[autismo-biologia] ossitocina vasopressina ed antagonisti

Bice Chini b.chini a in.cnr.it
Sab 7 Apr 2018 19:20:20 CEST


Cari componeti della lisat, ecco alcune considerazioni sull’  uso di
ossitocina, vasopressina ed antagonisti V1a nei disordini dello spettro
autistico

Ossitocina e vasopressina sono due piccoli neuro peptidi prodotti nell’
ipotalamo. Entrambi possono essere rilasciati dall’ ipofisi posteriore,
entrare nel circolo ed esercitare varie azioni periferiche (l’ ossitocina è
ben  nota per i suoi effetti nella contrazione uterina, la vasopressina per
i suoi effetti pressori ed antidiuretici). Tuttavia, in aggiunta  a questo
rilascio periferico, è ormai ben dimostrato che entrambi i peptidi possono
essere rilasciati nel cervello e che specifiche proiezioni neuronali
ossitocinergiche e vasopressinergiche raggiungono numerose e distinte
regioni cerebrali. I due peptidi sono coinvolti, nel sistema nervoso, nella
regolazione di numerosi funzioni e comportamenti legati alla sfera sociale e
sessuale, ma non solo. Sembra infatti che regolino anche molti input
sensoriali e possano servire a coniugare una valenza sociale a particolari
stimoli ed eventi. Visto il loro ruolo nel regolare molti comportamenti
sociali, sono stati considerati entrambi ottimi candidati per la terapia dei
disordini dello spettro autistico, come proposto già nel 1999 da Tom Insel,
per quasi vent’anni direttore dell’ National Institute of Mental Health
(NIMH). Molti trials clinici sono stati condotti con ossitocina intranasale,
con risultati contraddittori e solo parzialmente convincenti. Una delle
ragioni di questo parziale insuccesso è stata imputata alla piccola
numerosità del campioni e/o alla loro eterogeneità. Per ovviare a questi
limiti, l’NIH ha finanziato un grosso studio con vari milioni di dollari i
cui risultati dovrebbero essere rilasciati quest’anno ed uno studio di fase
2 è in corso con la vasopressina. Inoltre, recentemente, un antagonista
della vasopressina, il balovaptan,  ha ricevuto dall’ NIH una  breakthrough
therapy designation per l’ autismo. Sembra paradossale che siano quindi, in
questo momento,  contemporaneamente allo studio sia farmaci ad attività
agonista e quindi attivanti (ossitocina e vasopressina) sia farmaci ad
attività antagonista (e quindi bloccanti) per  la  vasopressina. Quale è il
razionale, e quali i possibile meccanismi d’azione?

Ossitocina e vasopressina intervengono nel regolare i comportamenti sociali
in maniera complessa e non ancora del tutto chiara. Uno degli aspetti più
confondenti, a mio avviso, è rappresentato dal fatto che i  due peptidi
regolano molti aspetti del comportamento in maniera sesso-dipendente. Un
esempio: nelle famose arvicole delle praterie, una specie di roditore capace
di formare legami di coppia che durano tutta la vita, la formazione del
legame avviene con meccanismi neurochimici diversi nel maschio e nella
femmina:  nella femmina è l’ ossitocina a formare il legame, nel maschio la
vasopressina.  Nell’autismo, condizione eterogenea a prevalenza maschile,
cosa succede a questi peptidi ed ai loro sistemi recettoriali? Ne sappiamo
ancora poco, purtroppo, ma possiamo immaginare deficit specifici nel sistema
ossitocinergico e/o del sistema vasopressinergico che potrebbero agire  in
maniera diversa nel maschio e nella femmina. Ecco quindi che sia antagonisti
che agonisti potrebbero essere utili, a seconda del tipo di deficit (se del
sistema ossitocinergico o di quello vasopressinergico) sia del sesso (maschi
o femmine). Inoltre, non sappiamo granchè sui meccanismi compensativi che
posso avere luogo nel cervello. Negli animali con deficit genetico del
sistema ossitocinergico, noi abbiamo osservato, in età adulta, un aumento
dei recettori della vasopressina che è in grado di compensare i deficit
sociali di questi animali. Ma cosa avviene nei deficit del sistema
vasopressinergico? E quali le influenze del sesso? Infine, questi meccanismi
sono presenti anche nell’ uomo? E che ruolo hanno nel modulare il decorso e
la gravità dei sintomi?  Credo che lavorare in questa direzione sia al
momento fondamentale per individuare le giuste strategie da intraprendere. 

molto cordialmente

Bice

 

 

Bice Chini  MD, PhD

CNR Institute of Neuroscience

via Vanvitelli 32 Milan Italy

b.chini a in.cnr.it

phone 39 02 5031 6958

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