INDICAZIONI PER L'ESECUZIONE DEI TEST DI VALUTAZIONE
Questo strumento è indirizzato in particolare al personale
della scuola dell'obbligo che tratta con allievi affetti da Autismo o,
più in generale, affetti da Disturbi dello Spettro Autistico
(DSA) (Sinonimi: Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS), Sindrome da
Alterazione Globale dello Sviluppo Psicologico).
Vengono proposti dei test "in entrata" e/o "in itinere"
che possono essere di aiuto al docente per valutare:
Ogni batteria di test per ogni singolo asse è preceduta da una scheda di misurazione (allegati A e B) che prevede un minimo di tre applicazioni in un anno scolastico: all'inizio, a metà, a fine anno. Nei righelli situati a sinistra di tale scheda di misurazione, le singole caselle rappresentano item riconosciuti dalla letteratura scientifica [1-5] come fattibili da alunni normodotati di 6, 5, 4, 3 anni. Sono previsti 4 item per ogni età considerata per un totale di 16 item per ogni batteria di test. Fanno eccezione le schede di misurazione dedicate al linguaggio e alla comunicazione (assi 3 e 4) che propongono test per età inferiori ai tre anni in quanto gli allievi con autismo, anche in età da scuola dell'obbligo, possono avere abilità comunicative e linguistiche di gran lunga inferiori alle abilità di un bambino normodotato di tre anni. Per questa batteria di test è quindi previsto un totale di 20 item e non di 16. I test sono indirizzati ad alunni della scuola dell'obbligo di qualunque età anagrafica, con disabilità certificata o con gravi difficoltà. Alcuni test richiedono materiali molto semplici che però non sempre sono presenti nella scuola, come cubi, scatole di cartone o altro. Per non trovarsi in difficoltà nel momento della somministrazione del test è bene che l'insegnante predisponga il materiale necessario in anticipo. Con l'aiuto di tre colori:
ImportanteUna operazione è da considerarsi emergente quando, pur non essendo perfettamente riuscita, o portata a termine ma con aiuto, suggerisce che l'allievo disabile possiede la potenzialità per poterla sviluppare completamente in tempi non troppo lunghi.Quando si somministrano i test agli allievi, considerare sempre il loro grado di attenzione e assicurarsi che siano state ben comprese le istruzioni (verbali, visive o gestuali). A tal fine è bene dare le consegne nella modalità comunicativa che il bambino comprende. Se stiamo valutando un'abilità diversa dal linguaggio e vogliamo evidenziare abilità che prescindono dal linguaggio, diamo la consegna in una modalità non verbale. Esempio: vogliamo vedere se il bambino sa accoppiare immagini uguali. Iniziamo noi i primi accoppiamenti e poi consegnamogli le figure. In tal modo l'allievo può eseguire l'esercizio ed evidenziare abilità presenti o no anche se non comprende il linguaggio. Assicurarsi cioè che la eventuale "non risposta" non sia dovuta ad una carenza di attenzione o di comprensione della consegna. Se, durante la somministrazione del test, ci si rende conto che per l'allievo con autismo la giornata o il momento sono particolarmente sfavorevoli rimandare la somministrazione. Il test può essere utile anche per quei casi, sempre più frequenti nella scuola, in cui un allievo mostra particolari disadattamenti o difficoltà verso l'ambiente e verso i compagni, ma non è provvisto di alcuna certificazione. Mettere meglio a fuoco eventuali carenze può essere utile per fare presente alla famiglia e ai servizi sanitari il problema al fine di instaurare una proficua collaborazione. I materiali di lavoro contenuti nel presente strumento e i suggerimenti dati sono da considerarsi come punto di partenza, una proposta per rendere più efficace il lavoro che a scuola viene fatto con l'allievo disabile; proposta che ciascun docente, in base alle proprie esperienze pregresse e in base alle caratteristiche dell'allievo con cui deve lavorare, potrà modificare e integrare. L'insegnante deve avere ben presente, quando fa la valutazione, che è opportuno fare una fotografia oggettiva delle abilità e dei deficit con la finalità di partire poi dal livello effettivo dell'allievo per sollecitarlo a progredire. Non è di aiuto né una sottovalutazione né una sopravalutazione delle sue capacità. L'insegnante deve pertanto astenersi dall'aiutare o, peggio, sostituirsi all'allievo nell'esecuzione dei test, con la finalità di fargli fare bella figura. L'evidenziazione del reale profilo di capacità dell'allievo è finalizzata alla promozione dello stesso nelle diverse aree dello sviluppo ed è essenziale per impostare un lavoro proficuo di educazione personalizzata. Bibliografia[1] Sanford A.R., Zelman J.G., LAP - Learning Accomplishment Profile. Schede per la diagnosi di sviluppo nell'handicappato, Erickson, Trento, Italia (1984).[2] Kiernan C., Jones M., BAB - Behavior Assessment Battery. Test di valutazione per l'handicappato grave, Erickson, Trento, Italia (1984). [3] Roid G.H., Miler L.G., LEITER-R – Leiter International Performance Scale-Revised. Examiners Manual, Stoelting, Wood Dale, Illinois, USA (2002). [4] Schopler E., Lansing M.D., Reichler R.J., Marcus L.M., [5] Arpinati A.M., Mariani Cerati D., Clò E., Tasso D., Autismo, Fondazione Augusta Pini e Ospizi marini ONLUS e ANGSA Emilia Romagna, Bologna, Italia (2006). |