[autismo-biologia] Linee guida ISS: ancora sugli Interventi biomedici e nutrizionali

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Lun 7 Nov 2011 22:05:17 CET


Il quinto intervento biomedico
preso in considerazione nelle linee guida ISS 
http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_autismo_def.pdf
è la Terapia con ossigeno iperbarico. 
 Di questa si dice: La
terapia con ossigeno iperbarico non è raccomandata, perché è stata dimostrata
la sua inefficacia
nel produrre un miglioramento in
soggetti con disturbi dello spettro autistico.
 
Le raccomandazioni a proposito
della Terapia con ossigeno iperbarico sono diverse dalle precedenti. Qui si
dice che è stata dimostrata la sua
inefficacia, mentre per i primi tre interventi biomedici presi in
considerazione si dice che le sperimentazioni fatte sono insufficienti ad
esprimere un giudizio di efficacia o inefficacia. 
 
Le linee guida devono essere
sintetiche e pertanto laconiche, però sarebbe stato utile sentire il parere
degli estensori delle linee guida in merito alla opportunità di fare
sperimentazioni di buona qualità metodologica sui primi tre interventi.
La necessità di fare una
sperimentazione corretta deriva dal fatto che vi sono premesse biologiche
razionali che rendono verosimile che una terapia possa risultare efficace e/o
dal fatto che una terapia di non provata efficacia sia entrata nell’uso comune
e pertanto sia necessario dare una risposta agli utenti in merito alla sua
efficacia reale o illusoria.
 
Dico questo perché, soprattutto
in tempi di scarsità di risorse, non ci si puo’ permettere il lusso di spendere
denaro ed energie per tutto ciò che viene proposto, anche per sé dicenti
terapie che non hanno nessuna base razionale. Le terapie nuove proposte sono
tante e ogni giorno ne nasce una.
La cosa non meraviglia, se
ricordiamo quanto diceva Donald Cohen “Quando non c’è nessuna terapia realmente
efficace, ci sono mille terapie”
 
Sulla opportunità di fare
sperimentazioni di buona qualità la Cochrane Collaboration si esprimeva
positivamente nel 2004 a
proposito della B6 e Magnesio
 
“the most
pressing need is to develop well-controlled studies to adequately assess the
effectiveness of B6-Mg as an intervention for treating individuals with autism”
(Nye C, Brice A. Combined vitamin B6-magnesium treatment in autism spectrum
disorder (Cochrane Review). In: The Cochrane Library, Issue 1, 2004. Chichester, UK:
John Wiley & Sons, Ltd)
 
E’ triste vedere che a distanza di sette anni siamo allo
stesso identico punto. Sappiamo bene che l’industria non ha interesse a fare
sperimentazioni su farmaci già in commercio e per di più a bassissimo costo.
 
L’invito della Cochrane dovrebbe essere raccolto da
Istituzioni pubbliche o benefiche.
In Italia si è verificato che le assicurazioni che dovrebbero
proteggere i pazienti che si prestano ad essere sottoposti a sperimentazione di
farmaci non fanno distinzione tra farmaci nuovi con possibili effetti
indesiderati anche gravi e vecchie molecole (in questo caso integratori
alimentari e non farmaci) per le quali non è dimostrata l’efficacia, ma
l’innocuità è sicura, soprattutto per il periodo, necessariamente breve,  della sperimentazione. Le quote assicurative
altissime rendono praticamente impossibili le sperimentazioni, anche quando ci
sono medici che avrebbero le competenze e la motivazione per farle.
In questo modo passano gli anni e i decenni e, nell’era del
progresso delle neuroscienze, nessun aiuto biochimico è disponibile per la
sfortunata categorie dei pazienti con disturbi dello spettro autistico. Tutto
congiura contro un miglioramento sostanziale della loro qualità di vita, che
puo’ venire solo da una ricerca 
scientifica all’altezza dei tempi e  da sperimentazioni di buona qualità
metodologica.
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