[autismo-biologia] Rethinking the clinical pathway for autism spectrum disorder and challenging the status quo

daniela a autismo33.it daniela a autismo33.it
Gio 2 Feb 2017 14:41:09 CET


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Elizabeth Usher Memorial Lecture: Rethinking the clinical pathway for
autism spectrum disorder and challenging the status quo
Andrew J.O. Whitehouse
International Journal Of Speech-Language Pathology Vol. 0 , Iss. 0,0
Published online: 13 Jan 2017

http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17549507.2016.1276963

Come dice il titolo, l’autore evidenzia le contraddizioni tra il percorso
clinico attualmente in uso e le attuali conoscenze biologiche.
Allo stato attuale la diagnosi di autismo viene fatta tra i due e i cinque
anni e solo dopo che la diagnosi é stata fatta si inizia il trattamento.
La biologia ci insegna che la massima plasticitá cerebrale si ha nei
primissimi anni di vita, quando non si puo’  fare la diagnosi di autismo,
ma si puo’ classificare il bambino a rischio di autismo.
In questa fase, che coincide con i primi due anni di vita, si puo’
iniziare un trattamento mediato dai genitori, che devono utilizzare il
tempo che inevitabilmente dedicano a un bambino cosí piccolo per dare a
questo tempo una valenza terapeutica .
Il percorso che l’autore propone é il seguente: intorno all’anno di etá si
possono individuare i marcatori di alto rischio per autismo ( in inglese
si usa sempre la sigla ASD, Autism Spectrum Disorders). Subito si inizia
il trattamento mediato dai genitori. A due anni e mezzo il bambino viene
valutato e a questa etá si puo’ verificare se esistono gli estremi per
fare la diagnosi o se il bambino ha recuperato e la diagnosi non si fa. Il
trattamento sopra descritto non ha nessun effetto collaterale per chi non
ha l’autismo, mentre é  utile ad alleviare i sintomi in chi l’autismo ce
l’ha .
I marcatori di rischio da ricercare durante il secondo anno di etá,
secondo l’autore, sono i seguenti: mancanza di risposta al proprio nome,
insufficiente attenzione congiunta, atipico uso dei giocattoli,
alterazioni dello sviluppo motorio, disregolazione emozionale.
 A range of infant behaviours during the second year of life have been
found to indicate risk of a later diagnosis of ASD – lack of response to
name, poor joint attentional behaviours, atypical toy play, poor motor
development, emotional dysregulation – but no one single behavioural
marker is wholly predictive of ASD.

Per il trattamento mediato dai genitori una guida utilissima é il libro di
Rogers S., Dawson G. & Vismara L.A. (2012, traduzione it. 2015) “Un
intervento precoce per il tuo bambino con autismo: come utilizzare l’Early
Start Denver Model in famiglia. Hogrefe: Firenze"
Il libro é utilissimo e deve essere consigliato ai genitori, i quali peró
non devono passare dalla lettura al trattamento, ma devono essere guidati
da professionisti esperti,  i quali dovrebbero ricevere il giusto compenso
a spese dei contribuenti, come avviene per tutte le patologie gravi e
croniche.

La lettura di questo articolo mi ha dato un’impressione di ‘déja vu” Cose
del tutto simili le ho sentite dire 30 anni fa dal compianto Professor
Gilbert Lelord, il quale cosí si esprimeva  a proposito dei bambini
piccolissimi a rischio di autismo “On ne peut pas diagnostiquer, mais il
faut traiter”
                  Daniela Mariani Cerati





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