[autismo-biologia] Studio del CHARGE sul mercurio

Marina Marini marina.marini a unibo.it
Mer 28 Ott 2009 10:45:35 CET


Carlo Hanau ha scritto:
> I limiti dello studio, dovuti allo stesso disegno della ricerca,  
> vengono correttamente sottolineati dagli autori. Lo studio, tuttavia,  
> non e' affatto inutile, in quanto elimina il razionale della  
> chelazione generalizzata solitamente proposta dai gruppi di medicina  
> alternativa agli autistici, che ritengono vi sia un'intossicazione in  
> atto e che sia curabile con la chelazione.
> I casi di autismo regressivo sono particolarmente presi di mira.
> Dispiace constatare come la ricerca seria e costosa di gruppi,  
> prestigiosi e indipendenti dagli interessi dei venditori di queste  
> terapie alternative e ciarlatane, sia stata dedicata a un campo che si  
> presentava a priori ben poco fertile.
> A parte i rarissimi malati ai quali mancano per difetto congenito i  
> meccanismi di depurazione, tutti gli altri non hanno motivo di  
> sottoporsi a questa pratica gia' ampiamente usata dai ciarlatani in  
> altri campi, come quello dell'arteriosclersi e di altre patologie  
> gravi degenerative.
> I metodi adottati dai ciarlatani, che proclamano come verità ipotesi  
> improbabili per venderle subito e a caro prezzo ai genitori,  
> costringono i ricercatori seri a perdere tempo prezioso in una fatica  
> di Sisifo, dato che altre ipotesi nuove possono essere avanzate molto  
> rapidamente e diffuse fra genitori sempre pronti a nuove illusioni,  
> mentre occorrono anni per smontare il bidone.
> Cordiali saluti
> Carlo Hanau
>
> Inviato da iPhone
>
> Il giorno 24/ott/2009, alle ore 19.40, daniela marianicerati <marianicerati a yahoo.it 
>  > ha scritto:
>
>   
>> Nel 2001 si è formato il gruppo di studio CHARGE
>> Childhood Autism Risks From Genetics and the Environment (The CHARGE  
>> Study)
>>
>> http://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT00106652?term=autism&rank=67
>>
>> La finalità del CHARGE è capire come i geni, l’ambiente e  
>> l’interferenza tra loro influisce nel determinismo dell’autismo e  
>> di altri disordini dello sviluppo
>>
>> Il disegno dello studio è molto complesso: arruolare un numero cospi 
>> cuo di bambini dai due ai cinque anni con autismo e due gruppi di co 
>> ntrollo: a sviluppo normale e con ritardo mentale ma senza autismo.  
>> Una volta formati questi tre gruppi, sufficientemente numerosi e ben 
>>  caratterizzati, si fanno indagini per testare varie ipotesi su dive 
>> rsi supposti fattori di rischio genetici e ambientali.
>>
>> Il 19 ottobre scorso il CHARGE ha pubblicato on line il seguente  
>> studio, che ognuno puo’ liberamente leggere in rete all’indirizzo http://www.ehponline.org/members/2009/0900736/0900736 
>> .pdf
>>
>> ENVIRONMENTAL
>> HEALTH
>> PERSPECTIVES
>> National Institutes of Health
>> U.S. Department of Health and Human Services
>> Blood Mercury Concentrations in CHARGE Study
>> Children with and without Autism
>> Irva Hertz-Picciotto, Peter G. Green, Lora Delwiche,
>> Robin Hansen, Cheryl Walker, and Isaac N. Pessah
>> .
>> doi: 10.1289/ehp.0900736 (available at http://dx.doi.org/)
>> Online 19 October 2009
>> ehponline.org
>>
>> L’ipotesi di lavoro da cui lo studio è partito è che il mercurio  
>> possa essere un fattore causale, o favorente, dell’autismo
>> (Because of its known neurotoxicity, mercury (Hg) has drawn  
>> particular attention in relation to autism.)
>>
>> In questo lavoro è stata fatta l’analisi del sangue per la  
>> misurazione del livello di mercurio in 452 bambini: 249 con autismo  
>> e disturbi dello spettro autistico; 143 a sviluppo normale; 60 con r 
>> itardo mentale senza autismo.
>> Non sono state rilevate differenze tra i tre gruppi. Il livello di  
>> mercurio nel sangue dei bambini con autismo non è risultato né super 
>> iore né inferiore a quello degli altri due gruppi.
>> Gli autori nelle conclusioni mettono in evidenza i punti di forza  
>> del loro studio, in particolare la numerosità del campione e  
>> l’accuratezza della diagnosi, ma anche i limiti.
>> L’esame del mercurio è stato fatto in modo istantaneo all’età  
>> dai due ai cinque anni. Questo non dice se ci sia stata una sovraesp 
>> osizione al mercurio in un periodo di vulnerabilità del sistema nerv 
>> oso in via di sviluppo, come potrebbe essere quello prenatale o imme 
>> diatamente postnatale. Un altro limite è il fatto che il mercurio è  
>> stato misurato nel sangue e non nel cervello. Riportano comunque dat 
>> i in base ai quali c’è una stretta correlazione tra i livelli del  
>> sangue e quelli del cervello.
>> In ogni caso questi dati non supportano l’ipotesi di una alterazione 
>>  del metabolismo del mercurio in quanto, se questa fosse presente, a 
>> girebbe anche oltre la finestra temporale della vulnerabilità.
>> Come sempre, non è di grande soddisfazione pubblicare dei dati negat 
>> ivi, ma è doveroso.
>> Il CHARGE ha in atto tante altre ricerche e speriamo che ai primi  
>> dati negativi seguano dei dati positivi che facciano luce su cause,  
>> concause e fattori di rischio in modo da avere poi delle indicazioni  
>> su nuove modalità di terapia e prevenzione dell’autismo.
>> Cordiali saluti
>>        Daniela Mariani Cerati
>>
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>>
>> _______________________________________________
>> autismo-biologia mailing list
>> autismo-biologia a autismo33.it
>> http://autismo33.it/mailman/listinfo/autismo-biologia
>>     
Intervengo per la prima nel forum per rendere  esplicito il mio  assenso 
all'intervento di Carlo.  Le ipotesi  patogenetiche dovrebbero avere 
qualche base prima di essere avanzate, devono essere validate da uno 
studio che abbia tutti i crismi di uno studio serio e veramente 
scientifico e poi, sottolineo POI, si dovrebbe procedere a eventuali 
trattamenti; lo studio preliminare deve anche indicare i parametri da 
valutare ex-post per verificare l'efficacia del trattamento
Marina Marini


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