[autismo-biologia] R: Analisi del Comportamento Applicata e Autismo

mazzoni.armando a libero.it mazzoni.armando a libero.it
Mer 12 Ott 2016 13:41:55 CEST


Con l’occasione, rispondendo a Tiziano, mi correggo “è solo da pochi anni
diventata IN ITALIA la metodologia elettiva”.

 

Forse Tiziano mi ha risposto ed io non ho capito.

 

A me interessa molto la domanda posta alla fine, perché credo allo stato
attuale qualsiasi Comportamentista ti dirà allo sfinimento che qualsiasi
comportamento tranne quello riflesso è condizionato, che non si hanno
strumenti né di definizione né di misura scientifici della comprensione,
dell’autodeterminazione di quel comportamento (la sua qualità, come credo la
definisca Tiziano) che non siano l’emissione della risposta stessa. È una
barriera alla discussione ancora invalicabile.

 

Volevo capire, prima ancora dei limiti dell’applicazione del principio, se
il principio di base stesso, considerato universale e indipendente dai suoi
correlati neurologici, possa invece avere delle aree di inapplicabilità in
condizioni autistiche, intesa come condizione neurologica diversa.

 

  

 

Da: autismo-biologia [mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it] Per
conto di Tiziano Gabrielli
Inviato: mercoledì 12 ottobre 2016 11:16
A: Autismo Biologia <autismo-biologia a autismo33.it>
Oggetto: Re: [autismo-biologia] Analisi del Comportamento Applicata e
Autismo

 

Comportamento condizionato:  Stimolo-Richiesta ->  Risposta voluta ->
Rinforzo 

In realtà il termine “efficacia" è fuorviante. 

Si misura semplicemente la frequenza della risposta voluta rispetto allo
stimolo. Il rinforzo si limita a garantire efficacia iniziale (mancando il
senso della relazione tra stimolo e risposta). Se aumenta la frequenza della
risposta voluta dopo stimolo, la procedura viene giudicata “efficace” (e il
rinforzo va in fading  assimilandosi progressivamente alla risposta in sé.

Questo non significa automaticamente che la risposta voluta sia compresa
nella sua essenza, ovvero nella sua funzionalità, da chi la esprime. La
performance (più facile capirlo negli animali) non è matematicamente
consapevolezza e autodeterminazione ma routine esecutiva fine a se stessa,
seppure appresa. La procedura seppure definita appresa può avere bisogno di
trigger  ambientali o veri e propri stimoli di avvio (della procedura)
evidenziando il rischio di pochezza qualitativa dell’appreso. Il che non
significa che non ne abbia rispetto al nulla. Il limite del comportamento
condizionato anche se mostra  effetti utili (competenze esecutiva) è che non
è una vera comprensione di ciò che quel comportamento significa e
predispone. L’ABA moderno risponde a questa carenza metodologica affermando
che piano piano queste conquiste si affermano, dopo un certo tempo di
pratiche, a volte  improvvisamente (cuspidi) eppure molte difficoltà (ancor
oggi recupero sì ma con limite) permangono intensamente ed universalmente
(la gravità che resta) mentre si dovrebbero studiare formule da applicare
precocemente (correggendo l’ABA, migliorandolo); formule educative in grado
di rispondere ai limiti metodologici evidenziati. Tiziano Gabrielli

 

 

Il giorno 12/ott/2016, alle ore 08:29, <mazzoni.armando a libero.it
<mailto:mazzoni.armando a libero.it> > <mazzoni.armando a libero.it
<mailto:mazzoni.armando a libero.it> > ha scritto:

 

L’Analisi del Comportamento Applicata è solo da pochi anni diventata la
metodologia elettiva per i programmi educativi di bambini e adulti con
autismo; questo, in generale, ritengo sia una cosa positiva. Come è noto i
principi di base non sono specifici dell’Autismo, né sono stati sviluppati
facendo ricerca sull’Autismo.

 

La contingenza a tre termini (Stimolo -> Risposta->Rinforzo) appare come un
principio, verificato sperimentalmente, con basi evoluzionistiche,
applicabile sia ad animali che all’uomo; su quest’ultimo, appunto, viene
applicato anche in caso di disabilità mentale.

 

Dal punto di vista dell’Analisi del Comportamento Applicata la domanda che
sto per porre non ha senso, perché l’efficacia è misurabile, ma forse nel
dominio della Neuropsicologia lo ha: nel caso della disabilità mentale e in
particolare dell’Autismo, possiamo considerare questa contingenza sempre
“intatta”, oppure può essere danneggiata o addirittura mancante, a seconda
della gravità del caso?

 

Grazie

 


  _____  


 <https://www.avast.com/antivirus> 

Questa e-mail è stata controllata per individuare virus con Avast antivirus.

www.avast.com <https://www.avast.com/antivirus>  

 

_______________________________________________
Lista di discussione autismo-biologia
autismo-biologia a autismo33.it <mailto:autismo-biologia a autismo33.it> 
ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
Fondazione Augusta Pini ed Istituto del Buon Pastore Onlus.
Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a:
valerio.mezzogori a autismo33.it

 



---
Questa e-mail è stata controllata per individuare virus con Avast antivirus.
https://www.avast.com/antivirus
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://autismo33.it/mailman/private/autismo-biologia/attachments/20161012/00fa2e05/attachment.html>
-------------- parte successiva --------------
Un allegato non testuale è stato rimosso....
Nome:        image001.jpg
Tipo:        image/jpeg
Dimensione:  524 bytes
Descrizione: non disponibile
URL:         <http://autismo33.it/mailman/private/autismo-biologia/attachments/20161012/00fa2e05/attachment.jpg>


Maggiori informazioni sulla lista autismo-biologia