[autismo-biologia] Accogliere e prendersi cura della persona con disabilità intellettiva o relazionale. Convegno a Terni

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Ven 13 Ott 2017 15:16:31 CEST


Non é assolutamente accettabile che le persone con disabilitá intellettiva
muoiano per malattie curabili o che comunque non vengano curate come gli
altri cittadini quando la cura é possibile. Ma per giungere a curare
queste persone cosí fragili il Servizio Sanitario, e l'ospedale in
particolare, deve essere adeguatamente preparato. Di questa delicata
problematica si parlerá a Terni il 20 ottobre prossimo al convegno dal
titolo ""L'ospedale che ci piace. Accogliere e prendersi cura della
persona con disabilità intellettiva o relazionale".

Per i particolari rimando a

http://www.spescontraspem.it/articolo.cfm?id=279

   Daniela MC

17 settembre 2017
> Una ricerca pubblicata nel 2013 aveva per tema la mortalitá  precoce delle
> persone con disabilità di apprendimento, termine che in inglese è sinonimo
> di disabilità intellettiva.(Torjesen I, People with learning disabilities
> are more likely to die prematurely, inquiry finds,BMJ 2013;346:f1853)
>
> http://www.bmj.com/content/346/bmj.f1853
>
> In questa categoria potrebbero rientrare non tutte le persone con autismo,
> ma quelle con ritardo mentale associato, che in Italia rappresentano la
> maggior parte di coloro che ricevono la diagnosi di “spettro autistico”
>
> Già dal titolo si evince che le persone con “learning disabilities”  hanno
> una probabilità di morire prematuramente maggiore della popolazione
> generale di pari età.
>
> “22% of people with learning disabilities were found to have died before
> they reached the age of 50, compared with just 9% of the general
> population”
>
> Le cause di morte  sono malattie comuni, molte delle quali potenzialmente
> curabili, ma  che nei disabili non vengono curate. Le cause della mancata
> cura vanno ricercate in parte nella difficoltà da parte dei disabili di
> comunicare i disturbi soggettivi e di collaborare alla diagnosi e alla
> terapia, in parte nella impreparazione dei medici ad affrontare i problemi
> di salute generale di questi pazienti.
>
> Da queste premesse é nato, nel 2001,  il progetto DAMA, che dalla
> Lombardia si é esteso ad altre regioni italiane.
>
> Il progetto DAMA, acronimo di Disabled Advanced Medical Assistance, è
> definito come progetto pilota della Regione Lombardia, finalizzato a
> definire percorsi nuovi di accoglienza medica coordinata a favore dei
> disabili gravi e gravissimi, con deficit intellettivo, comunicativo e
> neuromotorio.
>
> http://www.progettodama.it/DAMA/Home_Page_files/Progetto%20DAMA%20la%20storia%2003.pdf
>
> A distanza di 16 anni dalla sua nascita il progetto DAMA si evolve e, non
> limitandosi piú alla sola fase ospedaliera, si propone di promuovere e
> favorire la creazione di percorsi socio-sanitari di presa in carico e di
> continuità assistenziale tra ospedale e territorio, che includano hub
> ospedalieri, presidi e servizi territoriali e si estendano a tutti gli
> ambiti che concorrono nel definire la qualità di vita di ciascuno:
> quotidianità, lavoro, cultura, residenza.
>
> Di questo progetto , di cui c’é tanto bisogno, si parlerá il 6 ottobre
> prossimo a Milano al convegno intitolato
>
>                          OLTRE IL PROGETTO DAMA
>
> Pr saperne di piú
>
> http://www.fmc-onlus.org/convegno-progetto-dama-6-ottobre-milano/
>
>     Daniela Mariani Cerati
>
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