[autismo-biologia] psicofarmaci
Stefano Palazzi
s.palazzi a ausl.fe.it
Dom 12 Set 2010 09:07:23 CEST
L'oxcarbazepina diminuisce il livello della clozapina agendo sul
metabolismo intestinale/epatico del sistema enzimatico citocromiale
P450 3A4.
Sono possibili interazioni significative e imprevedibili nel caso di
politerapia con altre sostanze assunte per qualunque ragione.
Ciascun caso va monitorato da vicino.
Stefano Palazzi
On 11 Sep 2010, at 15:18, daniela marianicerati wrote:
> Da un genitore medico ho ricevuto il seguente messaggio
>
> Paolo ha 24 anni. Dall'età di 18 per comportamento aggressivo è
> passato gradualmente ad un gruppo appartamento per due anni, poi ad
> un secondo dove tuttora risiede
> La storia recente (circa dieci mesi) è stata caratterizzata da una
> più pressante richiesta da parte soprattutto di alcuni educatori,
> di un cambio terapeutico farmacologico che sia più incisivo.
> Paolo, infatti, non è mai stato capace di starsene buono con i suoi
> pensieri in camera da solo o davanti al televisore; richiede una
> costante attenzione; ogni volta che viene meno tale attenzione
> comincia a disturbare battendo qualcosa o gridando, all'inizio per
> scherzo ma, poi, spesso (dipende da chi è in turno), la tensione
> sale fino a sfociare in lanci di cose e/o aggressività. Tempo fa
> per fermarlo lo atterravano, e, qualche volta, in maniera
> pesante; poi, hanno pensato piuttosto di chiamare il 118. In
> quattro anni hanno chiamato il 118 dieci volte; otto volte nel
> giugno di quest'anno. Due mesi fa Paolo ha comiciato ad assumere
> la clozapina 50 mg x 2 assieme al Tolep 300mg x 2 che, comunque,
> assumeva già prima. E' più controllato,
> riescono a farlo guardare la televisione.
>
> Per telefono il padre mi ha poi detto che la clozapina ha avuto
> effetti positivi sul comportamento di Paolo, mentre con il Tolep
> (oxcarbazepina), che assumeva prima e che è stato continuato, il
> padre non ha visto nessun miglioramento. Ha quindi proposto allo
> psichiatra di sospendere il Tolep e di mantenere solo la clozapina,
> ma lo psichiatra si è decisamente opposto.
>
> Si potrebbe commentare quanto sopra iniziando dalla strutturazione
> del tempo di vita, che pare non adeguato alle esigenze di Paolo. Con
> un programma di attività adatte a lui forse anche il fabbisogno di
> farmaci diminuirebbe.
> Ma per ora mi vorrei soffermare sui farmaci.
> Il padre, medico, chiede che venga sospeso un farmaco che non ha
> dato nessun beneficio ma la cosa gli viene negata.
> Ciò che prevale è la forza di inerzia per cui, una volta iniziato,
> un farmaco viene continuato a tempo indefinito senza che si ragioni
> sul motivo per cui è stato dato e sugli esiti che ha avuto.
>
> Ho chiesto al padre se Paolo aveva avuto delle crisi epilettiche. Il
> padre mi ha risposto di no.
> Alla voce “Indicazioni” del foglio delle istruzioni della
> oxcarbazepina c’è scritto: in monoterapia e come trattamento
> aggiuntivo nelle crisi parziali con o senza crisi tonico-cloniche
> secondariamente generalizzate
>
> Nulla più.
>
> Si suppone pertanto che il farmaco sia stato dato come terapia
> sintomatica dell’aggressività, quindi off label, e senza ottenere il
> risultato desiderato.
>
> Sappiamo che, al di fuori della EBM, gli antiepilettici vengono
> talvolta prescritti per l’aggressività.
> Nel febbraio scorso la Cochrane ha fatto una rassegna su questo tema
> (Cochrane Database Syst Rev. 2010 Feb 17;2:CD003499.
> Antiepileptics for aggression and associated impulsivity.
> Huband N, Ferriter M, Nathan R, Jones H.
> http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20166067)
> giungendo alle seguenti conclusioni “The authors consider that the
> body of evidence summarised in this review is insufficient to allow
> any firm conclusion to be drawn about the use of antiepileptic
> medication in the treatment of aggression and associated
> impulsivity. Four antiepileptics (valproate/divalproex,
> carbamazepine, oxcarbazepine and phenytoin) were effective, compared
> to placebo, in reducing aggression in at least one study, although
> for three drugs (valproate, carbamazepine and phenytoin) at least
> one other study showed no statistically significant difference
> between treatment and control conditions. Side effects were more
> commonly noted for the intervention group although adverse effects
> were not well reported. Absence of information does not necessarily
> mean that the treatment is safe, nor that the potential gains from
> the medication necessarily balance the risk of an adverse event
> occurring. Further research is needed”
>
> Nel caso sopra descritto l’aggressività si inseriva nel contesto
> dell’autismo. Sempre la Cochrane ha trovato un unico lavoro che ha
> qualche dato positivo nell’aggressività di un antiepilettico, purchè
> non associata ai disturbi pervasivi dello sviluppo
> “Sodium valproate/divalproex was superior to placebo for outpatient
> men with recurrent impulsive aggression, for impulsively aggressive
> adults with cluster B personality disorders, and for youths with
> conduct disorder, but not for children and adolescents with
> pervasive developmental disorder”
>
> Questo, come tanti altri casi analoghi, ci dice quanto sia urgente
> organizzare un monitoraggio dell’uso dei farmaci psicotropi nello
> spettro autistico in modo da diminuirne un uso improprio,
> irrazionale, dannoso e da fare emergere le criticità e le eventuali
> positività.
> Tra i gravi effetti collaterali di questo uso improprio c’è anche un
> penoso conflitto tra i medici e le famiglie, che peggiora la
> situazione, già grave, delle stesse.
>
>
>
>
>
>
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