[autismo-biologia] I: MINORI. LIMITARE TERAPIE FARMACOLOGICHE E SPROPORZIONATA SEGNALAZIONE DSA

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Sab 17 Dic 2011 10:09:55 CET


Da: Persico Antonio <A.Persico a unicampus.it>

A: 'Autismo Biologia' <autismo-biologia a autismo33.it> 
Inviato: Venerdì 16 Dicembre 2011 12:00
Oggetto: [autismo-biologia] I: MINORI. LIMITARE TERAPIE FARMACOLOGICHE E SPROPORZIONATA SEGNALAZIONE DSA
 

 Ma
soprattutto mi viene una grande tristezza a pensare quanto è difficile in
Italia somministrare terapie farmacologiche che i nostri colleghi spagnoli (lasciamo
stare gli USA e l'Inghilterra) non hanno alcun problema a somministrare, a
fronte di risposte terapeutiche oggettive più che soddisfacenti, a condizione
che la diagnosi sia corretta, il farmaco sia mirato in base a sintomo e
gravità, ed il trattamento farmacologico sia integrato con un opportuno
trattamento riabilitativo.  
 
Non mi pare che in Italia
esista un problema di abuso di psicofarmaci in età pediatrica,

Nella grande maggioranza dei casi c’è una mancata prescrizione di farmaci anche in condizioni

gravissime, là dove gli approcci riabilitativi, anche quelli più corretti, sono inefficaci o
insufficienti.
Un amico psichiatra adulti mi diceva che alcuni genitori di nascosto andavano da lui, che 
operava in un poliambulatorio pubblico, dopo essere stati dal Neuropsichiatra infantile che, 
pure in presenza di sintomi gravissimi di agitazione, aggressività e distruttività, non 
prescriveva nessun farmaco. Lo supplicavano di aiutare la famiglia disperata calmando un po’ 
il bambino. E, senza fare miracoli, una prescrizione prudente e mirata aiutava.
 Un’amica NPI, invece, mi diceva: “Io non ho dimestichezza con gli psicofarmaci per cui,
quando ne vedo la necessità, affido il minore ad un collega psichiatra di adulti, sempre lo 
stesso, in modo che si faccia un’esperienza continuativa su questi particolari bambini”
Questo mi sembra un comportamento corretto.
Resta lo sgomento per la mancanza di farmaci efficaci sul nucleo di sintomi propri dell’autismo
e per la risposte imprevedibili ai farmaci prescritti per la comorbilità psichiatrica.
Il manicheismo, la demonizzazione del farmaco non aiuta chi è nel bisogno e crea un clima 
culturale sfavorevole alla ricerca di nuovi farmaci e/o alla sperimentazione di farmaci vecchi
per nuove indicazioni, cosa di cui c’è un bisogno disperato.
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