[autismo-biologia] vecchi farmaci con nuove indicazioni

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Dom 22 Mar 2015 11:35:39 CET


C’è ungrandissimo bisogno di avere a disposizione farmaci che agiscano sui sintomipropri dell’autismo e su quelli associati, in particolare l’aggressività e i tantrums.

Per isintomi propri dell’autismo non c’è al momento nulla. Per i comportamentiesplosivi ci sono farmaci la cui efficacia è scarsa, gli effetti collateralisono importanti e le sperimentazioni sono state fatte per tempi brevi, mentrenella pratica clinica i farmaci vengono assunti per periodi lunghissimi, spessoper tutta la vita.

Un filone diricerca č quello dello studio della biologia  di base che dalla fisiopatologia dovrebbeidentificare dei target su cui dovrebbero agire farmaci totalmente nuovi.

Un altrofilone è quello che sperimenta vecchi farmaci, già in commercio con altre indicazioni,per vedere se qualcuno di essi puo’ essere utile nell’autismo.

Data lascarsitā di dati in questo campo, anche la descrizione di un singolo caso čutile per stimolare eventuali sperimentazioni su vasta scala.


L’articolo 



The treatment ofautism with low-dose phenytoin: a case report


Philip D Bird

Journal of Medical Case Reports 2015, 9:8  doi:10.1186/1752-1947-9-8

http://www.jmedicalcasereports.com/content/9/1/8#B6

si inseriscenel secondo filone di ricerche.

L’autore hasperimentato un vecchio farmaco antiepilettico, la fenitoina, su un giovane di19 anni con autismo e crisi comportamentali esplosive.

Non si trattadi terapia antiepilettica, perché nell’epilessia il dosaggio giornaliero è di300 - 500 mg. al dì, mentre l’autore ha dato il farmaco a 5 mg. al dì per 18mesi registrando un miglioramento sia sui sintomi “core” dell’autismo che sugliaccessi comportamentali.

L’aumentodella dose giornaliera non ha portato ulteriori benefici. 

E’ chiaro cheuna rondine non fa primavera e che  il beneficiopotrebbe essere ascrivibile interamente all’effetto placebo. Se però sireplicasse con buoni risultati questo tipo di sperimentazione, ci sarebbe ilvantaggio di avere un farmaco ben noto, usato per decenni in milioni di personee per lunghi periodi di tempo. Il dosaggio così basso farebbe presumere effetticollaterali molto minori. 


 

 

 

 
 
 

 

 
 
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