[autismo-biologia] NeuroToxicology 45 (2014) 67–80,: confronto con gli autori

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Gio 6 Nov 2014 13:43:30 CET


 Associations among exposure to methylmercury, reduced Reelin expression,and gender in the cerebellum of developing mice, Filippo Biamonte, LauraLatini, Filippo Sean Giorgi  MariaZingariello, Ramona Marino, Roberto De Luca, Sonia D’Ilio, Costanza Majorani,Francesco Petrucci, Nicola Violante, Oreste Senofonte, Marco Molinari, FlavioKeller, NeuroToxicology 45 (2014) 67–80,

Gli autori hanno lavorato su un modello animale, iltopo reeler eterozigote,  per studiarel’interazione tra 3 fattori indipendenti, ovvero la mutazione reeler allo statoeterozigote, il sesso maschile/femminile e l’esposizione ambientale a dosirelativamente elevate di metilmercurio, secondo un’ipotesi che espande ilclassico modello a due fattori “genotipo-ambiente” come modello patogenetico dimalattie multifattoriali.


Avendo scelto come fattore ambientale ilmetilmercurio, il lavoro si presta a conseguenze molto rilevanti per lapatologia umana circa la possibilitā di trasferire quanto rilevato sul topo ainterpretazioni patogenetiche e terapeutiche.

Per questo motivo, dopo aver letto l’articolo, hoposto alcuni quesiti a Flavio Keller, che ha condiviso la risposta con gli altri autori principali del lavoro (Molinari e Biamonte)

Ecco domande e risposte


Daniela: le concentrazioni tossiche di metilmercurio sonoequiparabili a qualcosa che esiste nella nostra vita?. I risultati del lavoro supportanouna tossicitā dei vaccini contenenti thimerosal? Supportano una tossicitādegli alimenti contenenti mercurio (pesce) in gravidanza enell'allattamento? 

Keller: Il nostro studio è rilevante limitatamente allatossicità del mercurio ambientale (metilmercurio), non per l’eventualetossicità del mercurio presente nei vaccini (thimerosal, etilmercurio). C’è dadire che le dosi che abbiamo utilizzato, anche quelle più basse (2 ppm), sonodosi che sarebbero probabilmente raggiunte nell’uomo solo in seguito ad unaesposizione massiccia, ad es. in seguito a disastri ambientali (es. Minamata),ma difficilmente attraverso la normale alimentazione, per quanto alcunialimenti come quelli che tu citi (tipicamente i pesci di grosse dimensioni,tipo salmone ecc.) possano contenere tracce di mercurio.
 
Daniela: Nel caso di un’intossicazione perinatale da mercurio  sitratterebbe di un'intossicazione che dà dei danno irreversibili o  si potrebbe pensare che i danni sianoreversibili con la chelazione?

 Keller: Sulla questione dell’utilizzo dei chelanti, pensosia evidente che non abbiano alcuna giustificazione: sia per la loro tossicità,sia perché l’eventuale danno causato da livelli elevati di esposizione almercurio sarebbe comunque già avvenuto e quindi la chelazione del mercurio nonavrebbe nessuna conseguenza terapeutica.



 




   
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML č stato rimosso...
URL: http://autismo33.it/mailman/private/autismo-biologia/attachments/20141106/6cdcfe82/attachment.htm


Maggiori informazioni sulla lista autismo-biologia