[autismo-biologia] autismo e psicofarmaci

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Gio 6 Dic 2018 22:01:57 CET


> Nahar A e coll.
>
> https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30316630
>
> dall’analisi delle cartelle cliniche di 33 soggetti adulti con  la doppia
> diagnosi hanno ricavato quanto segue: la patologia psichiatrica é iniziata
> mediamente a 16 anni; circa la metá dei soggetti presentava piú di un
> disturbo psichiatrico; le diagnosi psichiatriche piú comuni sono state:
> disturbo ossessivo – compulsivo 48.4%, disturbo bipolare  39.3%, psicosi
> 27.2%
>
> Una cosa ben nota, ma che finalmente viene detta a chiare lettere, é
>
>  “Overall response to treatment was minimal”
>
> “Comorbid psychiatric illnesses in individuals with HFA show poor response
> to treatment.”
>
> Dunque la presenza di malattie psichiatriche coesistenti ma distinte dall’
> autismo autorizza a utilizzare farmaci, e altri approcci terapeutici,
> specifici per le malattie in comorbilitá, ma questi approcci terapeutici,
> quando é  presente anche l’autismo,  non funzionano.  Data la rilevanza
> del problema,  questa carenza di terapie efficaci dovrebbe stimolare una
> intensa ricerca biologica e clinica.

Interessanti a questo proposito sono le ricerche di Ben Ari sul contenuto
di Cloro nei neuroni nel corso dello sviluppo.

Egli ha notato che la concentrazione del Cloro intraneuronale cala nel
corso dello sviluppo, mentre resta a livelli elevati nei modelli animali
di disturbo dello spettro autistico, ritenendo questo indice di mancata
maturazione neuronale.
In presenza di un eccesso di ioni Cloro intraneuronale la risposta alle
benzodiazepine é di tipo paradosso, ovvero le benzidiazepine eccitano
anziché calmare.
Da parecchi anni Ben Ari sperimenta un diuretico, il bumetanide, che
sposta il Cloro dall’interno all’esterno dei neuroni, e ripristina  la
normale risposta alle benzodiazepine che diventano calmanti anziché
eccitanti.
Questo filone di ricerca é molto interessante e ha giá dato luogo alle
prime sperimentazioni sull’uomo, con risultati non solo sulla risposta
alle benzodiazepine, ma anche sui sintomi “core “ dell’autismo.
Le sperimentazioni pubblicate non autorizzano ancora all’uso terapeutico
del diuretico. Speriamo che i tempi richiesti per arrivare a risultati
tali da autorizzare  l’eventuale uso terapeutico non siano infiniti

Dopo l’articolo di cui abbiamo parlato nel luglio 2011

http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/2012-December/000868.html

é stata completata un’altra sperimentazione nel marzo 2017

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5416661/#bib19

 le cui conclusioni sono le seguenti

“Clearly this trial must be viewed as a source of data on the safety and
dose-ranging usage of bumetanide and it provides further support to
justify a large multisite European Phase III trial"

Speriamo che il gruppo di Ben Ari riesca a portare a termine ali piú
presto il multisite European Phase III trial
     Daniela MC











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