R: Re: [autismo-biologia] CAA e CF - [[SPAM]]

Flavio Keller F.Keller a unicampus.it
Sab 9 Ott 2010 18:29:31 CEST


Vorrei fare i complimenti alla Signora Labombarda per quanto ha scritto e soprattutto ha fatto.

Flavio Keller

-----Messaggio originale-----
Da: autismo-biologia-bounces a autismo33.it [mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it] Per conto di patty lab.
Inviato: sabato 9 ottobre 2010 16.10
A: autismo-biologia a autismo33.it
Oggetto: Rif: Re: [autismo-biologia] CAA e CF - [[SPAM]]

Salve,
convivo con l'autismo di mio figlio da (soli) 14 anni, non ho mai avuto una diagnosi condivisa dai vari neuropsichiatri (nazionali) che lo hanno visitato e inoltre ho sempre ricevuto proposte riabilitative differenti a seconda della regione o del centro di appartenenza. Mio figlio non ha parlato ma solo gridato ed emesso suoni incomprensibili fino all'età di sei anni. Nel frattempo (stanca di lasciarmi confondere dai vari risultati ottenuti dal mondo scientifico che avevo sino ad allora consultato) ho fatto a me stessa una promessa e cioè che avrei dovuto aiutare mio figlio a comunicare, a vivere più serenamente e perchè no a parlare visto che emetteva comunque dei suoni. Nella mia semplicità e ignoranza (non sono medico, nè psicologa, nè logopedista.....etc), ho iniziato (dopo aver letto e capito al meglio il manuale DSM IV ed essere giunta da sola alla diagnosi di autismo)  a far ripetere a mio figlio, la parola (inizialmente gli suggerivo all'orecchio) che indicava l'oggetto della sua richiesta. Non e' stato facile fermarlo, quando si arrampicava per ottenere senza chiedere verbalmente, la cosa che desiderava ma, con la costanza e una pazienza infinita certa che insieme ci saremmo riusciti, ce l'abbiamo fatta. Successivamente (verso i sette anni) dopo le prime parole (non pronunciate inizialmente in maniera fonologicamente corretta) ho iniziato a mostrargli un'immagine alla volta e a fargli ripetere la parola corrispondente (quando non conosceva  ciò che l'immagine rappresentava usavo un oggetto concreto). Ad oggi, non e' ancora in carico a nessuna equipe (non per mia scelta ma per una triste realtà locale) ma ringrazio Dio perchè dopo tanto ma tanto lavoro (che continua), ora parla, legge (non speditamente), quantifica e se pur in forma semplice si rapporta non solo con me ma anche con altre persone che conosce. Vi racconto la mia esperienza perchè vorrei evidenziare che noi mamme non abbiamo modo o tempo di chiederci se o cosa sarebbe opportuno fare, DOBBIAMO essere operative e se pur a tentativi, dobbiamo poter vivere e convivere ogni giorno con la problematica dei nostri figli ma sopratutto dobbiamo responsabilmente offrir loro una possibilità . Credo che l'esperienza diretta aiuti a capire le quotidiane esigenze e difficoltà dei nostri ragazzi e personalmente ritengo che il deficit di intenzionalità possa essere in minima parte migliorato se offriamo loro fiducia e mezzi idonei a ciascun caso.
Cordialmente
Patrizia Labombarda
 
 
 
 
----- Original Message -----
From: Stefano Palazzi <mailto:s.palazzi a ausl.fe.it>
To: autismo-biologia a autismo33.it
Sent: Thursday, October 07, 2010 9:58 AM
Subject: [autismo-biologia] CAA e CF

Conosco e apprezzo la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) in ambito fisiatrico e neuromotorio in particolare, dove si intende compensare un deficit "periferico" sensoriale o motorio. L'approccio ora è diffuso anche per l'autismo (vedi allegato).  
Che possa occupare lo spazio riabilitativo della illusoria Comunicazione Facilitata (CF)? Il problema resterebbe quello del deficit di intenzionalità e coerenza cognitiva, che sono alla base della diversità autistica. Il partner comunicativo della persona con autismo potrebbe inferire significati che riflettono più l'orecchio e lo sguardo di chi ascolta affatto compiuti nel soggetto.   
Che ne pensa il gruppo autismo-biologia?

Stefano P.


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