[autismo-biologia] oxytocin receptor null mice: a neurobehavioral
model of autism
daniela marianicerati
marianicerati a yahoo.it
Mar 3 Maggio 2011 15:57:21 CEST
Copio da Varese news l’articolo che segue.
Di solito prima di trasmettere una notizia presa dalla stampa controllo la fonte
e spesso noto notevoli discrepanze. In questo caso mi sono risparmiata questa
fatica in quanto ho potuto consultare una delle autrici del lavoro originale,
Bice Chini, che fa parte della nostra lista e alla quale chiedo di fare qualche
ulteriore commento a quanto detto nell’articolo.
E, a nome di tutti, complimenti!!!
Varese News del 02-05-2011
Autismo: ormoni per socializzare
Dimostrato il ruolo di ossitocina e vasopressina per il controllo dei disturbi
del comportamento sociale e cognitivo in un modello animale per l’autismo. La
ricerca, frutto di una collaborazione tra Cnr, Università Statale, Bicocca,
Politecnico di Milano e Università dell’Insubria
Negli ultimi anni è emerso il ruolo fondamentale che ossitocina (Ot) e
vasopressina (Avp) hanno nel regolare vari aspetti del comportamento sociale,
suggerendo un loro possibile impiego in disturbi dello spettro autistico. Una
ricerca condotta dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle
ricerche (In-Cnr) di Milano, in collaborazione con le università di Milano -
Statale, Bicocca e Politecnico - dell’Insubria e quella giapponese di Tohoku,
evidenzia che gli ormoni Ot e Avp mostrano un’elevata capacità di influire
positivamente, su difetti sia di socialità sia di flessibilità cognitiva, in
individui adulti, cioè termine dopo il completamento dello sviluppo del sistema
nervoso. Finanziato sul bando ‘Ricerca Medica’ della Fondazione Cariplo, lo
studio è stato pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry, che ha dedicato
la copertina alla ricerca.
“Per mettere a punto e validare un possibile approccio terapeutico per i
disturbi dello spettro autistico, abbiamo condotto un’approfondita
caratterizzazione di modelli murini (topi geneticamente modificati) privi del
recettore dell’Ot nel sistema nervoso centrale”, dice Bice Chini dell’In-Cnr,
coordinatrice della ricerca. “In mancanza di tale recettore, questi animali
mostrano alterazioni della memoria sociale e ridotta flessibilità cognitiva,
riproducendo quindi il nucleo centrale della sintomatologia autistica, che
consiste in deficit delle interazioni sociali, anomalie della comunicazione,
rigidità cognitiva e interessi ristretti”. I dati dei ricercatori “hanno
evidenziato che gli animali non familiarizzano con altri soggetti della stessa
specie e, soprattutto, non sono in grado di distinguere un topolino già
incontrato da uno nuovo”, spiega Mariaelvina Sala dell’Università Statale di
Milano. “Inoltre, presentano deficit molto caratteristici di flessibilità
cognitiva: sono capaci di apprendere un compito in maniera molto efficiente, ma
una volta appreso non sono in grado di abbandonarlo per acquisirne uno nuovo al
cambiare delle condizioni ambientali, dimostrando una peculiare rigidità
cognitiva. Abbiamo notato anche che gli animali sono più aggressivi e, se
trattati con dosi normalmente inefficaci di agenti farmacologici convulsivanti,
rispondono con crisi di tipo epilettico, manifestazioni queste frequentemente
associate alla sintomatologia autistica, che indicano un aumento della loro
eccitabilità cerebrale di base”.
Lo studio ha evidenziato che la somministrazione di Ot ed Avp è in grado di
ripristinare tutti i deficit riscontrati anche in giovani animali adulti.
“Questa capacità è di grande rilevanza perché indica che il sistema Ot/Avp è
altamente plastico e capace di modulare l’attività di processi cognitivi
complessi anche dopo il completamento dello sviluppo del sistema nervoso”,
prosegue Marco Parenti dell’università Bicocca di Milano. “I nostri dati
indicano che tale capacità risiede nella proprietà dei due neuro peptidi di
intervenire nei processi cellulari coinvolti nella definizione dello sviluppo in
senso inibitorio o eccitatorio di determinate sinapsi e quindi nel determinare
l’equilibrio eccitazione/inibizione neuronale,fondamentale per il corretto
funzionamento del cervello”. Un’ulteriore conferma dell’aumentata eccitabilità
cerebrale è stata ottenuta dall’analisi delle registrazioni
elettroencefalografiche degli animali, effettuata grazie a un software messo a
punto al Politecnico di Milano. “I risultati del nostro studio”, conclude Bice
Chini, “sono importanti perché, dimostrando che deficit comportamentali e
cognitivi legati a un’alterazione dell’eccitabilità neuronale in età evolutiva
possono essere modulati in età adulta dai due Ot ed Avp, preludono a potenziali
nuovi approcci terapeutici basati sull’uso di queste molecole”.
La scheda
Chi: Istituto di Neuroscienze del Cnr, università di Milano Statale, Bicocca e
Politecnico, università dell’Insubria, università di Tohoku (Ja)
Che cosa: dimostrato il ruolo di ossitocina e vasopressina nel regolare
disordini dello spettro autistico in modelli animali adulti. Lo studio,
finanziato dalla Fondazione Cariplo, è stato pubblicato su Biological
Psychiatry: “Pharmacologic rescue of impaired cognitive flexibility, social
deficits, increased aggression, and seizure susceptibility in oxytocin receptor
null mice: a neurobehavioral model of autism”. Vol.69, Issue 9, Pages 875-882 (1
May 2011)
redazione a varesenews.it
Maggiori informazioni sulla lista
autismo-biologia