[autismo-biologia] 4 Maggio: ABA sviluppo e multidisciplinarieta’

Fabiola Casarini fa_enigma a yahoo.it
Mar 10 Apr 2018 10:22:01 CEST


Gentilissimi,Qualche giorno fa ho letto i commenti di Betti de Martis e Daniela Mariani Cerati sul bisogno di interventi "pervasivi" quanto lo sono i disturbi. Mi ha sorpresa constatare che, da diverse prospettive, molti professionisti stanno giungendo alle stesse conclusioni. La dott.ssa Pistoljevic, che terrà un convegno  il 4 Maggio a Reggio Emilia ( iscrizioni www.casagioia.org) mi ha scritto le stesse cose!
Ci tenevo tanto a far tornare la dottoressa in Italia, e le avevo proposto di farci una lezione magistrale sull’argomento molto tecnico e specificamente “VBA” del Naming. Lei invece mi ha risposto così ( ho cercato di tradurlo per voi, sotto). Credo che, in questo modo, la formazione sia molto più aggiornata e davvero interessante non solo per genitori e insegnanti ma anche per medici psicologi e tecnici della riabilitazione (3,5 ECM). Fabiola Casarini
“La  maggior parte del mio lavoro, negli ultimi tempi, si è concentrata sullo Sviluppo del bambino, in particolare sulle alterazioni dello Sviluppo, fin dalla primissima infanzia. Ho lavorato, per diversi Governi, con i ministeri che si occupano di Sanità, Scuola e Servizi Sociali e per le Università, approfondendo il tema dell’importanza dei primi 1000 giorni di vita di ogni individuo. Sto aiutando a costruire sistemi che permettano screening e diagnosi precoci per tutti. Gli studi di cui unisco i contenuti nei miei seminari parlano del periodo che va dalla nascita (ma anche dello sviluppo durante la gravidanza) fino agli 8 anni d’età, considerato il periodo di “early development”.La maggior parte del lavoro che svolgo per UNICEF, in più di un Paese, serve per creare sistemi in grado di allineare le competenze dei pediatri, degli psicologi, degli infermieri, dei medici, degli insegnanti di nido e scuola d’infanzia, dei logopedisti, degli insegnanti di sostegno ecc. così che possano lavorare in modo interdisciplinare ma coerente, con effetti cumulativi. Negli ultimi anni ho capito e testato che un approccio multidisciplinare è l’unico che ci permetterà di offrire aiuto ai bambini a rischio, ai bambini con disturbi dello sviluppo e alle loro famiglie. E’ un approccio comportamentale e inseime evolutivo , basato sulla scienza e su evidenze provenienti da diversi settori della medicina e di altre scienze. Ci sono talmente tante nuove conoscenze scientifiche, emerse negli ultimi anni, sui fattori di rischio e sui fattori di protezione dello sviluppo, che dobbiamo parlarne di più!La progettazione di qualunque intervento deve essere multidisciplinare e individualizzata, a prescindere che si svolga al nido, alla scuola dell’infanzia, in un centro specializzato o a scuola. Abbiamo gli strumenti per farlo.Sto facendo anche tanta formazione per gli insegnanti dell’asilo e della scuola primaria su come fare a differenziare l’insegnamento, le attività, le prove scritte e orali, le valutazioni, e su come far raggiungere determinati criteri tutti i bambini di una classe pur personalizzando l’insegnamento.Lo so che mi hai proposto di parlare dei Protocolli che conosciamo: preferirei farlo alla fine.Prima vorrei parlare dei primi stadi di sviluppo, dell’eziologia dei disordini del neurosviluppo (in utero?) e del fatto che qualunque intervento dovrebbe seguire tappe evolutive, essere basato sul raggiungimento delle stesse, basarsi su assessment funzionali in modo da sapere esattamente dove “ritornare” per costruire i prerequisiti di sviluppo necessari perché si manifestino nuove capacità.” Nirvana Pistoljevic    Most of my latest work has really been focusing on Early Childhood Development and Children that Develop Differently. I have been doing a lot work with different governments, ministries of health, education and social care and different universities, on the importance of the first 1000 days and helping them create systems for early detection and intervention. With focus always being children birth (but also covering the development during mothers pregnancy) through 8 years old- the early developmental period.  Most of my work with UNICEF across several countries has been focusing on creating a system, but working with service providers, pediatricians, psychologist, home-visiting nurses, preschool teachers, speech and language therapists, special education teachers, etc. on building their skills and teaching them how to work transdisciplinary, cumulatively. I have learned and I have tested it in the past several years that only transdisciplinary approach is the way we can provide help to children at risk and children with developmental delays and disorders, and their families. This is a behavioral developmental approach, based on the science and evidence coming from many different fields of medicine and other sciences. There is so much the science has shown us in the past several years as far as the risk factors and protective factors for the development, we need to talk more about this! Designing any intervention needs to be transdisciplinary and individualized no matter if it is in the kindergarten, daycare, school or a center. We have tools to do it. I have also been doing a lot of training for teachers in kindergartens and elementary schools on how to differentiate instruction, testing, grading, and how to level classrooms and differentiate their teaching. I know you have chosen my topics and lectures, but I was thinking to give a whole overview and start by talking about early childhood development, how neurodevelopmental disorders (Autism, ADHD, ...) may be developing (in utoro and on...) and how interventions have to follow the developmental milestones, be based on functional assessments and go back and induce milestones to create prerequisites to induce major capabilities... Then, protocols at the end. 

    Il Lunedì 9 Aprile 2018 11:10, Fa_enigma <fa_enigma a yahoo.it> ha scritto:
 

 Cari membri della lista, mi ha fatto piacere leggere i commenti di Betti de Martis e Daniela Mariani Cerati, constatando che sono in linea con i contenuti che mi ha appena inviato la dott.ssa Pistoljevic per il convegno del 4 Maggio a Reggio Emilia ( iscrizioni www.casagioia.org). Ci tenevo tanto a far tornare la dottoressa in Italia, e le avevo proposto di farci una lezione magistrale sull’argomento molto tecnico e specificamente “VBA” del Naming. Lei invece mi ha risposto così ( ho cercato di tradurlo per voi). Credo che, in questo modo, la formazione sia molto più aggiornata e davvero interessante non solo per genitori e insegnanti ma anche per medici psicologi e tecnici della riabilitazione (3,5 ECM). Fabiola Casarini
“La  maggior parte del mio lavoro, negli ultimi tempi, si è concentrata sullo Sviluppo del bambino, in particolare sulle alterazioni dello Sviluppo, fin dalla primissima infanzia. Ho lavorato, per diversi Governi, con i ministeri che si occupano di Sanità, Scuola e Servizi Sociali e per le Università, approfondendo il tema dell’importanza dei primi 1000 giorni di vita di ogni individuo. Sto aiutando a costruire sistemi che permettano screening e diagnosi precoci per tutti. Gli studi di cui unisco i contenuti nei miei seminari parlano del periodo che va dalla nascita (ma anche dello sviluppo durante la gravidanza) fino agli 8 anni d’età, considerato il periodo di “early development”.La maggior parte del lavoro che svolgo per UNICEF, in più di un Paese, serve per creare sistemi in grado di allineare le competenze dei pediatri, degli psicologi, degli infermieri, dei medici, degli insegnanti di nido e scuola d’infanzia, dei logopedisti, degli insegnanti di sostegno ecc. così che possano lavorare in modo interdisciplinare ma coerente, con effetti cumulativi. Negli ultimi anni ho capito e testato che un approccio multidisciplinare è l’unico che ci permetterà di offrire aiuto ai bambini a rischio, ai bambini con disturbi dello sviluppo e alle loro famiglie. E’ un approccio comportamentale e inseime evolutivo , basato sulla scienza e su evidenze provenienti da diversi settori della medicina e di altre scienze. Ci sono talmente tante nuove conoscenze scientifiche, emerse negli ultimi anni, sui fattori di rischio e sui fattori di protezione dello sviluppo, che dobbiamo parlarne di più!La progettazione di qualunque intervento deve essere multidisciplinare e individualizzata, a prescindere che si svolga al nido, alla scuola dell’infanzia, in un centro specializzato o a scuola. Abbiamo gli strumenti per farlo.Sto facendo anche tanta formazione per gli insegnanti dell’asilo e della scuola primaria su come fare a differenziare l’insegnamento, le attività, le prove scritte e orali, le valutazioni, e su come far raggiungere determinati criteri tutti i bambini di una classe pur personalizzando l’insegnamento.Lo so che mi hai proposto di parlare dei Protocolli che conosciamo: preferirei farlo alla fine.Prima vorrei parlare dei primi stadi di sviluppo, dell’eziologia dei disordini del neurosviluppo (in utero?) e del fatto che qualunque intervento dovrebbe seguire tappe evolutive, essere basato sul raggiungimento delle stesse, basarsi su assessment funzionali in modo da sapere esattamente dove “ritornare” per costruire i prerequisiti di sviluppo necessari perché si manifestino nuove capacità.”    Most of my latest work has really been focusing on Early Childhood Development and Children that Develop Differently. I have been doing a lot work with different governments, ministries of health, education and social care and different universities, on the importance of the first 1000 days and helping them create systems for early detection and intervention. With focus always being children birth (but also covering the development during mothers pregnancy) through 8 years old- the early developmental period.  Most of my work with UNICEF across several countries has been focusing on creating a system, but working with service providers, pediatricians, psychologist, home-visiting nurses, preschool teachers, speech and language therapists, special education teachers, etc. on building their skills and teaching them how to work transdisciplinary, cumulatively. I have learned and I have tested it in the past several years that only transdisciplinary approach is the way we can provide help to children at risk and children with developmental delays and disorders, and their families. This is a behavioral developmental approach, based on the science and evidence coming from many different fields of medicine and other sciences. There is so much the science has shown us in the past several years as far as the risk factors and protective factors for the development, we need to talk more about this! Designing any intervention needs to be transdisciplinary and individualized no matter if it is in the kindergarten, daycare, school or a center. We have tools to do it. I have also been doing a lot of training for teachers in kindergartens and elementary schools on how to differentiate instruction, testing, grading, and how to level classrooms and differentiate their teaching. I know you have chosen my topics and lectures, but I was thinking to give a whole overview and start by talking about early childhood development, how neurodevelopmental disorders (Autism, ADHD, ...) may be developing (in utoro and on...) and how interventions have to follow the developmental milestones, be based on functional assessments and go back and induce milestones to create prerequisites to induce major capabilities... Then, protocols at the end. 

   
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