INDICAZIONI PER L'ESECUZIONE DEI TEST DI VALUTAZIONE
Questo strumento è indirizzato in particolare al personale
della scuola dell'obbligo che tratta con allievi affetti da Autismo o,
più in generale, affetti da Disturbi dello Spettro Autistico
(DSA) (Sinonimi: Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS), Sindrome da
Alterazione Globale dello Sviluppo Psicologico).
Vengono proposti dei test "in entrata" e/o "in itinere"
che possono essere di aiuto al docente per valutare:
- le condizioni di base dell'allievo disabile;
- le capacità di contatto e comunicazione fra allievo,
insegnante e compagni di classe;
- i progressi nell'inserimento e nell'apprendimento nel corso dell'anno;
- l'efficacia del lavoro scolastico dell'insegnante.
I test sono suddivisi secondo i primi otto assi individuati dal
Ministero dell'Istruzione (articolo 4, DPR 24-2-1994) per analizzare
l'allievo che entra nella scuola provvisto di un certificato di
disabilità:
- asse 1: affettivo-relazionale (16 item)
- asse 2: autonomia (16 item)
- asse 3 e 4: comunicazionale e linguistico (20 + 20 + 20 item)
- asse 5: sensoriale e percettivo (16 item)
- asse 6: motorio-prassico (16 item)
- asse 7: neuropsicologico (16 item)
- asse 8: cognitivo (16 item)
Ad ogni alunno vengono quindi somministrati 156 item diversi.
Per ogni quesito contenuto in ciascun test sono previsti tre tipi di
valutazione:
- R = Riuscito
- E = Emergente
- NR = Non Riuscito
Ogni batteria di test per ogni singolo asse è preceduta da una
scheda di misurazione (allegati A e B) che prevede un minimo di tre
applicazioni in un anno scolastico: all'inizio, a metà, a fine anno.
Nei righelli situati a sinistra di tale scheda di misurazione, le
singole caselle rappresentano item riconosciuti dalla letteratura
scientifica [1-5] come fattibili da alunni normodotati di 6, 5, 4, 3
anni. Sono previsti 4 item per ogni età considerata per un totale di
16 item per ogni batteria di test.
Fanno eccezione le schede di misurazione dedicate al linguaggio e alla
comunicazione (assi 3 e 4) che propongono test per età inferiori ai
tre anni in quanto gli allievi con autismo, anche in età da scuola
dell'obbligo, possono avere abilità comunicative e linguistiche di
gran lunga inferiori alle abilità di un bambino normodotato di tre
anni. Per questa batteria di test è quindi previsto un totale di 20
item e non di 16.
I test sono indirizzati ad alunni della scuola dell'obbligo di
qualunque età anagrafica, con disabilità certificata o
con gravi difficoltà. Alcuni test richiedono materiali molto
semplici che però non sempre sono presenti nella scuola, come
cubi, scatole di cartone o altro. Per non trovarsi in
difficoltà nel momento della somministrazione del test è
bene che l'insegnante predisponga il materiale necessario in anticipo.
Con l'aiuto di tre colori:
| R = Riuscito |
| E = Emergente |
| NR = Non Riuscito |
il docente potrà facilmente farsi un'idea quantitativa della
situazione dell'allievo. Nei righelli di sinistra colorerà
ciascuna casella a seconda del risultato ottenuto dall'allievo: in
rosso le caselle corrispondenti ad item non riusciti; in giallo le
caselle corrispondenti ad item che indicano abilità
"emergenti"; in verde le caselle corrispondenti ad item
riusciti. Nei due righelli situati nella zona di destra della scheda
di misurazione colorerà, una di seguito all'altra, rispettivamente di
verde e di giallo un numero di caselle corrispondente a tutti gli item
riusciti e emergenti (
allegato B).
Importante
Una operazione è da considerarsi emergente quando, pur non essendo
perfettamente riuscita, o portata a termine ma con aiuto, suggerisce
che l'allievo disabile possiede la potenzialità per poterla sviluppare
completamente in tempi non troppo lunghi.
Quando si somministrano i test agli allievi, considerare sempre il
loro grado di attenzione e assicurarsi che siano state ben comprese le
istruzioni (verbali, visive o gestuali). A tal fine è bene dare
le consegne nella modalità comunicativa che il bambino
comprende. Se stiamo valutando un'abilità diversa dal
linguaggio e vogliamo evidenziare abilità che prescindono dal
linguaggio, diamo la consegna in una modalità non verbale.
Esempio: vogliamo vedere se il bambino sa accoppiare immagini
uguali. Iniziamo noi i primi accoppiamenti e poi consegnamogli le
figure. In tal modo l'allievo può eseguire l'esercizio ed
evidenziare abilità presenti o no anche se non comprende il
linguaggio. Assicurarsi cioè che la eventuale "non
risposta" non sia dovuta ad una carenza di attenzione o di
comprensione della consegna.
Se, durante la somministrazione del test, ci si rende conto che per
l'allievo con autismo la giornata o il momento sono particolarmente
sfavorevoli rimandare la somministrazione.
Il test può essere utile anche per quei casi, sempre più
frequenti nella scuola, in cui un allievo mostra particolari
disadattamenti o difficoltà verso l'ambiente e verso i
compagni, ma non è provvisto di alcuna certificazione. Mettere
meglio a fuoco eventuali carenze può essere utile per fare presente
alla famiglia e ai servizi sanitari il problema al fine di instaurare
una proficua collaborazione.
I materiali di lavoro contenuti nel presente strumento e i
suggerimenti dati sono da considerarsi come punto di partenza, una
proposta per rendere più efficace il lavoro che a scuola viene
fatto con l'allievo disabile; proposta che ciascun docente, in
base alle proprie esperienze pregresse e in base alle caratteristiche
dell'allievo con cui deve lavorare, potrà modificare e integrare.
L'insegnante deve avere ben presente, quando fa la valutazione, che
è opportuno fare una fotografia oggettiva delle abilità
e dei deficit con la finalità di partire poi dal livello
effettivo dell'allievo per sollecitarlo a progredire. Non è di
aiuto né una sottovalutazione né una sopravalutazione
delle sue capacità. L'insegnante deve pertanto astenersi
dall'aiutare o, peggio, sostituirsi all'allievo nell'esecuzione dei
test, con la finalità di fargli fare bella figura.
L'evidenziazione del reale profilo di capacità dell'allievo
è finalizzata alla promozione dello stesso nelle diverse aree
dello sviluppo ed è essenziale per impostare un lavoro proficuo
di educazione personalizzata.
Bibliografia
[1] Sanford A.R., Zelman J.G.,
LAP - Learning Accomplishment Profile. Schede per la diagnosi di sviluppo
nell'handicappato, Erickson, Trento, Italia (1984).
[2] Kiernan C., Jones M.,
BAB - Behavior Assessment Battery. Test di valutazione per l'handicappato grave, Erickson, Trento, Italia (1984).
[3] Roid G.H., Miler L.G.,
LEITER-R – Leiter International Performance Scale-Revised. Examiners Manual, Stoelting, Wood Dale, Illinois, USA (2002).
[4] Schopler E., Lansing M.D., Reichler R.J., Marcus L.M.,
PEP-3 Profilo Psicoeducativo terza edizione, edizione italiana a cura di Micheli E. e Villa S., Vannini, Brescia, Italia (2006).
[5] Arpinati A.M., Mariani Cerati D., Clò E., Tasso D., Autismo, Fondazione Augusta Pini e Ospizi marini ONLUS e ANGSA Emilia Romagna, Bologna, Italia (2006).