[autismo-biologia] ricerca nel campo della abilitazione/educazione

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Gio 13 Ago 2015 10:02:13 CEST


I criteriche informano la pratica medica dovrebbero avere come base di riferimento lasperimentazione, la quale ha vari livelli. Il primo livello deve essere attuatoeliminando il piu’ possibile le variabili confondenti e quindi in un ambienteil piu’ possibile vicino ad un laboratorio, con una attenta selezione deipartecipanti che devono rispondere a rigidi criteri di inclusione edesclusione.
Una voltasuperato questo primo livello si pone un altro problema. La terapia che si e’ dimostrata efficace nella sperimentazione di primo livello e’ efficace e fattibile anche nel mondo reale? Come? In quali contesti? 

E’ questo ilquesito che  Giacomo Vivanti e colleghi  si sono posti in merito allaefficacia e  fattibilita’ nel mondo reale del metodo Early Start DenverModel. Per rispondere a questo quesito hanno fatto la sperimentazione delmetodo in un ambiente che puo’ essere dato a tutti: alle famiglie colte ericche e a quelle povere, a chi abita nella grande citta’ e a chi abita inprovincia: la scuola dell’infanzia.

I dati dellavoro sono pubblicati nell’articolo

 

Effectiveness and Feasibilityof the Early Start Denver Model

Implemented in a Group-BasedCommunity Childcare Setting

GiacomoVivanti • Jessica Paynter •

Ed Duncan •Hannah Fothergill • Cheryl Dissanayake •

Sally J. Rogers • theVictorian ASELCC Team

J Autism Dev Disord

DOI 10.1007/s10803-014-2168-9

Pubblicatoon line il 29 giugno 2014

 

Il lavororispetta uno dei requisiti etici fondamentali della sperimentazione: al gruppodi controllo deve essere dato tutto cio’ che al momento e’ dimostrato essereevidence based. Al gruppo sperimentale deve essere dato tutto cio’ che e’evidence based  piu’ la terapiasperimentale. 

Prima dipassare a commentare i risultati della sperimentazione vorrei fare alcuneconsiderazioni sul trattamento educativo/abilitativo che viene dato al gruppodi controllo, che corrisponde a quanto viene dato di routine in Australia atutti i bambini in eta’ prescolare a cui viene fatta diagnosi di disturbo dellospettro autistico.

In questasperimentazione i bambini di entrambi i gruppi vengono  trattati in asilinormali ma in classi speciali con insegnanti specializzati nell’educazionespeciale. Lo staff comprende un team multidisciplinare composto da logopedisti,terapisti occupazionali e insegnanti di scuole dell’infanzia. Le classi sono composte da bambini con lo stesso livello di abilita’  anziche’ conla stessa eta’. Il rapporto adulti: bambini va da 1: 2 a uno a quattro infunzione del fabbisogno educativo.

Il programmadel gruppo di controllo puo’ essere definito come un intervento “generico” perbambini nello spettro autistico, cioe’ un programma che non utilizza un singolometodo, una singola “filosofia” o un singolo approccio teorico, ma piuttostointende essere onnicomprensivo e offrire un range di strategie di insegnamentotratte dalle migliori pratiche descritte nelle linee guida. Ogni bambino ha unprogramma individuale basato sui suoi punti di forza e di debolezza,determinati attraverso valutazioni multidisciplinari che tengono conto dellepriorita’ educative della famiglia. La scelta delle strategie educative e’basata sulla conoscenza delle pratiche evidence based e sulle linee guidaaustraliane oltre che sul giudizio clinico e sull’esperienza, tenendo sempre ingrande considerazione i valori e le priorita’ delle famiglie. L’interventousato   include strategie tratte dal programma TEACCH,  come l’uso disupporti e programmi visivi per assicurare la prevedibilita’, riducendo lastress e promuovendo l’apprendimento in autonomia. Strumenti di comunicazioneaumentativa vengono utilizzati quando indicati come utili dalla valutazione.L’approccio predominante comporta la creazione di un ambiente ‘‘autism-friendly’’ (attraverso supporti visivi, attivita’strutturate e  attivita’ routinarie ben prevedibili) per facilitarel’apprendimento in quattro aree fondamentali: sociale ed emozionale,  linguisticae  comunicativa, motoria e cognitiva.

Oltre all’insegnamento strutturato, l’insegnamento avviene anche durantetutta la giornata nei contesti naturali come il gioco libero, i pasti, il giocoall’aperto, le attivita’ di autonomia  personale, il gioco in cerchio e itempi passati in compagnia con i pari. Il tutto avendo come riferimento lelinee guida del centro nazionale per l’autismo emesse nel 2009.

La consulenza dei logopedisti e dei terapisti occupazionali avviene all'interno della classe.

Il training ai componenti della famiglia consiste in regolari incontri diformazione ai genitori da parte dello  staff sanitario ed educativo e copre un’ampia gamma di argomenti, quali le abilita’ di  gioco, lagestione dei comportamenti dirompenti,  le transizioni e le strategie dicomunicazione.

La famiglia in entrambi i gruppi paga la stessa retta dei bambininormodotati, che comprende anche il vitto, senza costi supplementari per la“terapia”.

 

Questa descrizione, cosi’ dettagliata, del trattamento che viene dato algruppo di controllo, e’ interessante per diversi motivi.

Uno riguarda il rigore della sperimentazione. Chi sperimenta un metodo nuovoavrebbe il desiderio di mostrarne la superiorita’ rispetto ai metodi gia’ inuso e avrebbe quindi l’interesse a confrontare il proprio metodo con qualcosadi mediocre in modo che emerga la superiorita’ del suo metodo. Questo nonsarebbe corretto ne’ dal punto di vista scientifico ne’ da  quello etico e gli autori non cadono in questa tentazione.

Un'altra considerazione e’ la seguente. Se a tutti i bambini australiani in eta’ prescolare viene dato quanto sopra descritto senza speseaggiuntive per le famiglie, mi pare che l’Australia sia un modello da conosceree in parte da imitare.

Per quanto riguarda il pagamento della terapia,il meccanismo si basa su un sistema assicurativo i cui dettagli sono al link http://www.ndis.gov.au/

  

In altri messaggi faro’ altri commenti all’interessante e utile articolo. Apresto

   Daniela

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