[autismo-biologia] Progetto di educazione-riabilitazionedomiciliare per l'autismo

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Mer 20 Nov 2013 18:14:53 CET


Vorrei che fosse ben chiaro che io segnalo il video
http://www.youtube.com/watch?v=EGCrLuuXSV8
per mostrare ad educatori, riabilita tori e operatori dei
servizi in genere che con una educazione fatta secondo strategie valide si
possono ottenere grandi risultati, che dovrebbero essere ottenuti non nella
solitudine e nell’abbandono a cui sono stati costretti i coniugi del filmato.
Come dice la mamma del video  “Possibile che gli insegnanti se ne stiano
tranquilli e non si chiedano come ha fatto una mamma a ottenere ciò che ha
ottenuto, e a non volere imparare loro a fare altrettanto?”
Inoltre la mamma ha chiamato un esperto dall’Inghilterra
perché le insegnasse le strategie per insegnare a Jacopo. Un esperto come
quello del video dovrebbe essere presente in ogni ASL e dovrebbe fare la regia
di un’orchestra abilitante  fatta di
genitori, insegnanti, educatori, compagni di scuola, istruttori di nuoto e di
altri sport, catechisti, volontari, vicini di casa e quanti altri possano
essere coinvolti.
 




Il Mercoledì 20 Novembre 2013 17:55, Cornacchia/Donato <alpinok2 a teletu.it> ha scritto:
 
 
buonasera, mi permette di aggiungere qualche
considerazione a supporto di quanto scrive Mariella. Sul piano umano, solidarietà e complimenti ad una famiglia che è
riuscita a raggiungere obiettivi impensabili. Sul piano etico e vedendo le 
cose  come rappresentante di associazione di tutela , non posso pensare che
tale esperienza sia riproducibile, se non nei casi selezionati che possano avere
i requisiti ( in primis economici e culturali ) cui Mariella stessa fa
riferimento. Dunque, queste esperienze vanno apprezzate per i risultati che
pongono alla nostra attenzione, traendone conferma sulle enormi potenzialità dei
nostri figli autistici, anche gravi. Questo lavoro deve, caso mai, spronarci ad
esigere interventi competenti, ove la competenza si intenda come capacità di
coinvolgere anche le famiglie in un processo abilitativo, così da
realizzare in tutto l'ambito di vita un' abilitazione continua,
senza per forza appellarsi a  "pacchetti ore minimi" senza i quali
pare non esserci utilità. E, soprattutto, con un'inclusione fra
pari.
Ma ancora, dovremmo
chiederci come la Scuola sia arrivata ad una tale abdicazione del suo
ruolo. Comprensibile che un genitore con le possibilità di farlo, ad un certo
punto preferisca "arrangiarsi" piuttosto che lottare per anni con Istituzioni
spesso chiuse nel loro corporativismo? Infine, non dimentichiamo gli insegnanti
ed educatori bravi, disposti ad avere l'umiltà di formarsi, sempre che la Sanità
non abdichi pure lei al suo ruolo di regià, tentazione sempre allettante. Troppo
faticoso? forse, ma le ricadute saranno un giorno a beneficio di tutti. Ed ecco
che, gira e rigira, torniamo ai soliti grandi temi, senza  la soluzione dei
quali avremo una, cento esperienze che ci indicano la strada, ma
rischieremo di perderne migliaia lungo la via. Grazie
dell'ascolto
Noemi Cornacchia
From: marie giangi 
To: mariani cerati ; Autismo Biologia 
>Sent: Wednesday, November 20, 2013 12:05 PM
>Subject: RE: [autismo-biologia] Progetto di educazione-riabilitazionedomiciliare per l'autismo
>
>
>Interessantissimo il video, come tantissime altre esperienze documentate da famigliari, operatoried insegnanti, dalla generosità di queste persone tutti noi possiamo apprendere qualcosa.
>Ma come mamma ho sempre un
  pò paura di essere lasciata sola dalle istituzioni e la famiglia di Jacopo si
  è trovata nelle condizioni economiche, morali e di preparazione tali da
  permettere loro di rinunciare all'aiuto delle istituzioni e di portare avanti
  un lavoro competente, amorevole e continuativo.
>Ammetto candidamente di
  sentirmi costantemente in colpa verso mio figlio per non essere riuscita e non
  riuscire a dedicargli il tempo che merita, purtroppo questo senso di colpa non
  mi abbandona mai anche se sono consapevole di avere fatto del mio meglio per
  tenere in "equilibrio" la mia famiglia, quindi compresi gli impegni
  lavorativi, il ruolo di moglie, di madre di un'altro figlio, di figlia di
  genitori anziani pieni di problemi di salute..........
>Per cui la mia 
  puntualizzazione sulle finalità era per capire se per esperienze domiciliari
  si intendono esperienze che siano parte di un progetto educativo\abilitativo
  condiviso con tutti gli altri attori coinvolti (compresi i famigliari, la scuola, la terapia ambulatoriale, esperienza extra- scuola....) oppure esperienze dove la famiglia si sostituisce invece di integrarsi in tutto  questo?
>
> 
>
>
>________________________________
> Date: Wed, 20 Nov 2013 08:09:01 +0000
>From:
  marianicerati a yahoo.it
>Subject: Re: [autismo-biologia] Progetto di
  educazione-riabilitazione domiciliare per l'autismo
>To:
  autismo-biologia a autismo33.it
>
>
>In ogni caso, quali che siano le finalità, penso che sia utile vedere il seguente video
>http://www.youtube.com/watch?v=EGCrLuuXSV8
>Qui sono documentati 12 anni, dai 4 ai 16 anni di età di Jacopo, di educazione ottimale, fatta a domicilio, grazie alla quale, in un bambino gravissimo, si compie  una vera metamorfosi.
>Da questo video si possono trarre diversi insegnamenti
>1)      tastare con mano i risultati che si possono ottenere con una educazione competente, amorevole e continuativa
>2)      constatare l’insufficienza dei servizi sanitari ed educativi ai quali i genitori di Jacopo hanno dovuto, con loro enorme sacrificio, rinunciare. Le insegnanti hanno rifiutato la formazione che la famiglia offriva loro a sue spese. Jacopo a scuola non imparava nulla  e peggiorava il suo comportamento, da cui la decisione di rinunciare alla scuola e farsi carico totalmente dell’educazione/abilitazione del figlio da parte della  famiglia.
>3)      osservare le strategie che la mamma utilizza per insegnare  al figlio tantissime cose e gli obiettivi che si pone: tutti nell’ambito di ciò che serve per la vita di ogni giorno dall’infanzia all’età adulta.
>Buona visione
>   Daniela
>
>
>
>Il Mercoledì 20 Novembre 2013 0:18, marie giangi <mariegiangi a hotmail.com> ha scritto:
>
> 
>Gent.mo Dott. Palazzi
>Penso sia utile aggiungere
  alla sua richiesta la motivazione della scelta di avviare interventi
  domiciliari e le finalità, informazioni indispensabili alla selezione
  degli eventuali video.
>Mariella Ferri
> 
>
>
>________________________________
> Date: Tue, 19 Nov 2013 17:39:39 +0100
>From:
  s.palazzi a ausl.fe.it
>To: autismo-biologia a autismo33.it
>Subject: [autismo-biologia] Progetto di educazione-riabilitazione
  domiciliare per l'autismo
>
>
>Buongiorno,
>
>il gruppo ferrarese vorrebbe sviluppare un progetto di
  educazione-riabilitazione DOMICILIARE per bambini con autismo in età 6-10
  anni. 
>Chiedo se vi siano esperienze e video usufruibili in
  ITALIANO per la sensibilizzazione dei genitori e la formazione degli operatori
  sia istituzionali, sia delle organizzazioni private e sociali.
>Grazie per l'attenzione,
>
>Stefano
  Palazzi
>
>Direzione struttura complessa UONPIA
DAISMDP Ausl e Università di Ferrara (sede Messidoro)
Se il messaggio è ricevuto per errore, si prega avvertire.Il 10/10/2013 22:20, daniela marianicerati ha scritto:
>
> 
>>Le amare riflessioni di Gianfranco Vitale al convegno di Castello di Serravalle 
>>http://autismo33.it/main/index.php?option=com_content&task=view&id=53&Itemid=1
>>si inseriscono bene nel dibattito che è stato fatto a suo tempo su questo forum http://autismo33.it/materiali/eta_adulta/index.html
>>Il volontario Dottor Piero Nerieri ha pensato che valesse la pena allargare la platea degli uditori e ha messo su youtube uno stralcio significativo della sua relazione. Ascoltiamola
>>http://youtu.be/YKw2fkOHp1I
>> 
>>PS Gianfranco Vitale è autore del libro “MIO FIGLIO È AUTISTICO”
>>http://scientifica.vanninieditrice.it/schedalibro.asp?ID=279
>>
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