[autismo-biologia] Febbre come influisce sul cervello nei pazienti autistici?
antonelka
antonelka a tiscali.it
Lun 16 Apr 2018 06:51:01 CEST
Sono pienamente d'accordo. Probabilmente trovare fondi non e' così semplice, bisognerebbe trovare degli sponsor e degli imprenditori che abbiano voglia di investire, però ci si deve provare.
Io sono piombata nel mondo dell'autismo da un anno e mezzo e mi sono accorta che veramente pochissime famiglie , almeno qui nella mia zona, credono nella ricerca e sto cercando di sensibilizzarle, a fatica però devo dire.
Noi abbiamo partecipato a due progetti di ricerca genetici e ora stiamo aspettando i risultati dell'analisi sul microbiota intestinale, ma quando ne parlo con altri genitori mi rendo conto che molte famiglie non hanno mai fatto un'analisi genetica.
La risposta e' "tanto non si trova nulla".E' vero, nell'immediato magari sarà anche così, ma ci può dare speranze per il futuro.
Mi sono resa conto che anche i medici se hanno di fronte una famiglia ben disposta verso la ricerca propongono certi esami altrimenti lasciano perdere, invece bisognerebbe proporli a tutti, specificando ovviamente che non si avranno benefici nel breve termine ma nel lungo periodo.
La motivazione non e' nemmeno economica perché spesso l'individuo che ha il disturbo ha anche esenzioni e non paga.
È ovvio che non si avranno dei risultati subito, solo avendo a disposizione molti dati e potendoli incrociare tra loro si potrà arrivare a qualche soluzione magari tra 20 anni (ma io dico sempre meglio tra 20 anni che tra 30 o 40!!).
Antonella
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-------- Messaggio originale --------Da: Marina Marini <Marina.marini a unibo.it> Data: 15/04/18 23:07 (GMT+01:00) A: autismo-biologia a autismo33.it Oggetto: Re: [autismo-biologia] Febbre come influisce sul cervello nei pazienti autistici?
Ci vuole un forte impegno di tutti per raccogliere più fondi per
la ricerca; bisogna che le famiglie capiscano che la ricerca
potrebbe dare una svolta alla situazione dei loro cari e che si
impegnino anch'esse a trovare fondi, a sensibilizzare le
istituzioni. Lo so che i progetti sociali sono visti come più
utili, ma bisognerebbe fare di più per la ricerca
M Marini
Il 15/04/2018 22:43, antonelka ha
scritto:
Grazie Dott.ssa Marini per le delucidazioni.
E' un aspetto molto interessante che merita più attenzione e
più studi.
Peccato davvero per il progetto.
Bisognerebbe poter far qualcosa per farlo partire, ma se non
ci sono fondi immagino che le speranze siano poche.
Antonella
Inviato da
smartphone Samsung Galaxy.
-------- Messaggio originale --------
Da: Marina Marini <Marina.marini a unibo.it>
Data: 15/04/18 19:26 (GMT+01:00)
A: autismo-biologia a autismo33.it
Oggetto: Re: [autismo-biologia] Febbre come influisce sul
cervello nei pazienti autistici?
Buongiorno a tutti.
In realtà un'ipotesi plausibile sull'effetto febbre c'è.
L'ipertermia determina la sintesi di una classe di proteine
denominate "proteine da shock termico", o HSP, che svolgono
diversi ruoli, tra cui quello di agevolare il ripristino della
corretta configurazione tridimensionale di altre proteine che
l'elevata temperatura, ma anche altre condizioni, come lo stress
ossidativo, possono alterare.
Noi siamo stati i primi a dimostrare, nel 1996 (Int J Rad Biol,
70:337-350), che le specie radicaliche inducono un set di HSP
che in parte si sovrappone a quello indotto da stress termico e
che tali proteine predispongono le cellule a tollerare i danni
da specie radicaliche.
Come la dottssa Panisi ha anticipato su questo blog, il
chiarimento dell'effetto febbre è uno dei fini che ci
proponiamo in un progetto che abbiamo presentato in più sedi per
il finanziamento: ma non solo ci proponiamo di chiarirlo, anche
abbiamo in programma di ottenerlo senza provocare la febbre. E,
come più volte ho raccontato in questa sede, le prove che i
soggetti ASD siano colpiti da stress ossidativo sono ormai
schiaccianti, il che rende plausibile l'effetto delle HSP.
Peccato che il nostro progetto, presentato alla FIA lo scorso
anno, non sia piaciuto a sufficienza ai membri del comitato
scientifico, che gli hanno dato scarsa priorità, per cui solo se
la FIA ottenesse un grosso successo in termini di raccolta fondi
si arriverebbe al suo finanziamento
Marina Marini
Università di Bologna
Il 14/04/2018 16:11, gabriele.leone76 a libero.it
ha scritto:
Mi Associo a pieno a Noemi e Antonella , (per quanto la mia
esperienza possa valere)..
Abbiamo notato questo anche in nostro figlio, oggi di 9 anni
(ma gia' con la comparsa della febbre ed ancor prima di
prendere il paracetamolo).
Aggiungo, per eventuali spunti, che mio figlio due anni e
mezzo fa ha avuto una raffica di attacchi di crisi epilettiche
(sotto forma di assenze vigili) in 24h che dopo il culmine,
per le 48h successive ci restituivano un bimbo privo di
stereotipie ed iperattività ( in lui molto marcata).
Da genitori urlavano (ignorantemente) al miracolo ma poi
tutto è tornato come prima.
Gabriele
Il 14 aprile 2018 alle 14.14 ANGSA
RAVENNA <angsaravenna a gmail.com>
ha scritto:
Per ciò che può valere, vorrei dare il mio
contributo confermando la stessa cosa per mio figlio,oggi
adulto,in età infantile e seppure meno,anche dopo. Ho avuto
la sensazione che l'effetto fosse dovuto al paracetamolo.
???
Noemi
Il Sab 14 Apr 2018 11:37 antonelka < antonelka a tiscali.it> ha
scritto:
Io ho notato che quando mio figlio ( 4 anni nello
spettro) ha la febbre e' un altro bambino.
Guarda molto di più negli occhi, non fa quasi per
niente stereotipie, sta molto più seduto, che invece
in genere e' molto iperattivo.
Sostanzialmente diventa molto più attento ed esegue
subito le istruzioni che gli si danno, prova a
comunicare di più verbalmente e prova anche un po' a
giocare ( cosa che avviene raramente).
Io ho fatto questa domanda a molti medici ma
nessuno mi ha saputo rispondere.
Sicuramente quello che si nota e' che non essendo
in forma ha meno energie da spendere in iperattività e
stereotipie e questo gli permette di stare molto più
attento.
Che voi sappiate c'è qualche medicinale che possa
avere lo stesso effetto che gli fa la febbre?
Grazie
Antonella
Inviato
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