[autismo-biologia] Interventions for Adolescents and Young Adults With Autism Spectrum Disorders

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Sab 13 Ott 2012 14:46:25 CEST


Dopo la
pubblicazione, nell’aprile2011, del documento

"Therapies for Children With Autism Spectrum Disorders".
 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21834171
 
la stessa agenzia (Agency for Healthcare Research and Quality (US)), 
su commissione del U.S.
Department of Health & Human Services , ha pubblicato nell’agosto scorso un
documento analogo  riferito agli adolescenti
e agli adulti
"Interventions for Adolescents and Young Adults With Autism Spectrum
Disorders"

 Lounds Taylor J, Dove D, Veenstra-VanderWeele J, et al. Interventions
for Adolescents and Young Adults With Autism Spectrum Disorders [Internet]. Rockville (MD): Agency
for Healthcare Research and Quality (US); 2012 Aug. (Comparative Effectiveness
Reviews, No. 65.)Available from: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK107275/
 
 
Si tratta di una
rassegna dei lavori comparsi in letteratura sulle terapie dell’autismo nella
fascia 
13 – 30 anni.
Gli autori riportano
i lavori e danno un giudizio sulla qualità metodologica della sperimentazione con la quale
il lavoro è stato condotto.
Le conclusioni sono
che sono stati fatti pochi studi e quei pochi sono di qualità o scadente (poor)
o appena sufficienete (fair). Non ci sono sperimentazioni di qualità buona.
Per quanto riguarda
gli studi sulle terapie mediche gli autori si esprimono così
“The medical studies that have been conducted focused on the use of medications
to address specific challenging behaviors, including irritability and
aggression, for which effectiveness in this age group is largely unknown and
inferred from studies including mostly younger children”
Gli autori dicono
nell’introduzione che queste non sono linee guida, ma sono una rassegna della
evidenza oggi disponibile sull’efficacia delle diverse terapie.
La “Evidence Based
Medicine” o meglio “Evidence Based Practice” dovrebbe costituire la base da cui
prendono poi spunto le linee guida. 
Quando questa non
esiste, le indicazioni sono due: per il futuro creare una base di evidence
facendo sperimentazioni di buona qualità metodologica; per il presente fare
delle linee guida basate sull’esperienza di un gruppo di persone esperte,
sagge, possibilmente senza conflitti di interesse o che, se li hanno, li
dichiarino. 
 
Io distinguerei le
indicazioni alle terapie farmacologiche dalle indicazioni alle terapie
abilitative. Molte pratiche che vengono chiamate terapie sono attività
educative, ricreative, ludiche e potrebbero essere consigliate in quanto tali
nell’ambito del diritto ad una buona qualità della vita.
 
Tutt’altro discorso
meritano i farmaci che, quando non fanno bene, fanno male. 
 
Anche in Italia, come
rileva la recente ricerca Censis/ANGSA/Serono,
http://www.cislscuola.it/sites/default/files/Disabilit%C3%A0%20CENSIS%20sintesi%20AUTISMO.pdf
 
il consumo di
psicofarmaci, limitato fino ai 14 anni, aumenta progressivamente con l’età fino
a 
interessare il 57,6%
degli ultra ventenni.
 
Il discorso sui
farmaci è molto complesso e delicato per cui mi riprometto di farne l’oggetto
di un prossimo messaggio.
 
A presto
    Daniela
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