[autismo-biologia] Fwd: Re: Fwd: Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Sinpia: “Si ponga rimedio allo stato di profonda sofferenza in cui versano i servizi” - Quotidiano Sanità

melat melat a libero.it
Lun 17 Ott 2016 17:30:19 CEST


Cara Benedetta,

Codivido le preoccupazioni che non sono solo quelle che ha sollevato 
Antonella Costantino.

Le Linee di Indirizzo , mai applicate dalle Regioni nonostante le 
avessero approvate tutti all'unanimità ed adottate singolarmante, 
disegnano una rete assistenziale che ruota intorno a centri regionali di 
riferimento ed alle unità operative di NPi a livelo di Asp. Sono 
centrati sul ruolo della neuropsichiatria infantile sia per la diagnosi 
che per la presa in carico ma sono limitati alla fascia dell'età 
evolutiva. Nulla si dice per gli adulti se non i riferimenti a servizi 
residenziali e semiresidenziali dedicati. Nulla per il ruolo della 
psichiatria o neurologia .

Ora questo documento è diventato LEA. Per fortuna il legislatore ha 
previsto che fosse revisionato perchè non è nato con lo scopo che ora è 
chiamato a governare.

Il cosa fare ed il dibattito, che deve nascere dalla esperienza di 
ognuno affinchè le linee di indirizzo revisionate possano rispondere con 
efficacia ai bisogni ed all'orgnizzazione dei servizi, dovrebbe ruotare 
intorno ai seguenti concetti: siamo proprio sicuri che deve essere la 
npi la classe medica che si occupa della diagnosi e della cura delle 
persone con autismo?

così come la psichiatria debba essere  delegata alla cura degli adulti?

Dove mettiamo gli psicologi e gli operatori della riabilitazione , così 
come i farmacologi ed i medici di base , siano essi pediatri o dedici di 
medicina generale? ed i neurologi ?

Così come è adesso impostata la liea di indirizzo , la npi è più che 
altro responsabile della presa in carico della persona con autismo che 
non vuol dire affatto che si deve fare carico esclusivamente e direttamente.

La mia opinione è quella rivalutare il ruolo del medico di base (  o 
pediatra ) che si avvale , così come succede per ogni altra patologia , 
di medici specialisti a seconda del bisogno ( non c'eri al convegno di 
Rimini ad ascoltare una brillante esposizione di M. Bertelli nel w.s. 
sulla farmacologia , dove però lo specialista cosidera ancora un 
comportamento problema un affare di farmacologia mentre mi sono permesso 
di intervenire dimostrando che prima di tutto ed in ogni caso è affare 
del medico di medicina generale )

L'egomento diagnosi è vasto e si è anche arricchito del rovescio della 
medaglia che con l'autismo nei LEA rischiamo una ulteriore incremento 
nella prevalenza.La psicologia dovrebbe  essere la disciplina elettiva 
per questo compito così come la neurologia per i farmaci.

La npi e la psichiatria avranno un il ruolo di coordinamento del lavoro 
multidisciplinare e di organizzazione di servizi tenendo in conto che 
sono una razza in estinzione dapertutto e i pochi che sono rimasti si 
limitano e dirigere le unità di npi e di salute mentale con compiti 
prevalentemente organizzativi.

A mio parere su questi ed altri  temi si deve sviluppare il dibattito 
che Angsa dovrebbe cominciare ad affrontare con grande responsabilità 
già dal prossimo seminario del 4 e 5 nov poichè sarà chiamata e 
contribuire alla revisione del documento.

cari saluti

giovanni



Il 16/10/2016 23:13, benedetta demartis ha scritto:
>
>
> > Ho letto questo articolo e ne sono stata colpita. Credo sia vero che 
> negli anni le psichiatrie infantili e adulti siano state penalizzate 
> economicamente e nell'organico. È anche vero che i referenti di quei 
> servizi forse hanno gridato poco e forse non hanno chiesto aiuto alle 
> associazioni. È anche vero che i familiari delle persone fragili 
> escono poco allo scoperto e spesso non ammettono che i loro congiunti 
> hanno un problema o una fragilità o una patologia. E gli autistici 
> invece, per altri motivi si sentono in guerra con le psichiatrie per 
> la scarsità o inadeguatezza dei servizi. Così, in questi anni ci hanno 
> tolto servizi senza che nessuno protestasse!  Questo è uno svantaggio 
> per tutti noi! Che ci piaccia o no sono le neuropsichiatrie infantili 
> e le psichiatrie che continueranno ad occuparsi di autismo.
> > > Che fare? Ci sto pensando. E secondo me dovremmo pensarci tutti. 
> Perché senza servizi all'avanguardia, senza equipe  dedicate e 
> specializzate, la presa in carico continuerà ad essere un'utopia. E 
> parlo solo di autismo.....e tutte le altre fragilità??
> > Come possiamo sostenere la SINPIA in questa denuncia?
> >
> >
> > Benedetta
> Angsa Novara-Vercelli
> >
> > >>> 
> http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=43812
> > >>>
> > >>> Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Sinpia: “Si 
> ponga rimedio allo stato di profonda sofferenza in cui versano i servizi”
> > >>> Questo l’appello lanciato dalla Società italiana di 
> neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenzae dalla sua 
> presidente Antonella Costantino, a margine del XXVII Congresso Annuale 
> della Sinpia appena concluso e in occasione della Settimana della 
> Salute Mentale. "Grande preoccupazione anche per la mancata capacità 
> di gestione della presa in carico delle persone sofferenti nella fase 
> di transizione da adolescenza a età adulta".
> > >>>
> > >>> 11 OTT - “Chiediamo agli amministratori e alla società civile di 
> riconsiderare le attuali politiche sanitarie, e di fornire un sostegno 
> più deciso verso le attività indispensabili per affrontare i disturbi 
> neuropsichici dell’infanzia e dell’adolescenza”: questo l’appello 
> lanciato dalla Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e 
> dell’Adolescenza (Sinpia) e dalla sua presidente Antonella Costantino, 
> a margine del XXVII Congresso Annuale della SINPIA appena concluso e 
> in occasione della Settimana della Salute Mentale.
> > >>>
> > >>> “Se infatti gli investimenti nei servizi di psichiatria 
> dell’adulto sono pochi e vanno certamente implementati, quelli nei 
> servizi di NPIA sono pochissimi, e soprattutto molto disomogenei tra 
> le diverse Regioni italiane. Ricordiamoci che queste attività 
> contribuiscono in misura significativa alla riduzione a lungo termine 
> della spesa sanitaria, in quanto necessarie a prevenire sia la 
> cronicizzazione di gran parte dei disturbi neuropsichici dell’età 
> evolutiva, sia l’evoluzione verso quadri psicopatologici gravi in età 
> adulta. L’appello può essere sottoscritto da chiunque, il testo è sul 
> nostro sito www.sinpia.eu <http://www.sinpia.eu>”, ha spiegato.
> > >>>
> > >>>
> > >>> Infanzia e adolescenza sono momenti cruciali per la salute 
> mentale delle persone: basti pensare che attualmente oltre il 50% dei 
> disturbi psichiatrici dell’adulto ha un esordio in età evolutiva. 
> Inoltre, molte sono le patologie neuropsichiche che possono 
> compromettere i delicati processi tipici di questa fase di vita e 
> determinare disabilità: un trattamento precoce e tempestivo può 
> cambiare la storia naturale della malattia o prevenire numerose 
> sequele, evitando così un pesante decorso di cronicizzazione.
> > >>>
> > >>> Nel 2015, otto minori su cento hanno avuto almeno un contatto 
> con le strutture territoriali di NPIA, con un aumento annuo di 
> richieste pari a circa 7-8%: un trend costante, che negli ultimi 5 
> anni ha portato ad un aumento dell’utenza del 40-45%. In particolare 
> si è registrato un aumento massiccio dei disturbi psichiatrici in 
> adolescenza (in costante aumento: + 21 % degli accessi in pronto 
> soccorso, + 28% dei ricoveri in un anno) ed un generale importante 
> aumento del disagio sociale. A fronte di questa situazione 
> preoccupante, lo stanziamento di risorse da parte delle Regioni è 
> trasversalmente insufficiente.
> > >>>
> > >>> “Solo un utente su due che ne avrebbero necessità riesce a 
> trovare risposte, spesso parziali, dai servizi di NPIA. Una situazione 
> paradossale, in cui mentre le richieste aumentano le risorse 
> diminuiscono, non c’è alcun documento che definisca degli standard 
> organizzativi nei Servizi, e si è anzi attuata una generale riduzione 
> del numero di operatori”, commenta Franco Nardocci, coordinatore della 
> Sezione Scientifica di epidemiologia e organizzazione dei servizi 
> della Sinpia.
> > >>>
> > >>> “Una condizione aggravata dal fatto che al compimento del 
> 18esimo anno utenti e famiglie si trovano soli. Per molti disturbi 
> neuropsichici non sono previsti servizi per l’adulto (ad esempio 
> nell’autismo, nella disabilità intellettiva, nella dislessia) e anche 
> quando sono previsti, come nel caso dei servizi di psichiatria 
> dell’adulto per gli adolescenti con disturbi psichici gravi, mancano 
> procedure standardizzate e la transizione riesce ad avvenire solo per 
> pochi utenti, con il rischio di un vero e proprio abbandono 
> dell’ex-minore sofferente e della sua famiglia” continua Nardocci.
> > >>>
> > >>>
> > >>> A fronte di un’aumentata sensibilità ai criteri di equo accesso 
> alle cure, di governo di spesa e di risorse e dell’appropriatezza 
> negli interventi sanitari, vige un’ormai storica assenza 
> d’investimenti sui servizi per la salute mentale dell’infanzia e 
> dell’adolescenza, un settore che insieme all’abuso di sostanze 
> rappresenta il 13% del global burden of disease (cioè del peso 
> assistenziale delle malattie dell’intera popolazione), percentuale che 
> supera addirittura quella delle malattie cardiovascolari.
> > >>>
> > >>> Le politiche di spending review che permeano tutti gli atti 
> normativi e l’attuale riassetto istituzionale operato da molte regioni 
> hanno inoltre aumentato le disuguaglianze intra- e inter-regionali, 
> già segnalate ripetutamente dalla Sinpia, portando ad una preoccupante 
> disomogeneità nell’offerta assistenziale.
> > >>> Affrontare le malattie croniche e multiproblematiche dell’età 
> evolutiva richiede un modello assistenziale integrato tra ospedale e 
> territorio, nell’ambito di una rete specialistica dedicata, che eroghi 
> interventi complessi ed in continua trasformazione alla luce dei 
> rapidi cambiamenti nelle neuroscienze e della medicina basata sulle 
> evidenze. Eppure, nell’attuale situazione la totalità delle strutture 
> per l’infanzia combatte contro una saturazione delle risorse che 
> riduce progressivamente spazi ed energie disponibili per ciascun 
> minore e per la sua famiglia.
> > >>>
> > >>> Anche per quanto riguarda il ricovero ospedaliero, solo 1 utente 
> su 3 trova accoglienza in reparto dedicato di NPIA: a differenza di 
> ciò che è avvenuto per altre discipline, per gli utenti con disturbi 
> neuropsichici in età evolutiva si è determinato negli anni un 
> significativo sottodimensionamento del numero di letti di ricovero 
> ordinario, sia a livello nazionale che regionale.
> > >>>
> > >>> “E’ passato erroneamente il concetto che si possa fare a meno 
> dei posti di ricovero ospedaliero per le patologie neuropsichiche, o 
> che si possano sempre utilizzare letti di specialità diverse dalla 
> NPIA - afferma Giovanni Cioni, vicepresidente Sinpia -. Esistono 
> invece moltissime situazioni neurologiche e psichiatriche nelle quali 
> il ricovero ordinario, generalmente breve, è indispensabile per i fini 
> diagnostici e/o terapeutici e richiede competenze specialistiche che 
> possono essere gestite solo nell’ambito di reparti NPIA. In tali 
> situazioni un ritardo nelle diagnosi e un’inappropriata presa in 
> carico determinano un significativo peggioramento della condizione in 
> atto e nella prognosi a medio e a lungo termine, con un maggiori 
> rischi di cronicizzazione e di maggiori costi sociali ed economici sia 
> nel breve che nel lungo periodo. E ciononostante, la recente normativa 
> ha determinato un ulteriore dimezzamento dei posti letto” conclude Cioni.
>
>
>
> _______________________________________________
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