[autismo-biologia] autismo e ADHD: farmcoterapia?

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Ven 26 Set 2014 09:50:18 CEST


E’ giunta in redazione una lettera che chiede
delucidazioni in merito all’uso dei farmaci per la disattenzione con
iperattività associata all’autismo.
Si tratta del metilfenidato e dell’atomoxetina, che
vengono presi in considerazione anche dalla linea guida dell’Istituto Superiore
di Sanità emessa nell’ottobre 2011
http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_autismo_def.pdf 
La raccomandazione per il metilfenidato è la seguente
Il metilfenidato può essere preso in
considerazione per il trattamento dell’iperattività in bambini o adolescenti
fino ai 14 anni con disturbi dello spettro autistico; il trattamento deve
essere prescritto da un centro specialistico e deve essere dedicata una
particolare attenzione all’accertamento diagnostico.
Prima di una somministrazione
protratta, la tollerabilità del metilfenidato nei bambini dovrebbe essere verificata
attraverso una dose test.
Gli effetti collaterali dovrebbero essere attentamente
monitorati.

Non
si osservano differenze di efficacia tra l’atomoxetina e il placebo per quanto
riguarda
i sintomi del versante disattenzione misurati dai genitori secondo i criteri
del
DSM
IV, le performance cognitive e i comportamenti ripetitivi.
Si
segnala che il tasso di risposta all’atomoxetina ottenuto nei soggetti con
disturbi
dello
spettro autistico e sintomi simil-ADHD è inferiore a quello ottenuto nei
soggetti
con
ADHD e normale sviluppo.
Gli
autori conducono anche un’analisi dei risultati confrontando i due gruppi al
termine
della prima fase di trattamento, prima del crossover: l’efficacia dell’atomoxetina
sul
placebo rimane confermata solo sui sintomi del versante
iperattività/impulsività
misurati dai genitori
secondo i criteri del DSM IV (d: 1,15; p=0,036).
 
Di questo
argomento si è parlato il 19 dicembre 2009 con Benedetto Vitiello, Responsabile
della Neuropsichiatria infantile dell’NIH, ad un convegno a Ferrara. Di questa
conversazione riporto quanto segue.
L’efficacia del
metilfenidato nell’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è molto alta
nei bambini dai sei ai dodici anni che hanno solo ADHD senza autismo.
Nei bambini di
età inferiore e nei bambini con autismo associato l’efficacia è molto
inferiore, non superiore al 50% dei casi.
Quando però il
farmaco è efficace, lo è davvero e molto e in modo tale da migliorare
significativamente la qualità di vita del bambino e di chi gli sta intorno.
A differenza
di altri farmaci nei quali l’eventuale efficacia e tossicità si vedono nel
tempo e gli effetti collaterali compaiono in modo insidioso per cui è difficile
identificarli come tali, per il metilfenidato è possibile, come ben sottolinea
l’ISS, una dose test grazie alla quale si vede subito se il farmaco è utile o
dannoso. 
 
Come dice la
linea guida, nel caso la dose test dia un risultato utile, è imperativo che il
bambino sia seguito da medici esperti per i possibili effetti collaterali che
possono comparire nel tempo. 
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