eterogeneità genetica e clinica di pazienti con delezione SHANK3, emerge
> dall’analisi di una famiglia multiplex inclusa nello studio. E’ stata
> riportata, infatti, la trasmissione ereditaria della delezione SHANK3 a 5
> figlie affette da una madre senza ASD né disabilità intellettiva. Questo
> dato è la prova del fatto che in alcuni individui con delezione SHANK3
> potrebbero esserci meccanismi compensatori che conferiscono resilienza
> alla mutazione SHANK3.
>
> Le scoperte di questo studio risultano molto interessanti e sostengono
> l’ipotesi secondo cui i pazienti PMS hanno una complessa architettura
> genetica in cui intervengono diversi fattori di rischio. Va sottolineato
> come questi risultati avvalorano lateoria multiple hit già ampiamente
> sostenuta dalla comunità scientifica internazionale, secondo cui diversi
> loci genici (comeanche diversi fattori ambientali) possono modulare la
> severità degli aspetti clinici. Più grandi coorti di individui con
> delezioni/duplicazioni 22q13, su cui condurre più dettagliate analisi di
> fenotipizzazione e di whole genome sequencing data, potrebbero permetterci
> di identificare in futuro, non solo i geni,ma anche i sottostanti
> meccanismi compensatori, associati a specifici aspetti clinici di PMS. La
> comprensione dell’eziologia dei PMS ha come scopo quello di raggiungere
> possibili trattamenti per pazienti con disturbi del neurosviluppo.
>
>
> Un caro saluto,
>
> Maria Luisa Scattoni
>
> Angela Caruso
>
> Maria Luisa Scattoni, PhD
> Research Coordination and Support Service
> Istituto Superiore di Sanità
> Viale Regina Elena 299,
> 00161 Rome, Italy
> Tel: +39-0649903143
> E-mail: marialuisa.scattoni a iss.it<mailto:marialuisa.scattoni a iss.it>
>
>
>
>
> A framework to identify contributing genes in patients with
> Phelan-McDermid
> syndrome<https://www.nature.com/articles/s41525-017-0035-2>
>
> <https://www.nature.com/articles/s41525-017-0035-2>
>
> A framework to identify contributing genes in patients with
> Phelan-McDermid syndrome
> <p>Multiple chromosomal changes may impact the severity of symptoms in
> people with Phelan-McDermid syndrom...
>





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