[autismo-biologia] ancora sui vaccini

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Gio 24 Set 2009 13:46:06 CEST


Gentilissimi, ho appena finito di
> parlare con una mamma e mi è preso lo sconforto. Mi rendo
> conto di rispolverare un argomento che credevo ormai
> demodè, mi rendo conto effettivamente che... La malcapitata
> si è rivolta presso un professore di una struttura
> sanitaria pubblica , ma privatamente,nel Nordest diciamo,
> convinta com'è che il caso di suo figlio sia un danno
> vaccinale. 
> Il professore in questione appoggia
 la teoria del danno vaccinale


I medici, non importa se nel pubblico o nel privato, dovrebbero fare diagnosi e cura in base a ciò che è stato dimostrato mediante prove e che è condiviso dalla comunità scientifica.
Se poi stanno facendo ricerche finalizzate a dimostrare ipotesi non ancora documentate, dovrebbero dire chiaramente ai pazienti che propongono loro esami o terapie sperimentali. Per questo si deve ottenere il consenso informato
Non è quindi corretto dire a un genitore che l’autismo è causato dai vaccini, a meno che non ci sia una chiara storia di encefalite post vaccinica e di esiti in ambito neuropsicologico in cui siano presenti i sintomi del’autismo. 

Per quanto riguarda l’indennizzo per danni da vaccini, i giudici non sempre tengono conto della Evidence Based Medicine. A volte si servono di esperti che consigliano loro cose al di fuori del consenso della comunità scientifica e delle prove di evidenza.

Per quanto riguarda i processi per danni da vaccini, in USA è stato risarcito il Dottor Poling, padre di Hannah Poling, affetta da autismo e malattia mitocondriale. 
I giudici hanno accettato il fatto che, essendo la bambina affetta da tale malattia, non doveva essere vaccinata, in quanto incapace di tollerare la stimolazione antigenica del vaccino.
Su questo non c’è uniformità di vedute. Il pediatra Paul Offit, autore del libro "Autism's False Prophets", dedica al caso di Hannah Poling un articolo sul NEJM     http://content.nejm.org/cgi/content/full/358/20/2089
in cui afferma che la stimolazione antigenica dei moderni vaccini, in cui gli antigeni sono pochi e purificati, non è nulla in confronto alle stimolazione antigeniche naturali dovute ai batteri presenti normalmente nell’ambiente in cui viviamo. 

Le cause legali di genitori che chiedono l’indennizzo per danno da vaccino per i figli autistici sono in USA migliaia. Dopo la vittoria di Poling vi sono stati tre processi in cui i giudici non hanno dato ragione ai genitori  
 http://www.webmd.com/brain/autism/news/20090212/vaccine-court-rejects-autism-claims


La storia della ricerca sul  legame tra vaccini e autismo è un esempio di come non dovrebbe essere condotta una ricerca medica. La ricerca dovrebbe essere condotta in modo pacato in scienza e coscienza facendo parlare i fatti e non le passioni.
I toni invece sono stati e sono quelli dei tifosi delle partite di calcio.

La recente campagna per la vaccinazione contro la nuova influenza ha riacceso le polemiche 
http://www.calgaryherald.com/health/vaccine%20rekindles%20debate%20over%20connection%20autism/2017157/story.html

I meccanismi patogeni ipotizzati per il legame tra vaccini e autismo sarebbero due: un eccesso di stimolazione antigenica e la tossicità chimica da Thimerosal, un conservante contenente mercurio contenuto in alcuni vaccini e rimosso da parecchi vaccini da anni  in molti paesi.  Uno studio italiano ha testato questa ultima ipotesi con uno studio longitudinale che ha dato esiti negativi
http://pediatrics.aappublications.org/cgi/content/abstract/123/2/475

Bisogna dire che la medicina ufficiale si è interessata a questo tema soprattutto per difendere la generalità dei bambini dall’autismo, ma con una grande indifferenza per chi l’autismo ce l’ha. 

Se l’unica conseguenza di questa credenza, vera o no, che l’autismo sia dato dai vaccini, fosse un arricchimento dei genitori, bisognerebbe sostenerla. 

Io non ho lo scetticismo di molti colleghi, che credono che dalla ricerca biologica non possa venire nulla di utile dal punto di vista terapeutico e per questo vorrei che la ricerca fosse fatta in modo serio e pacato e senza pregiudizi o partiti presi. 
Alla prossima
   Daniela











      



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