[autismo-biologia] Sindrome di Phelan-McDermid

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Mar 10 Mar 2015 15:06:39 CET


L’interesseper le forme monogeniche di autismo è dato dall’esigenza di comprendere lapatogenesi delle stesse in previsione di terapie mirate, ma anche dallaprospettiva di comprendere e di giungere a terapie biologiche  per la grande massa di autismi da causaignota, che verosimilmente condividono con le forme monogeniche dei meccanismipatogenetici comuni.

Un gene lacui delezione o mutazione è importante  nel determinare disabilità intellettiva,autismo e/o disfasia è lo SHANK3, responsabile, con ogni verosimiglianza, dellasindrome di Phelan-McDermid, alla quale recentemente la rivista Journal of  Neurodevelopmental Disorders ha dedicatouna review, che il professor Giorgio Lenaz ha letto e riassunto per noi.


Sindrome diPhelan-McDermid

KolevzonA.  et al , J.Neurodevelopmental Disorders 6:39, 2014


Esistonomolti sottotipi genetici dei disordini dello spettro autistico (ASD); unesempio è il gene SHANK3 situato alla terminazione del cromosoma 22q. Laperdita di una copia del gene per delezione o mutazione provoca una formamonogenica di ASD con una frequenza dello 0,5% di tutti i casi di ASD. D’altraparte la frequenza di perdita di SHANK3 in bambini con disabilità intellettiva  raggiunge il 2%. La perdita di SHANK3 èsufficiente per causare la sindrome di Phelan-McDermid (PMS). SHANK3 codificaper una proteina strutturale nella zona densa postsinaptica delle sinapsiglutamatergiche e gioca un ruolo essenziale nella trasmissione sinaptica. Lemutazioni e delezioni di SHANK3 sono rare nei casi di ASD, tuttavia recentievidenze hanno anche stabilito che molte delle altre cause genetiche di ASD edisabilità  intellettive  sono correlate alla via di SHANK3. 

Al momento icasi di PMS accertati in tutto il mondo sono solo 1200, ma con lo sviluppo deimetodi diagnostici si prevede che ne sarà riscontrato un notevole  aumento.

Il quadroclinico della PMS è abbastanza vario, ma sono quasi  sempre presenti  sintomi di autismo, oltre a mancato sviluppodel linguaggio, alcuni sintomi dismorfici e la presenza di infezioni renali erespiratorie. L’analisi con risonanza magnetica cerebrale ha mostrato moltofrequenti anomalie morfologiche. Non si sono riscontrate significative  correlazioni tra entità della delezione delgene e caratteristiche e gravità dei sintomi.

Peraccertare la presenza di delezioni o mutazioni di SHANK3 è necessariaun’analisi genetica. Un primo screening può essere compiuto con un’analisicromosomica con microarray, capace di accertare i casi di delezioni eriarrangiamenti  cromosomici, ma non dipolimorfismi patologici. In questi casi si richiede di sequenziare il gene.L’analisi genetica è essenziale per  potervalutare dal tipo di lesione la possibilità di ricorrenza familiare.

Gli Autoriprendono poi in esame la sintomatologia a carico dei vari organi e apparati (sviluppo cognitivo, sintomi neurologici, nefrologici, cardiaci,gastroeneterologici) per una migliore valutazione medica e per stabilire lineeguida di questa sindrome rara ma che con una migliore efficienza diagnosticapotrebbe rivelarsi più comune del previsto ed essere incontrata nella praticamedica.


 
http://www.jneurodevdisorders.com/content/6/1/39


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