[autismo-biologia] ricerca di nuovo farmaci

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Mar 25 Mar 2014 17:06:43 CET


Scriveva Isabelle Rapin nel
2002 a commento di un articolo sul Risperidone “La ricerca di farmaci efficaci e sicuri è
stata frustrante per tanti anni. Possa questo studio essere seguito da
sperimentazioni su campioni più numerosi, di durata più lunga, ma egualmente
rigorose nella metodologia di ricerca  di
interventi terapeutici sui bambini autistici. Di questi studi c’è un bisogno
fortissimo”  
 “Such studies are sorely needed” 
Sono passati dodici anni e
queste parole sono ancora tristemente attuali. C’è un bisogno grandissimo di
avere farmaci a disposizione per i gravi sintomi dell’autismo, sia per quelli
nucleari che per i gravissimi sintomi di accompagnamento, ma coi farmaci siamo
ancora all’età della pietra. 
Non c’è stato nessun colpo
di fortuna, come è avvenuto in altri campi della medicina, né ipotesi che
parevano ben fondate hanno retto alla prova delle sperimentazioni controllate. 
L’eterogeneità sintomatica e
fisiopatologica non aiuta, ma è doveroso cercare di vedere se dalle evidenze
oggi note si possono fare delle ipotesi patogenetiche da cui trarre idee per
individuare target su cui i farmaci possano agire. 
E’
ciò che hanno fatto Annamaria Chiara Santini e colleghi nella review da
poco  pubblicata su BioMed Research
International[1]
 “Glix 13, a New Drug Acting
on Glutamatergic Pathways in Children and Animal Models of Autism Spectrum
Disorders”
http://www.hindawi.com/journals/bmri/2014/234295/
Gli
autori sono partiti da quanto la letteratura ha evidenziato sui geni associati
con l’autismo, in particolare da 99 geni descritti dall’analisi Bioinformatica.
It was recently described by Bioinformatic analysis
that 99 modified genes were associated with human autism.
Tra questi geni ne sono stati
identificati alcuni che codificano per  la famiglia dei recettori NMDA (N-methyl-D-aspartato) 
receptor gene family was identified among these.
Mediante lo studio su modelli
animali è stato dimostrato che variazioni di questi geni hanno un impatto
diretto sull’espressione delle interazioni sociali
 Using ultrasonic vocalizations, it was demonstrated
that genetic variation has a direct impact on the expression of social
interactions.
 Da qui l’ipotesi che un
modulatore del recettore N-methyl-D-aspartato possainterferire positivamente con l’interazione
sociale.
Quale modulatore è stato
proposto e testato su modelli animali il tetrapeptide GLYX-13, che attraversa
la barriera emato – encefalica. 
In modelli animali il farmaco
ha fatto regredire i deficit sociali
Treatment with the NMDAR glycine site partial agonist
GLYX-13 rescued the deficit in the animal model.
Gli
autori concludono“the NMDA receptor has
been shown to play a functional role in autism, and GLYX-13 shows promise for
the treatment of autism in autistic children” 
 
Ho chiesto un parere su questo
articolo, e sulle potenzialità terapeutiche che esso apre per il trattamento dell'autismo, al farmacologo Dottor Giuseppe Recchia. 
 
Ecco i suoi commenti
Nella ricerca sull’autismo
sicuramente non sono le ipotesi a mancare, quanto piuttosto le prove. Troppo
spesso le ipotesi, anche quando sono interessanti, non vengono messe alla
prova.

Ho letto l’articolo. 


·        Gli autori sostengono che la modulazione
del recettore NMDA con il GLYX-13 (un agonista parziale del recettore)
 riduce il deficit in modelli sperimentali di autismo e ipotizzano un
potenziale effetto per il trattamento dell’autismo nel bambino.
·        Il GLYX-13 è un composto della società
Naurex  in fase 2 di sviluppo clinico nella depressione maggiore. 
·        Naurex ipotizza che il meccanismo di
azione del composto possa essere rappresentato dal miglioramento della
plasticità sinaptica.
·        Considerato il bisogno terapeutico,
essendo disponibili dati di tossicità e dati preclinici che giustificano
l’impiego nell’uomo, è possibile testare l’ipotesi in clinica.
·        Poiché una piccola società come Naurex,
impegnata nello sviluppo del composto come antidepressivo , difficilmente
investirà risorse per esplorare una ipotesi terapeutica a rischio elevato, è
probabile che uno studio esploratorio di fase 2 nell’autismo possa essere
condotto come ricerca indipendente, con il supporto di Naurex che deve fornire
il composto e le informazioni necessarie per l’autorizzazione dei Comitato
Etici.
 Se non si
testa l’ipotesi in clinica, rimane una altra ipotesi (come il proponololo e
tutte le altre)
GR
 
 

________________________________
 
[1] Volume 2014 (2014), Article ID 234295, 5
pages[1]
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