[autismo-biologia] metalli pesanti

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Mar 12 Mar 2013 11:49:03 CET


Da: daniela marianicerati <marianicerati a yahoo.it>

A: lista autismo-biologia <autismo-biologia a autismo33.it> 
Inviato: Sabato 19 Gennaio 2013 13:55
Oggetto: [autismo-biologia] metalli pesanti
 

Trasmetto alla lista uno dei tanti messaggi che ricevo quotidianamente
dai genitori in merito ad esami volti a identificare una tossicità da parte di diverse sostanze, ma soprattutto da metalli pesanti.
 
“Visto il basso costo e la non invasività mi sono
permesso di tagliare una ciocca di capelli di mio figlio e farla
analizzare dal dott. …….per eseguire giust'appunto il mineralogramma (costo €
150,00).

Tre settimane e l'esito dell'esame è giunto: eccesso considerevole di Mercurio e Piombo”
 
Il problema che io mi pongo di fronte a questi messaggi è il seguente.
 
Di fronte al poco che si puo’ fare per cercare possibili cause esterne di
danno cerebrale fare un esame per cercare una eventuale intossicazione da
metalli pesanti non è irrazionale. Bisogna però sapere quali laboratori sono
attendibili.
Il tema è di pertinenza della medicina del lavoro per cui ho chiesto un
parere all’amico Vittorio Lodi, medico del lavoro all’azienda
ospedaliero-universitaria di Bologna.
 
Ecco la sua risposta
 
“So che diversi laboratori fanno analisi usando metodi più o
meno fantasiosi ma soprattutto spesso manca ogni controllo di qualità.
Laboratori seri che fanno indagini in questo campo sono quelli della medicina
del lavoro delle università di Parma, di Brescia e di Pavia.”
 
Ho pertanto consigliato al genitore di rivolgersi a uno di
questi laboratori.

12 marzo 2013

 L’idea
di coinvolgere i laboratori di medicina del lavoro per una ricerca sulla
eventuale intossicazione da metalli pesanti nei bambini autistici è venuta ad un
gruppo di neuropsichiatri di Verona che, insieme ad uno dei gruppi indicati
come eccellenti da Vittorio Lodi, quello di Pavia,  ha  recentemente pubblicato il seguente articolo
  

J Autism Dev Disord (2012) 42:342–353
DOI 10.1007/s10803-011-1245-6
 
Lack of Correlation Between Metallic
Elements Analyzed in Hair
by
ICP-MS and Autism
Giuseppe
De Palma • Simona Catalani •
Anna
Franco • Maurizio Brighenti •
Pietro
Apostoli
  

Dal
titolo del lavoro si evince il risultato della ricerca. 
 
Su
questo articolo vorrei fare alcune considerazioni.
 
E’
molto importante che vengano pubblicate anche le ricerche che danno risultati
negativi. Dico questo perché la tendenza non solo degli autori ma anche delle
redazioni delle riviste è quella di pubblicare solo le ricerche che danno
risultati positivi. Questo dà un’idea falsa della realtà e, in questo caso, non
contribuisce a fermare pratiche terapeutiche alternative che  sono non solo inutili, ma  anche dannose, come la chelazione praticata a
bambini non intossicati. 
  

Gli
autori, pur puntualizzando il fatto che la comunità scientifica non accetta
l’esame dei capelli per fare diagnosi di intossicazione da metalli, accettano
di compiere questa ricerca per dare un termine di paragone con una metodologia
rigorosa alle tante analisi che laboratori poco attendibili vendono alle
famiglie disperate con risultati sempre positivi (d’altra parte abbiamo visto
dalle testimonianze dei genitori che l’esame è interpretato come positivo anche
quando è negativo)
 
Gli
autori non si limitano a dare i risultati della propria ricerca, ma fanno una
metanalisi delle ricerche compiute sul rapporto tra metalli pesanti e autismo
evidenziando come non ci sono evidenze di una correlazione tra autismo e
intossicazione da metalli.
 
Pur
essendo la sostanza più incriminata il mercurio, i primi dati della presente
ricerca  davano delle differenze
statisticamente significative tra probandi e controlli per altri metalli.
Si
è visto che queste differenze erano attribuibili alla diversa composizione di
maschi e femmine nei due gruppi, essendo il gruppo dei bambini con autismo
composto da una forte prevalenza di maschi, a differenza del gruppo di
controllo, da cui l’indicazione a rispettare il rapporto tra i generi in questo
tipo di ricerche.
 
L’età media dei bambini esaminati è di 9 anni 
 
Gli
autori ricordano che l’orientamento attuale nella ricerca delle cause dell’autismo
è spostato alle primissime fasi della vita, addirittura al periodo che precede
il concepimento, per cui auspicano che si facciano ricerche prospettiche
longitudinali a partire dalla gravidanza. .
“Alternative strategies should be
exploited including for example, ad hoc
designed longitudinal
studies on pregnant women and their
offspring”
 
Mettono
in guardia contro l’utilizzo di analisi per le quali non si conoscono i valori
di riferimento
 
“Extreme caution must be exercised when
interpreting the
results of studies investigating biomarkers
for which reference
values
and regulatory standards are not available”
  

Un dato che emerge da questo studio italiano è il
fatto che cinque bambini su 44 praticano una chelazione dei metalli per via
trans dermica e rettale, al di fuori di qualsiasi protocollo condiviso dalla
comunità scientifica. E’ chelazione vera? E’ placebo? E’ uno dei tanti indizi
della disperazione di genitori manipolati da medici fantasiosi? E’ davvero
impossibile impedire, almeno in parte,  la manipolazione dei genitori? O una maggiore vicinanza da parte dei
medici “normali” potrebbe ridurre questo vergognoso mercato della disperazione?
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: http://autismo33.it/mailman/private/autismo-biologia/attachments/20130312/a0e991a1/attachment.htm


Maggiori informazioni sulla lista autismo-biologia