[autismo-biologia] R: Articolo su Cerebral Cortex - l famiglia delle sinapsine

demartisbenedetta demartisbenedetta a gmail.com
Gio 24 Ago 2017 09:18:10 CEST


A nome delle nostre famiglie un sincero grazie a M. Luisa Scattoni!! E una preghiera per la ricerca:Fate in fretta!!!! Lo so che la ricerca ha tempi suoi, ma per noi genitori è di vitale importanza trovare risposte che migliorino la condizione di grande difficoltà dei nostri figli. Vedo famiglie in grande difficoltà, sia per la gestione quotidiana,  sia per carenza e inadeguatezza di servizi specifici.Angsa si mette a disposizione per accelerare i tempi della ricerca.Un forte abbraccio a te!Benedetta Demartis 


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-------- Messaggio originale --------Da: Scattoni Maria Luisa <marialuisa.scattoni a iss.it> Data: 23/08/17  20:16  (GMT+01:00) A: autismo-biologia a autismo33.it Oggetto: [autismo-biologia] Articolo su Cerebral Cortex - l famiglia delle	sinapsine 

Carissimi,



Vi invio il PDF e un breve riassunto divulgativo dell'articolo che abbiamo appena pubblicato su Cerebral Cortex, frutto della collaborazione tra l'ISS e l'Istituto Italiano di Tecnologia. 



Un caro saluto,
Maria Luisa



Maria Luisa Scattoni, PhD
Research Coordination and Support Service
Istituto Superiore di Sanità
Viale Regina Elena 299,
00161 Rome, Italy
Tel: +39-0649903143
E-mail:
marialuisa.scattoni a iss.it








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I
 disturbi dello spettro autistico (ASD) e
 l'epilessia sono due disturbi ad alta comorbilita’. Sebbene
 non si abbia ancora la piena comprensione di questa 'associazione' tra i due disturbi, è stata avanzata l'ipotesi di una possibile origine biologica comune. Tale ipotesi sembrerebbe avvalorata anche dal fatto che, non di rado, i geni coinvolti nei due disturbi
 sono gli stessi. Un esempio e’ rappresentato dal gene Synapsin2 (SYN2). Mutazioni in questo gene sono state inizialmente identificate in pazienti con epilessia quindi gran parte delle ricerche sono state dedicate alla comprensione della funzione svolta da
 SYN2 nella generazione delle crisi. Nel 2014, grazie ad una intensa collaborazione tra il Prof. Fabio Benfenati dell’Istituto Italiano di Tecnologia e Patrick Cossette dell’Universita’ di Montreal, mutazioni del gene SYN2 sono state riscontrate anche in persone
 con disturbi dello spettro autistico (https://academic.oup.com/hmg/article-lookup/doi/10.1093/hmg/ddt401).
 Questa scoperta ha portato a domandarsi quale fosse il ruolo giocato da SYN2 anche nel determinare/regolare i due sintomi principali dello
 spettro autistico. Questa la domanda alla base del lavoro, tutto Italiano, coordinato dalla Dott.ssa Maria Luisa Scattoni dell’Istituto Superiore di Sanita’ in collaborazione con il gruppo del Prof.
 Fabio Benfenati e del Dott. Alessandro Gozzi dell’Istituto Italiano di Tecnologia, e recentemente pubblicato sulla rivista Cerebral Cortex, il cui primo autore e’ la Dott.ssa Caterina Michetti. Oggetto dello studio e’ stata la caratterizzazione neurocomportamentale di
 tre linee murine geneticamente modificate per i geni SYN1, SYN2
 e SYN3 appartenenti
 alla famiglia delle fosfoproteine sinapsine.
 In queste tre linee mutanti il
 gene è stato deleto cosi’
 da mimare situazioni patologiche in cui questi specifici geni non sono funzionali. I modelli animali sono stati studiati sin dal primo giorno di vita e i ricercatori hanno valutato lo sviluppo motorio e quello vocale, ovvero tutti gli aspetti che concorrono
 alla 'genesi' della socialità, nelle prime due settimane di vita postnatali ed in fase adulta, in topi maschi registrati durante l'interazione sociale con una femmina. In entrambi i contesti i loro comportamenti (movimenti spontanei da piccoli e comportamento
 di corteggiamento da adulti) e le loro vocalizzazioni venivano registrati ed analizzati. E’ importante ricordare che i topi sono una specie altamente sociale e sono un ottimo modello per lo studio della socialita’ e per i disturbi ad essa associati. I risultati
 hanno evidenziato alterazioni sia nel repertorio vocale che motorio in topi Syn1 e Syn2 (ma molto più marcati nei Syn2) quando confrontati con topi di controllo, e queste alterazioni si aggravavano durante lo sviluppo culminando con una totale assenza di vocalizzazioni
 e un ridotto comportamento sociale in fase adulta. Questi
 deficit sociali si presentavano sempre associati a comportamenti ripetitivi e stereotipati. Tali risultati ci
 hanno consentito di definire il topo SYN2 come un valido modello animale per
 lo studio dei disturbi dello spettro autistico in
 quanto 'mima' i
 due sintomi comportamentali dei disturbi dello spettro autistico,
 ovvero i deficit nelle interazioni sociali e la presenza di comportamenti stereotipati. 
Il
 passaggio successivo dello studio e’ stato andare a studiare il cervello di questi modelli animali servendosi di tecniche avanzatissime di risonanza magnetica che hanno permesso di fotografare non solo le strutture anatomiche, ma anche di valutare la funzionalita’
 delle diverse aree del cervello di questi animali. E’ stato interessante notare che, nonostante non sia stata registrata nessuna alterazione strutturale del cervello, come spesso osservato in pazienti con autismo, i topi SYN2 mostravano una ridotta comunicazione
 a lungo raggio tra aree distali del cervello, in particolare tra le aree corticali uditive e le aree ippocampali. Inoltre la severita’ dei sintomi comportamentali correlava direttamente con questi deficit funzionali, ovvero, topi in cui la funzionalita’ delle 
 connessioni era maggiormente ridotta mostravano
 una forte riduzione nell'interazione sociale ed emettevano
 poche vocalizzazioni.
Un
 altro importante aspetto della ricerca e’ stato quello di andare a valutare l’effetto sui deficit comportamentali di un agente farmacologico, THIP, la cui efficacia nel contrastare l’epilessia era stata precedentemente studiata dal team del Prof. Benfenati
 (https://academic.oup.com/cercor/article-lookup/doi/10.1093/cercor/bhu141). In particolare il THIP era risultato efficace nello stimolare
 il sistema inibitorio GABAergico che risulta compromesso nel topo SYN2, ristabilendo quindi il normale equilibrio eccitazione/inibizione nel cervello e risultando efficace nel sopprimere le crisi epilettiche spontanee presenti in questi animali. Inaspettatamente,
 non e’ stato riscontrato nessun effetto benefico del farmaco sulle alterazioni nel comportamento sociale dei topi SYN2 suggerendo basi
 genetiche comuni nell’epilessia e nell’autismo ma meccanismi
 patogenetici diversi.
Complessivamente
 lo studio ha evidenziato un ruolo chiave del gene SYN2 nell’organizzazione della funzionalita’ corticale, nel determinare i due sintomi principali dei disturbi dello spettro autistico associati a crisi epilettiche spontanee in fase adulta, identificando il
 topo SYN2 come valido modello sperimentale per lo studio dell’autismo e per la valutazione di nuove strategie farmacologiche e comportamentali.



Link
 all'articolo: https://academic.oup.com/cercor/article/doi/10.1093/cercor/bhx207/4079816/The-Knockout-of-Synapsin-II-in-Mice-Impairs-Social?guestAccessKey=8f1e4f90-f052-442c-b653-69131ca274f1







                                                                                   







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