[autismo-biologia] aggressività

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Dom 13 Apr 2014 22:50:20 CEST


Il primo di aprile, alla vigilia della
giornata mondiale dell’autismo, è arrivata in redazione la  mail sotto
riportata. Chi scrive è la dirigente di un centro residenziale scelto dal FVG
come modello, che da decenni lavora con  passione e competenza per adulti
affetti da autismo.
 
“Domani se vi capita, e vi capiterà senz'altro
di parlare di autismo, fatemi un favore, spendete una parola contro tutte le
sciocchezze che si sentono in questi giorni. Vabbè che serve alla
sensibilizzazione ma è vergognoso che si sentano solo cavolate che non hanno
una base di scientificità! possibile che dobbiamo sempre, noi italiani, parlare
con la pancia e tenere il cervello a dormire?! in questi giorni sembra che
l'autismo sia una figata! una magia, affascinante e che chiunque possa parlarne
e magari anche lavorarci con questi ragazzi così speciali! offende la nostra
professionalità, che in questi casi non viene riconosciuta, anzi alle volte
sembra che qualsiasi genitore o anche un volontario possa fare meglio di noi. 
Una parola per noi operatori che spendiamo ore
e sudore per ragionare sull'autismo, per studiare, valutare, programmare,
progettare, e poi di nuovo ristudiare, rivalutare, riprogrammare, riprogettare,
perché noi lo sappiamo.... non è mai finita! e tutto questo è solo per dare
"una" possibile risposta a quella miriade di problemi sempre aperti
che l'autismo  ci mette sul nostro tavolo di lavoro. e tutto questo è solo
per dare una "piccola" mano a quelle mamme e quei papà che magari si
beccano un sacco di botte a volte da questi figli speciali; noi li adoriamo, ma
sappiamo che sono anche tanto tanto difficili, e davvero pochi quelli che
possono andarsene in giro in moto con i capelli al vento; magari parliamo di
quelli che non parlano e sicuramente non lo fanno nemmeno con la tastiera del
computer, magari parliamo di tutti i calli che hanno sulle mani e non perché
lavorano ma perché si mordono, o una perenne ferita sulla fronte perché danno
testate; sapete cosa vi dico .... a noi piacciono più quelli”
Claudia
 
L’educatrice lavora in una struttura dove ci
sono medici, psicologi ed educatori di altissimo livello, ma, ciò nonostante,
troppe persone con autismo non rispondono a nessun trattamento, né
farmacologico né riabilitativo. 
 
Forse è giusto che di questo non si parli più
di tanto sui mass media, ma i medici, e in generale i terapeuti, dovrebbero
fare di questa realtà, che spesso si consuma nel silenzio, oggetto di intensa
ricerca e assistenza. 
 
L’assistenza dovrebbe essere immediata con la
disponibilità di personale  preparato ad affrontare le emergenze, da
fornire sia alle famiglie, sia alle scuole, sia alle residenze.
 
La ricerca dovrebbe partire dalla
constatazione che questi gravissimi comportamenti compulsivi hanno una base
endogena, al pari delle crisi epilettiche. Ma quali meccanismi biochimici le
scatenano? Il fenomeno è tanto diffuso quanto poco conosciuto, ma è reale. Ed è
gravissimo che sia così poco studiato dalla comunità scientifica del
ventunesimo secolo. 
   D.M.C.
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