[autismo-biologia] la Repubblica 27 marzo

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Gio 29 Mar 2012 20:47:38 CEST


La linea guida 21
 http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_autismo_def.pdf
è prudente e pacata. Esce annunciando una revisione a breve
scadenza.  Questo è un messaggio di
speranza, in quanto la revisione si renderà necessaria tanto prima quanto
maggiori saranno i progressi nelle terapie basate sull’evidenza delle prove, a
loro volta riflesso di una ricerca rigorosa e produttiva. 
Molte reazioni alla linea guida sono invece scomposte, urlate,
con toni che non si addicono ad una condizione la cui gravità è già evidente
nell’infanzia, ma diventa tragica, impressionante in età adulta
( vedi http://www.youtube.com/watch?v=uyG1giBUx9E
http://www.angsaonlus.org/mondo_sergio.pdf   )
 
Franco Nardocci era Presidente della SINPIA nel 2005 quando
sono uscite le linee guida SINPIA http://www.angsaonlus.org/linee_guida_sinpia.pdf
 e ha fatto parte del
panel che ha curato la stesura della linea guida dell’Istituto Superiore di
Sanità. 
Fa parte di questo forum e si è fatto vivo con alcuni
messaggi. 
Bene ha fatto in questo periodo in cui molti quotidiani
parlano di autismo a portare la sua autorevole posizione ad una platea più
vasta: quella dei lettori di Repubblica.
Ecco il suo articolo del 27 marzo scorso
 
La Repubblica del 27-03-2012

Disfida sulle cure efficaci Ma i
genitori sono centrali 

Il 2 aprile la Giornata mondiale: le polemiche sulle linee guida eludono il
tema dei lavori scientificamente valutati. Una risposta ai critici 

A quasi settant´anni dalla sua individuazione da parte di Leo Kanner (1943) e
di Hans Asperger (1944), persistono ancora alcuni interrogativi su quale sia la
causa, o le cause, dell´autismo (di cui il 2 aprile si celebra la Giornata
mondiale), in considerazione anche della grande variabilità dei quadri
sintomatologici del cosiddetto spettro autistico. Sono cresciute intanto, anche
in Italia, le conoscenze scientifiche e le pratiche cliniche: dalla linea guida
della Società di neuropsichiatria infantile (2005) al più recente documento del
Tavolo Nazionale per l´Autismo (che ha provocato non poche polemiche). A oggi
si possono segnalare delibere di indirizzo per le patologie autistiche in 14
regioni e linee guida operative in dieci. Unico comun denominatore: l´autismo è
considerato in tutto il mondo scientifico come una grave disabilità dovuta a
una precoce disfunzione neurocerebrale e non come una malattia mentale. 
Sul piano degli interventi l´approccio alla disabilità autistica è orientato
quindi dagli interventi abilitativi, educativi e socializzanti che possono
migliorare o modificare, ma purtroppo non guarire, gli effetti dei disturbi
nella comunicazione, socializzazione e comportamento caratteristici
dell´autismo. Numerose sono state le testimonianze sulle ripercussioni nefaste
della teoria della "madre frigorifero" (le madri fredde
"causa" dell´autismo, in auge negli anni Sessanta) o di interventi
psicoanalitici condotti in maniera intensiva e diffusa. Dopo decenni di
interventi psicoterapeutici anche istituzionali, i bambini autistici degli anni
Cinquanta e Sessanta (e in Italia anche Settanta) sono diventati, nella
stragrande maggioranza (tra il 70 e l´80%) degli adulti, con tali disabilità
nelle autonomie individuali e sociali da essere abbandonati alle famiglie,
internati o "custoditi" negli istituti. Se da una parte si plaude ai
metodi di analisi scientifica basati sulla medicina delle evidenze che hanno
permesso di valutare la terapia Di Bella inefficace o la diffusione della
"crescina" per i capelli praticamente una truffa, quando ci si
addentra nel campo dell´autismo le cose diventano più complicate. Ci sono
voluti 12 anni prima che una rivista seria come Lancet ammettesse di avere
contribuito a creare paure infondate nei confronti della vaccinazione
trivalente (l´accusa, anche qui, era di causare l´autismo, ndr). Per le linee
guida si è raccolto tutto il materiale scientifico prodotto (dal 2005
all´aprile 2010) sul tema a livello internazionale, analizzato e catalogato,
verificato in relazione alle evidenze di efficacia dei risultati. La prima
raccomandazione delle linee guida riportata non riguarda metodi o tecniche, ma
focalizza la sua attenzione sugli interventi "mediati" dai genitori.
Si consiglia di adattare l´ambiente comunicativo sociale e fisico circostante,
si ipotizza un profilo di efficacia (dimostrata dagli studi) a favore di alcuni
interventi (psicoeducativo Teacch e approccio comportamentale) e di considerare
altri interventi intensivi altrettanto strutturati, richiamando anche la necessità
di approfondire questi temi con ulteriori studi e analisi. Il respiro è ampio,
non si sposa un´unica metodologia. Non va poi sottovalutata l´importanza della
revisione sull´efficacia anche degli interventi psicofarmacologici, in ampio
sviluppo.
Nessuno vieta, ovviamente, a coloro che si fanno paladini della "libertà
di cura" e propongono altre terapie, di documentare e dimostrare il valore
delle ipotesi e i risultati dei loro interventi utilizzando gli strumenti
fondanti il confronto e il progredire scientifico: la scrittura e la diffusione
nel mondo scientifico.

di Franco Nardocci
PastPresident Soc. italiana neuropsichiatria infanzia Componente Panel
redazione Linea guida autismo
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