R: [autismo-biologia] trafiletto di Roberto Satolli su l'Espresso

Tiziano Gabrielli tgabrielli a cr-surfing.net
Mer 28 Mar 2012 14:23:42 CEST


Gent. Dott.ssa Binetti, il problema Autismo e' complicato e richiede risposte complesse. Convinti che stiamo tutti lavorando e prestando la nostra voce nell'ottica del bene comune e della auspicata soluzione di questa rilevante sfida medica e abilitativa, credo sia indispensabile ricordare che, prima della pubblicazione delle Linee Guida, vigeva, nonostante i consigli della Sinpia, quello che lei pretenderebbe ripristinare. Una miriade di proposte discordanti che (senza distinguo) per decenni hanno assicurato all'autismo (quello che oggi e' l'autismo negli adulti) quanto lei può personalmente verificare, semplicemente cercando nella sua memoria o affacciandosi alla finestra. Quale autismo incontra, frequenta? Con quale autismo adulto si misura scendendo nella strada, nelle sue passeggiate, quando siede al cinema o al ristorante? Ecco cosa ha prodotto questa sorta di liberalizzazione democratica delle scelte terapeutiche. Un problema gravissimo, irrisolto, confinato fuori dal sociale condiviso. E questo senza entrare direttamente in esempi di dolore personale o di orrore prodotto. Non crede dunque che mettere dei confini nelle proposte terapeutiche, anziché nuocere ai futuri adulti, oggi piccoli con autismo,  possa servire a verificare realmente l'efficacia di alcune proposte ( peraltro dimostrata a differenza di quanto altri approcci hanno saputo fare e di cui si e' piuttosto verificata l'inefficacia) rispetto ad altre? Se questo limitato numero di proposte si diffonde e si pratica maggiormente rispetto ad un tutto indistinguibile, esso potrà pesare significativamente e definitivamente ( nel bene o nel male) in una ipotetica bilancia propositiva e consentire finalmente una verifica di quanto proposto e ottenuto. Nessuna indicazione dell'ISS sarà in grado comunque di  negare a chicchessia la libertà di trasgredire i consigli e di tentare ciò che  si e' dimostrato limitato o su cui restano dubbi.
Credo che il "buon senso" dovrebbe guidare chi ci rappresenta, al di la' del numero delle voci che si alzano a difesa di singole convinzioni difformi che, seppur democraticamente, potrebbero propendere per parziali verità  che rallentano e complicano il riconoscimento della "verità" nella sua essenza.
Saluti, Tiziano Gabrielli


Il giorno 28/mar/2012, alle ore 09:36, Binetti Paola <p.binetti a unicampus.it> ha scritto:

> Carissimi,
> questa è una riflessione rivolta a quanti mi hanno scritto in questi giorni con toni diversi, ma comunque e sempre con il desiderio di fare chiarezza e di contribuire ad individuare le migliori soluzioni possibili in questo momento per i propri figli.
> Da parte mia -come neuropsichiatra infantile, prima ancora che come politico- ho sempre cercato di mantenere un atteggiamento di grande rispetto verso posizioni divers dalla mia.
> Mi sono inserita nel vs gruppo di discussione in un momento certamente complesso, come è stato quello della pubblicazione delle nuove linee guida e ho cercato di farlo richiamando l'attenzione su di un approccio, a me particolarmente caro per l'equilibrio scientifico e la sobrietà dei toni, come quello espresso dalle linee guida della SINPIA del 2005. Ne sintetizzo le definizioni essenziali, partendo dalla pagina 47, per puntualizzare"  quanto avevo scritto in modo impreciso. La SINPIA indicava allora questi approcci tra i migliori disponibili:
>  
> Interventi comportamentali “tradizionali”. Fin dalla fine degli anni 60 sono
> stati utilizzati per bambini autistici approcci basati sull’ABA, finalizzati ad
> insegnare specifiche competenze con lo scopo di migliorare la socializzazione, la
> comunicazione ed il comportamento adattivo.
>  
> Interventi neo-comportamentali....esiste una tendenza ad utilizzare il paradigma dell’ABA, implementandolo negli ambienti che “naturalmente” il bambino frequenta
> (famiglia, scuola, attività del tempo libero). Ciò comporta, evidentemente, il
> coinvolgimento dei genitori, dei fratelli, degli insegnanti e dei coetanei, con
> opportuni training per l’implementazione dei programmi di intervento sul
> bambino.
>  
> GLI APPROCCI EVOLUTIVI (O INTERATTIVI)
> Gli approcci evolutivi (o interattivi) si muovono in una cornice concettuale
> completamente differente rispetto ai precedenti. Nella filosofia di questo tipo di
> programmi è implicita l'importanza della dimensione emozionale e relazionale in
> cui si realizza l’agire del bambino. .... Si tratta, anche, di un sistema dinamico “aperto”, che in relazione all’apporto esperenziale si attesta su livelli funzionali progressivamente più
> evoluti, senza che sia possibile individuare quale delle modifiche dei singoli
> componenti sia maggiormente determinante.
>  
> La mia richiesta all'ISS è semplicemnete quella di riconsiderare anche il valore di questa metodologia di intervento, in rispetto a quanti tra professionisti e genitori hnno voluto in questi anni fare proprio questo approccio, evitando un eccesso di concentrazione in una unica direzione. 
>  
> TUTTO QUI!. nel maggiore spirito di collaborazione possibile
>  
> Auguro a tutti una Buona Pasqua nel segno della pace...
>  
> Cordiamente
> paola binetti
> Da: autismo-biologia-bounces a autismo33.it [autismo-biologia-bounces a autismo33.it] per conto di Sonia Zen [sonia.zen a libero.it]
> Inviato: martedì 27 marzo 2012 18.25
> A: Autismo Biologia
> Oggetto: Re: [autismo-biologia] trafiletto di Roberto Satolli su l'Espresso
> 
> Gentile Onorevole Paola Binetti,
> è molto difficile parlare di lavoro di motivazione relazionale con bambini che hanno un’organizzazione molto diversa dal ritardo mentale o riportano stati depressivi da situazioni di shock.
> Ricordo ancora i due anni di psicoterapia con il mio bambino con una gradevole signora psicoterapeuta di cui non faccio il nome, ma che con molta dedizione si era dedicata a mio figlio, intervento che si era rivelato inutile e frustrante. Ho assistito più volte a convegni con relatori psicodinamici e mi sorprende che nella loro formazione non tengano conto della disabilità strutturale di funzionamento, rimanendo ancorati a teorie di chiusura del contatto con il mondo esterno per nodi legati a un rifiuto consapevole (magari!) del mondo esterno e da un rapporto deleterio con la madre.
> Se gli interventi che hanno dimostrato efficacia sono di tipo cognitivo comportamentale con la modifica dell’ambiente per facilitare l’apprendimento, perché dovremmo ritornare su approcci che indagano la ricerca del se, su bambini non consenzienti e famiglie già particolarmente provate per lo stigma sociale? Ricordo che proprio Maria Montessori ha iniziato per prima un lavoro strutturale con bambini con ritardo mentale, ed è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
> Credo che rispondere ai bisogni sia più opportuno che rispondere a buoni proponimenti, se le famiglie sostengono trattamenti che affrancano da una disabilità segregante, appoggiamole. Le ricordo che pure ciechi e sordi 50 anni fa non avevano alcun supporto alla loro disabilità, ora molti di loro hanno una vita soddisfacente, famiglia e lavoro.
> Mi auguro che in questo processo pure le persone con autismo potranno avere un una vita meno legata alla dipendenza e all’assistenza passiva prodromo di depressioni.
> Tutto cambia e scorre anche le benemerite Istituzioni possono farlo.
> Sempre fiduciosa nei cambiamenti che riportino speranza e sorriso alle nostre famiglie
> Cordialmente
> Sonia Zen
>  
> From: Binetti Paola
> Sent: Tuesday, March 27, 2012 12:49 PM
> To: Autismo Biologia
> Subject: R: [autismo-biologia] trafiletto di Roberto Satolli su l'Espresso
>  
> Gentile Signora Zen
> La ringrazio della sua risposta, anche se mi rammarico che lei dica: "Ora però voi che siete stati eletti a guida della Paese vi schierate a favore di interessi particolari più che per la tutela dei nostri figli".
> Un gruppo di parlamentari del tutto trasversale e SENZA NESSUN INTERESSE PARTICOLARE!  ha deciso di prendere posizione per una ri-apertura delle linee guida solo per riconoscere il valore di tante istituzioni da decenni al servizio dei bambini autistici e delle loro famiglie con un orientamento diverso da quello strettamente comportamentale. Penso ad esempio al lavoro che fanno da decenni al Don Guanella e in altre istituzioni di  ispirazione cattolica, più attente all'approccio motivazionale-relazionale. La nostra non è una posizione schierata a favore di UN indirizzo scientifico concreto (per esempio quello psico-analitico), ma soltanto a favore della complessità del trattamento degli autistici.
> Vogliamo evitare che si creino delle spaccature che NON hanno ragione di esistere, mentre abbiamo bisogno di selezionare metodologie di lavoro serie per venire incontro ai bisogni dei bambini..
> La ringrazio davvero della sua puntualizzazione e la prego di cedere che NESSUN interesse particolare ci muove ma solo il rispetto per i malati e per le loro famiglie
>  
> Cordialmente
> paola binetti
>  
> Da: autismo-biologia-bounces a autismo33.it [autismo-biologia-bounces a autismo33.it] per conto di Sonia Zen [sonia.zen a libero.it]
> Inviato: martedì 27 marzo 2012 11.26
> A: daniela marianicerati; Autismo Biologia
> Oggetto: Re: [autismo-biologia] trafiletto di Roberto Satolli su l'Espresso
> 
> Gentile Onorevole Paola Binetti,
> la Linea Guida 21 è stata per noi associazioni un punto di arrivo importante, in quanto ha analizzato la letteratura sui trattamenti ritenuti efficaci per l’autismo. Le assicuriamo che le famiglie devono affrontare immani difficoltà  dalla diagnosi al trattamento, all’inserimento scolastico e la vita adulta in cui spesso si perde anche la diagnosi, senza parlare che  spesso sono preda delle più assurde proposte terapeutiche!
> Il servizio pubblico per le nostre famiglie è per lo più latitante e le famiglie si accollano spese rilevanti per la cura del figlio/a autistico.
> Ci chiediamo con quale arroganza i piscoanalisti continuino a proporsi alle nostre famiglie come trattamento risolutivo per l’autismo, non ci risulta che abbiano apportato alla Linea Guida 21 alcun contributo scientifico.Ora però voi che siete stati eletti a guida della Paese vi schierate a favore di interessi particolari più che per la tutela dei nostri figli.
> la Linea Guida 21 non discrimina la libera scelta delle famiglie ma discrimina i trattamenti che devono essere a carico del Servizio Pubblico pagati dei contribuenti.
> Le chiediamo di riflettere sulle sue posizioni e lasciar perdere chi come l’IdO ha deciso di celebrare la Giornata Mondiale dell’autismo a tutela dei propri interessi piuttosto di quelli delle persone con autismo. Le consigliamo la lettura di Obiettivo autismo link http://www.angsaonlus.org/obiettivo_autismo/news5-ma2012.pdf  e la preghiamo di darne diffusione anche ai sui onorevoli colleghi.
> Ci auguriamo una matura riflessione e una seria analisi della condizioni delle nostre famiglie per pianificare degli interventi socio-sanitari alla luce delle conoscenze accreditate.
> Cordialmente
> Sonia Zen Presidente Angsa Veneto Onlus
> From: Binetti Paola
> Sent: Monday, March 26, 2012 9:25 AM
> To: daniela marianicerati ; Autismo Biologia
> Subject: R: [autismo-biologia] trafiletto di Roberto Satolli su l'Espresso
>  
> Credo che sia giusta e necessaria una precisazione, tanto semplice quanto trascurata:
> la "battaglia" che stiamo facendo in parlamento per una revisione delle linee guida è del tutto coerente con quanto affermato dalla SINPIA nel 2005, quando suggerisce la possibilità di lasciar coesistere i due approcci. Quello cognitivo comportamentale e quello psicodinamico, senza ideologizzare nè l'uno nè l'altro... E' una operazione  per altro coerente con il principio di libera scelta del paziente rispetto alle cure, tanto più nel contesto di attuale indeterminatezza.
> L'enfasi aggressiva non è ne scientifica nè coerente con l'art. 32 della ns Costituzione.
>  
> Cordialmente
> Paola Binetti
>  
> Da: autismo-biologia-bounces a autismo33.it [autismo-biologia-bounces a autismo33.it] per conto di daniela marianicerati [marianicerati a yahoo.it]
> Inviato: domenica 25 marzo 2012 22.34
> A: lista autismo-biologia
> Oggetto: [autismo-biologia] trafiletto di Roberto Satolli su l'Espresso
> 
> Copio dall’Espresso di oggi il trafiletto che segue
>  
> Non illudete i genitori 
> 
> di Roberto Satolli
> 
> Stranamente in uno stesso giorno di gennaio i giornali francesi e italiani hanno parlato di autismo, un problema sempre dimenticato. A Lille la regista Sophie Robert è stata condannata a ritirare da tutta la Francia un documentario nel quale denuncia il persistere di vecchi approcci psicanalitici ormai screditati, che fanno solo danno. A Roma sono state presentate le Linee guida preparate dall'Istituto superiore di sanità, con una scia di polemiche cui ha dato voce l'onorevole Paola Binetti, centrate sull'accusa di aver fatto un documento "troppo scientifico" sui trattamenti. Questo perché le linee guida non raccomandano, o decisamente sconsigliano, diverse pratiche più o meno bizzarre con cui i genitori vengono illusi, ma che non hanno alcuna prova a favore.
> La coincidenza è impressionante, non solo perché segnala una comune arretratezza culturale dei due Paesi. Colpisce soprattutto lo sconfinamento, in un caso della giustizia con un'anacronistica censura, nell'altro della politica (una conferenza stampa in Parlamento) su temi che dovrebbero essere riservati alla scienza.
> Non tutto il male viene per nuocere, però. La censura sta facendo al film una pubblicità su Internet che non avrebbe mai avuto. E la polemica "politica" sta facendo conoscere le Linee guida ben fuori dal giro degli addetti, alle 75 mila famiglie con figli autistici. Nei forum e nelle discussioni sul Web si percepisce il sollievo che il documento produce: finalmente qualcuno si è preso la responsabilità di dirci che cosa serve davvero e cosa no.
>  
> La linee guida 21 è in rete al link
>  http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_autismo_def.pdf
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