<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=UTF-8">
</head>
<body>
<font face="Times New Roman">Gentile sig. Nicchiniello,<br>
leggo sempre con molto interesse lei e gli altri perchè le
osservazioni dettagliare costituiscono la prima fonte.<br>
Tra i valori principali del TEACCH staziona l'assessment
continuo,il che vuol dire monitorare, capire, valutare via via,
riprogettare, aggiustare il tiro, cogliere i guadagbni formativi o
gli insuccessi.<br>
Quindi, come il saggio Militerni sa, ragionare su casi conosciuti,
reali.<br>
<br>
Resta il fatto che - secondo me - non bisogna demordere dal
"potenziamento" delle funzioni (motorie, reattive, comunicative,
autoregolative), ciò vale ad ogni età ed in ogni condizione.<br>
Spesso il disabile severo è incastrato in se stesso, una
disfunzione rende disfunzionali le altre (principio
ologrammatico).<br>
La lentezza esecutiva disturba l'organizzazione spazio-tempo,
quindi la motivazione e l'emotività, i priocessi di
autoregolazione, ecc.<br>
Il disturbo dell'immaginazione (immaginare, rappresentazioni
mentali, imitazione in differita, ecc.), rende lenti e nervosi, la
lentezza disturba ....<br>
<br>
Pensiamo a cosa può accadere quando - invece - si migliora
l'organizzazione spazio-tempo, quindi la velocità, quindi la
reattività, quindi il pensiero...<br>
</font>A volte a scuola, in famiglia o in terapia, si hanno lampi
di comportamento, improvvise luci (uso intenzionalmente un
linguaggio molto comune) ... tali che suscitano curiositòà, speranze
.... e finisce lì, non si è pronti all'inatteso (come la parole
occasionali e decontestuali).<br>
invece si dovrebbe partire da lì, con totale tempestività, a pausa
zero.<br>
Un principio dell'educazione e della terapia è "partire da ciò che
c'è' e farne un programma intensivo.<br>
Non mollare, non supplire, non accontentarsi dell'apparente "reveil"
(come scrivono i francesi).<br>
Occorre una grande dedizione, che ebbero Itard, Séguin, Decroly, la
madre di Helen Keller e tanti altri.<br>
Piero Crispiani<br>
<br>
<div class="moz-cite-prefix">Il 12/08/2023 18:50, Claudia
Nicchiniello ha scritto<br>
</div>
<blockquote type="cite"
cite="mid:41FC7DF9-44D6-4EF3-A7D1-A34CF280172D@me.com">
<div dir="ltr">
<div dir="ltr">
<div dir="ltr">Salve.</div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr">Ho due figli nello spettro ( livello 1 e altra
livello 3) </div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr">Per entrambi tutt'e le tecniche educative si
sono basate sulle potenzialità ( ovviamente di livello
diverso ) " imitative " </div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr">Anche in termini " ABA" se non vi è una
capacità imitativa non si riesce a lavorare.</div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr">Il professore Militerni ( uno dei redattori
delle linee guida " vecchie ) nel 2001 ( per il mio primo
foglio , Asperger ) disse </div>
<div dir="ltr">1) suo figlio non deve avere insegnante di
sostegno . Lavori pancia in terra come madre e chieda un
piano didattico con strumenti compensativi. Se i pari lo
percepiscono come diverso lui non si sforzerà mai di imitare
i neurotipici </div>
<div dir="ltr">2) non lo inserisca in gruppi di " diversi " </div>
<div dir="ltr">3) lo inserisca subito in sport dove lui non
deve eccellere. Anzi. Cambi sport ogni anno. Importante che
guardi sempre situazioni sociali nuove </div>
<div dir="ltr">4) appena possibile lo inserisca nei Boy Scout
. I pari possono essere feroci , ma negli Scout vi è sempre
un adulto che media e monitora </div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr">Stessa cosa è stata poi applicata anche se in
modo diverso alla " grave" , dove per ovvie ragioni :</div>
<div dir="ltr">1) l'insegnante di sostegno è sempre presente,
alternandosi con un assistente alla comunicazione </div>
<div dir="ltr">2) Carmela è inserita in laboratori , progetti
, sempre accompagnata da un tutor, ma in contesti di pari
normotipici ( il mio supervisore è Valeria Pascale ,
presente alla fondazione Sospiro, con Michael Guercio ) </div>
<div dir="ltr">3) mia figlia frequenta altri disabili , ma in
momenti specifici , per qualche attività ( ad esempio le
passeggiate ) . Importante che anche lei accetti la
diversità degli altri proprio da se stessa. È molto
affettuosa in questi casi e non sembra spaventata dai CP dei
compagni . Ma ripeto . Sono momenti di comunità , dove
disabili hanno acceso come i normotipici ( un esempio è
questo progetto <a
href="https://www.ilmattino.it/video/bike_morning/waterfalls_gli_ecoitinerari_pionieri_e_senza_bici_di_conca_della_campania-7572656.html"
moz-do-not-send="true" class="moz-txt-link-freetext">https://www.ilmattino.it/video/bike_morning/waterfalls_gli_ecoitinerari_pionieri_e_senza_bici_di_conca_della_campania-7572656.html</a>) </div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr">Ultima cosa: </div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr">Mio figlio Asperger ha fatto un anno di
servizio sociale presso una RSA di disabili. Questa cosa gli
ha dato molta fiducia. D'altronde nella filosofia pedagogica
di Kurt Hahn solo aiutando puoi capire chi veramente sei.</div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr">Claudia Nicchiniello </div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr"> </div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr"><br>
</div>
<div dir="ltr"><br>
<blockquote type="cite">Il giorno 12 ago 2023, alle ore
17:06, antonio leonardo fiorentino
<a class="moz-txt-link-rfc2396E" href="mailto:fiorentinoal@gmail.com"><fiorentinoal@gmail.com></a> ha scritto:<br>
<br>
</blockquote>
</div>
<blockquote type="cite">
<div dir="ltr">
<div dir="auto">Buongiorno
<div dir="auto">leggo con attenzione le news
scientifiche sebbene spesso come semplice genitore mi
"perdo" nel tecnicismo come è giusto che sia.</div>
<div dir="auto"><br>
</div>
<div dir="auto">Tuttavia cerco di raccontare la mia
esperienza ovvero quella vissuta con mio figlio che
credo abbia assonanze con il tema dei neuroni a
specchio.</div>
<div dir="auto"><br>
</div>
<div dir="auto">- quando mio figlio ha effettuato
terapie o comunque ha vissuto momenti
ludico-ricreativi o di semplice intrattenimento
sociale in gruppo con altri bambini in ASD di durata
variabile (da qualche incontro fino a diverse
settimane) spesso (mio figlio) ha "portato a casa"
comportamenti e stereotipie motorie e vocali mai avute
(o avute in principio e poi perse negli anni) o
comunque mai registrate pertanto penso che
verosimilmente in questo caso i neuroni a specchio
abbiano funzionato;</div>
<div dir="auto"><br>
</div>
<div dir="auto">tutti conoscono l'adagio "chi va con lo
zoppo impara a zoppicare"</div>
<div dir="auto"><br>
</div>
<div dir="auto">per l'esperienza vissuta e nelle righe
sopra condivisa da semplice genitore credo dunque che
sia improduttivo o forse anche deleterio che un
bambino in ASD abbia esperienze di gruppo con altri
bambini ASD (sia sociali che
terapeutiche/riabilitative) e al contrario credo sia
saggio promuovere momenti di condivisione con bambini
neurotipici per allenarli a "non zoppicare" ed è per
questo che ritengo fondamentale il ruolo della scuola
che deve funzionare come laboratorio si didattico ma
anche educativo sociale (non basta fare un ora di
etica, religione, etc).</div>
<div dir="auto"><br>
</div>
<div dir="auto">al riguardo vorrei sapere cosa ne
pensano gli altri genitori ed osservatori ovvero se
anche loro hanno vissuto esperienze simili.</div>
<div dir="auto"><br>
</div>
<div dir="auto">saluti</div>
<div dir="auto">Antonio f.</div>
<br>
<br>
<div class="gmail_quote" dir="auto">
<div dir="ltr" class="gmail_attr">Il sab 12 ago 2023,
14:24 Piero Crispiani <<a
href="mailto:pierocrispiani@gmail.com"
moz-do-not-send="true"
class="moz-txt-link-freetext">pierocrispiani@gmail.com</a>>
ha scritto:<br>
</div>
<blockquote class="gmail_quote">
<div> Gentile Dott.ssa Daniela,<br>
ringrazio della nota informativa che ci rimanda a
certi fenomeni di allargamento indebito di
elementi biopsichici come quello che l'equipe di
Rizzolatti rinvenne, ovvero l'assimilazione di
patterns neuromotori dall'esperienza visiva o
uditiva.<br>
Questo fenomeno originario non è in discussione, e
con esso il merito di Rizzolatti, del resto non è
una novità che le cellule memorizzano gli stimoli
(ovvero la propria reattività agli stimoli) come
nel caso delle cellule gustative che memorizzano
la sensazione di bisogno di alcool, cioccolato,
ecc.<br>
Del resto, così funziona lo "stimolo avversivo"
che memorizza ed automatizza gli effetti di certi
stimoli.<br>
Rizzolatti e coll. hanno associato tale effetto al
vedere o udire fatti, eventi, movimenti, immagini,
ecc. Fin qui, bene.<br>
Ripenso alla saggezza popolare del "rubare con gli
occhi", "visto - fatto", "detto-fatto".<br>
<br>
Processo oggi in uso nella didattica avanzata, la
formazione sportiva e costruzione del "gesto
tecnico", ecc.<br>
Molti commentatori hanno invece dilatato il fatto
all'empatia, alla metacognitzione,
all'interpretazione dei visi, cioè la "hanno
tirata per la giacchetta".<br>
<br>
Da 50 anni si sa - invece - che l'autismo comporta
difficoltà (lievi o severe) dell'immaginazione,
quindi di dare significati ai visi, ai fenomeni,
alle espressioni verbali, agli ambienti, alle
novità, ai cambi di stile, ecc.<br>
Il "disturbo dell'immaginazione" ... da Schopler
in avanti.<br>
<br>
Prof. Piero Crispiani<br>
<br>
<br>
<div>Il 10/08/2023 09:31, daniela ha scritto:<br>
</div>
<blockquote type="cite">Nell’inserto domenicale di
Repubbica dedicato alla cultura, Robinson, del
29 luglio scorso, c’è una lunga intervista a
Giacomo Rizzolatti, il neuroscienziato che nel
1992, studiando le basi neurologiche del
movimento nelle scimmie, scoprì l’esistenza dei
neuroni specchio. <br>
Fu una vera rivoluzione per le neuroscienze e da
questa scoperta molti scienziati trassero
ispirazione per cercare di interpretare molte
situazioni fisiologiche e patologiche, in
particolare chi studiava l’empatia trovò nella
presenza dei neuroni specchio le basi per
spiegare i diversi livelli di essa nei
normodotati. <br>
Lo stesso gruppo di Rizzolatti e molti
ricercatori nel campo dell’autismo ipotizzarono
che nei neuroni specchio, o meglio che in una
loro disfunzione, si potesse trovare la causa
dell’autismo. <br>
Ora Rizzolatti ammette con onestà, e con
rammarico, che l’ipotesi non ha retto
all’evidenza delle prove, che alla base
dell’autismo non c’è un’assenza o un
malfunzionamento dei neuroni specchio, per cui
questa ipotesi deve essere abbandonata. <br>
Si tratta di un messaggio negativo, ma è
importante che le ipotesi di lavoro, anche
quando del tutto lecite e biologicamente
plausibili, vengano abbandonate in modo che si
facciano nuove ipotesi e si cerchino nuove
strade che facciano luce sui reali meccanismi
patogenetici, premessa necessaria per arrivare a
proposte terapeutiche razionali. <br>
<br>
<br>
Daniela Mariani Cerati <br>
_______________________________________________
<br>
Lista di discussione autismo-biologia <br>
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<br>
Autismo-biologia e' una lista di discussione
promossa dall' A.P.R.I., Associazione Cimadori
per la ricerca italiana sulla sindrome di Down,
l'autismo e il danno cerebrale. <br>
<a href="http://www.apriautismo.it"
target="_blank" rel="noreferrer"
moz-do-not-send="true">www.apriautismo.it</a>
<br>
<br>
Per cancellarsi inviare un messaggio a: <a
href="mailto:valerio.mezzogori@autismo33.it"
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class="moz-txt-link-freetext">valerio.mezzogori@autismo33.it</a><br>
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ricerca italiana sulla sindrome di Down, l'autismo e il
danno cerebrale.</span><br>
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