[autismo-biologia] modelli animali di autismo: dai canali delCalcio alla triade

Franca Guerini fguerini a dongnocchi.it
Lun 19 Set 2011 14:52:18 CEST


Buon giorno a tutti 
colgo l'occasione per segnalare  un lavoro da noi svolto prorio su questo argomento. È stato pubblicato su Pharmacological Research, lo studio “SNAP-25 single nucleotide polymorphisms are associated with hyperactivity in autism spectrum disorders”. (allegato)

 Il lavoro è frutto di una collaborazione tra la Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS, l’Università di Sassari e il Dipartimento di Farmacologia del CNR di Milano.

I ricercatori hanno dimostrato il ruolo svolto dai polimorfismi del gene codificante per la Proteina di 25kD Associata ai Sinaptosomi (SNAP-25, secondo l’acronimo inglese) nell’autismo.  In particolare, è stata evidenziata una correlazione altamente significativa sia con la severità della sintomatologia del disturbo nel suo complesso (misurata mediante la scala CARS), sia con i comportamenti della serie iperattiva, non di rado descritti anche in soggetti autistici.

Poiché SNAP-25 svolge un ruolo importante nella regolazione dell’esocitosi delle vescicole sinaptiche e nell’omeostasi del calcio, la dimostrazione della correlazione tra le sue varianti genetiche e alcuni aspetti del quadro comportamentale dell’autismo (in particolare, come detto, con l’iperattività) è una ulteriore indicazione del ruolo centrale che l’alterazione di questi meccanismi può giocare nella cascata di eventi che conduce alla sintomatologia autistica. Anche in questo caso, il mantenimento dell’equilibrio dinamico dei neuroni (cosiddetta “omeostasi”) appare la condizione propria del buon funzionamento e del corretto sviluppo neuropsichico; al contrario, i dati raccolti dimostrano che uno squilibrio nell’equilibrio del calcio può essere un fattore significativo nel produrre instabilità motoria, agitazione, continuo passaggio da un’attività all’altra, incapacità di ridurre e inibire il movimento (ossia il quadro sinteticamente definito “iperattività”).

Se da un lato la complessità del quadro clinico dell’autismo si oppone all’idea di poter attribuire a una singola alterazione genica l’intera alterazione dello sviluppo, è sicuramente importante avere informazione sulle vie metaboliche che risultano coinvolte in queste patologie. Comprendere le alterazioni rilevanti e collegarle a tratti comportamentali specifici è infatti il primo passo per poter sviluppare interventi mirati, anche di natura farmacologica, che possano risultare veramente utili.



Franca Guerini

  ----- Original Message ----- 
  From: daniela marianicerati 
  To: lista autismo-biologia 
  Sent: Friday, September 16, 2011 6:36 PM
  Subject: [autismo-biologia] modelli animali di autismo: dai canali delCalcio alla triade


  L’importanza dei canali del calcio per la funzione cardiaca è  nota da molti anni. I canali del calcio costituiscono il bersaglio di molti farmaci cardiotropi.
   
  Randall L. Rasmusson e Glenna C. L. Bett dell’Università di Buffalo erano due tra i tanti ricercatori che in tutto il mondo studiavano i canali del Calcio e i loro effetti sulla funzione cardiaca quando appresero nel 2004 che una mutazione nel canale del calcio tipo L era la causa della sindrome di Timothy (ST)
   http://www.brainmindlife.org/timothygenetica.htm
  Decisero pertanto di spostare il loro interesse dal cuore al cervello, utilizzando la raffinata tecnologia d’indagine sui canali del Calcio che già possedevano. 
  Questa strada ha un doppio interesse: arrivare a far luce sui meccanismi molecolari delle funzioni e disfunzioni cerebrali compromesse nell’autismo e vedere se ci sono basi razionali per la sperimentazione di  farmaci che agiscono sui canali del Calcio con questa nuova indicazione.
   
  In collaborazione con altri ricercatori Bett e Rasmusson hanno prodotto un topo con una mutazione puntiforme del gene della sindrome di Timothy, che  è stata però modificata, rispetto alla ST, in modo tale da rendere l’animale vitale e da essere selettiva sulle funzioni compromesse nell’autismo. Questo in quanto la ST umana, interessando non solo le funzioni cerebrali, ma anche altre funzioni essenziali per la sopravvivenza, conduce a morte nei primi anni di vita. 
  L’obiettivo  di avere un modello animale con caratteristiche evocative dell’autismo in tutte  le aree della triade è stato raggiunto.
   
  La pubblicazione dei risultati è stata fatta qualche giorno fa su Proceedings of the National Academy of Sciences ed è leggibile integralmente al link 
  http://www.pnas.org/content/early/2011/08/26/1112667108.full.pdf+html
   
  Gli autori si augurano, dopo il successo ottenuto con il passaggio dal gene mutato al topo “autistico”, di fare luce sui meccanismi molecolari e di porre le premesse per una terapia farmacologica non solo per la sindrome di Timothy, ma anche per lo  spettro autistico in generale.
  Per capire il significato e i possibili  sviluppi della ricerca è utile leggere il comunicato stampa della Buffalo University al link
  http://www.newswise.com/articles/new-clues-to-molecular-understanding-of-autism
   
   
   
   


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