[autismo-biologia] abilify

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Sab 14 Set 2013 11:55:48 CEST


Da: "oscar.bosco a libero.it" <oscar.bosco a libero.it>

A: autismo-biologia <autismo-biologia a autismo33.it> 
Inviato: Venerdì 10 Luglio 2009 18:50
Oggetto: [autismo-biologia] abilify
 

Buonasera. Ho appreso con sconcerto da una mamma che avevo indirizzato ad un NPI per una conferma di diagnosi, che presso questa NPI di una ASL a tutti i pazienti con autismo, di qualsiasi età viene "fortemente caldeggiata" la somministrazione di un farmaco che a detta degli operatori e degli utenti è una vera panacea. Sul momento pensavo si trattasse del Risperdal, proposto anche a me dallo stesso medico quando mio figlio aveva meno di 6 anni e certamente nè violento nè agitato. Invece, ecco la sorpresa, pare si tratti di qualcosa di nuovo, per quel che ne so. Ecco perchè chiedo delucidazioni agli utenti di questa lista, che certo ne sanno meglio. Il nome che mi è stato fatto da questa mamma, spero non ci sia un errore, è ABILIFY (aripiprazolo). Che cos'è? E' già stato sperimentato? Sopratutto è giusto proporre un farmaco di questo genere come rimedio miracoloso? Grazie. Simonetta Chiandetti
PS: anche il bambino a cui è stato proposto è tutto sommato tra i più "gestibili" che abbia mai visto, nè agitato nè violento.


L’aripiprazolo  è un  antispicotico atipico e condivide con gli altri antipsicotici, tipici e
atipici, un profilo di tossicità tutt’altro che trascurabile. Alcuni recenti
lavori rilevano un influsso negativo sul metabolismo per gli atipici peggiore
che per i tipici (Rasimas
JJ, Liebelt
EL, Adverse Effects and Toxicity of the Atypical Antipsychotics: What is Important for the Pediatric Emergency Medicine
Practitioner, Clin Pediatr Emerg Med. 2012 Dec 1;13(4):300-310; Dori N, Green T., The metabolic syndrome and antipsychotics in children and adolescents, Harefuah.2011 Oct;150(10):791-6, 814, 813; Gautam S, Meena PS, Drug-emergent metabolic syndrome in patients with schizophrenia receiving atypical (second-generation) antipsychotics, Indian J Psychiatry.2011
Apr;53(2):128-33. doi: 10.4103/0019-5545.82537)
 
Le linee guida non sono il vangelo, ma il risultato
di una rassegna critica della letteratura, nonché dell’opinione condivisa di un
gruppo multidisciplinare di esperti. Credo che esse siano di aiuto al medico
per orientarlo nella prescrizione dei farmaci, soprattutto per quelle
patologie, come l’autismo, per le quali non c’è una solida base di “evidence” e
dove, a fronte di sintomi spesso gravissimi, i pochi farmaci disponibili sono
quasi tutti off label, con ciò  che questo
comporta anche dal punto di vista legale.  
Spero pertanto di fare cosa utile enucleando dalle
linee guida inglesi uscite lo scorso mese le raccomandazioni ivi contenute riguardo alla
prescrizione di antipsicotici nell’autismo. (Ricordo che le linee guida sono in
rete al link
http://publications.nice.org.uk/autism-cg170
 e che vi è un riassunto sul BMJ http://www.bmj.com/content/347/bmj.f4865)
 
Le
LG  prendono in considerazione gli
antipsicotici (tipici e atipici) in due capitoli
“Interventions
for the core features of autism” e “Interventions for behaviour that
challenges”
Copio
dall’articolo del BMJ la parte che riguarda gli antipsicotici nei due capitoli.
 
Interventions
for the core features of autism
 
Do not use
antipsychotics, antidepressants, anticonvulsants,
and exclusion
diets (such as gluten-free or casein-free diets)
to manage the
core features of autism because the balance
of risks
(especially with anticonvulsants and exclusion
diets) and
benefits did not favour their use. [Based on
moderate to very low quality randomised controlled
trials
for antipsychotics, antidepressants, and
anticonvulsants;
low to very low quality randomised controlled
trials for
exclusion diets; and the experience and expert
opinion of
the GDG]
 
Mia
traduzione
 
Interventi per I sintomi nucleari
dell’autismo
 
Non usare antipsicotici, antidepressivi,
anticonvulsivanti e diete di esclusione (come le diete senza
glutine e caseina) per curare i sintomi nucleari dell’autismo perché il
rapporto tra rischi (specialmente con gli anticonvulsivanti e le diete di
esclusione) e benefici non è stato in favore del loro uso. (affermazione basata
su sperimentazioni controllate di qualità da moderata a molto bassa per antipsicotici,
antidepressivi e anticonvulsivanti; su sperimentazioni  controllate di qualità da bassa a molto bassa
per le diete di esclusione; e sull’esperienza e sull’opinione del  Gruppo di Sviluppo delle linee guida (Guideline Development Group – GDG))
 
Interventions
for behaviour that challenges 
 
Consider
antipsychotic medication for managing behaviour
that
challenges when psychosocial or other interventions
are
insufficient or could not be delivered because of the
severity of
the behaviour. Antipsychotic medication should
be initially
prescribed and monitored by a paediatrician or
psychiatrist,
who should
- Identify
the target behaviour
- Decide on
an appropriate measure to monitor
effectiveness,
including frequency and severity of the
behaviour and
a measure of global impact
- Review the
effectiveness and any side effects of the
medication
after three to four weeks
- Stop
treatment if there is no indication of a clinically
important
response at six weeks.
[Based on low to moderate quality randomised
controlled
trials for efficacy of antipsychotic medication and
the
experience and expert opinion of the GDG for
prescribing
and monitoring considerations]
 
 
Mia
traduzione 
 
Interventi per  i gravi comportamenti problema
 
Prendi in
considerazione la terapia con antipsicotici per trattare i comportamenti
esplosivi quando gli interventi psicosociali o altri interventi sono
insufficienti o non potrebbero essere praticati a causa della severità del
comportamento.
I farmaci antipsicotici dovrebbero essere prescritti
inizialmente e monitorati da un pediatra o da uno psichiatra che dovrebbe
 -
Identificare il comportamento bersaglio
 - Decidere
una misura appropriata per monitorarne l’efficacia, includendo la frequenza e
la severità del comportamento e la misura dell’impatto globale dello stesso
- Rivedere l’efficacia e ogni effetto collaterale
del farmaco dopo tre o quattro settimane
- Sospendere il trattamento se non ci sono
segni di una risposta clinicamente importante dopo sei settimane. 


Alla prossima
   Daniela MC
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