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<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face=Arial>Credo, ma il medico può chiarirlo molto meglio, che
occorra valutare se il soggetto è fotosensibile.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial>Colgo l'occasione per tornare sull'interessante contributo
inerente il Corpo Calloso per segnalare che non poche teorizzazioni (ed
osservazioni empiriche) associano i disturbi del neurosviluppo, tra cui
autismo, spettro, disprassia severa, X-Fragile, al disordine degli scambi
inter-emisferici o della "trasmissione elettrica cerebrale".</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>Il disordine o la disfunzione della trasmissione tra gli
emisferi e tra i lobi (così si legge in vari testi, a carico de Corpo Calloso),
può generare disordini del Funzioni Esecutive.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>E la mancata dominanza laterale?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>La lateralità non stabilizzata, ha a che fare con la
trasmissione cerebrale?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>Perchè molti in Spettro sono dislaterali, incerti negli
schemi crociati, negli schemi rotatori?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>Perchè trattamenti terapici fondati su prassie, motricità,
coordinamenti, rapidizzazione, schemi motori crociati, rotatori, "a reverse",
danno luogo a miglioramenti fuznionali di vario genere?</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>Prof. Piero Crispiani</FONT></DIV>
<BLOCKQUOTE
style="PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #000000 2px solid; PADDING-RIGHT: 0px; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
<DIV
style="BACKGROUND: #e4e4e4; FONT: 10pt arial; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=angsapiacenza@gmail.com href="mailto:angsapiacenza@gmail.com">angsa
piacenza</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A
title=autismo-biologia@autismo33.it
href="mailto:autismo-biologia@autismo33.it">Autismo Biologia</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Thursday, May 23, 2019 2:21
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> Re: [autismo-biologia] Corpo
calloso</DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV>Buongiorno.
<DIV>Mi inserisco con una domanda alla quale forse è già stata data risposta
in precedenza,ma di cui non ho seguito gli sviluppi.Chiedo se un importante
fenomeno ipotensivo,associato a sovraesposizione a videogiochi,può essere una
delle cause scatenanti una crisi convulsiva in un ragazzo con diagnosi di
autismo ,con rmn ed eeg nella norma e nessuna anomalia genetica fino ad ora
riscontrata.</DIV>
<DIV>Sottolineo che il soggetto in causa non ha mai presentato episodi
convulsivi nei suoi 16 anni di vita.</DIV>
<DIV>Grazie a chi potrà darmi una risposta.</DIV>
<DIV>Chiara-angsa Piacenza</DIV></DIV><BR>
<DIV class=gmail_quote>
<DIV dir=ltr>Il gio 23 mag 2019, 14:04 daniela <<A
href="mailto:daniela@autismo33.it">daniela@autismo33.it</A>> ha
scritto:<BR></DIV>
<BLOCKQUOTE class=gmail_quote
style="PADDING-LEFT: 1ex; MARGIN: 0px 0px 0px 0.8ex; BORDER-LEFT: #ccc 1px solid">Il
2018-12-01 21:18 Avv. Ida Iaquinta ha scritto:<BR><BR>Potrei chiederLe se
può considerarsi una causa<BR>dell'autismo anche una accertata lesione
dell'Istmo del corpo calloso<BR>(accertata in entrambi i mei bimbi (gemelli
eterozigoti) con una RMN<BR>fatta a Messina)?<BR>Cordiali Saluti.<BR><BR>23
- 5 - 2019 Risposta da Daniela MC<BR>L’anomalia del corpo calloso
riscontrata nei suoi figli non é un dato <BR>isolato nell’ambito della
neuroimmagine dello spettro autistico. Il <BR>corpo calloso é la
struttura che garantisce il trasferimento di <BR>informazioni tra i due
emisferi e la loro coordinazione. Non sorprende <BR>pertanto che essa sia
coinvolta nelle funzioni compromesse nello <BR>spettro. I dati della
letteratura sono peró sparsi e a volte <BR>contraddittori. Farne una sintesi
e mostrare i punti di convergenza , ma <BR>anche i tanti interrogativi
aperti é un’impresa molto ardua . In questa <BR>impresa si sono cimentati
Marco Valenti e colleghi dell’Universitá <BR>dell’Aquila che hanno
pubblicato il 15 maggio scorso una importante <BR>review di cui il primo
autore, che ringrazio, ha inviato un ampio <BR>resoconto alla
lista<BR><BR><BR>ABNORMAL STRUCTURAL AND FUNCTIONAL CONNECTIVITY OF THE
CORPUS CALLOSUM <BR>IN AUTISM SPECTRUM DISORDERS: A REVIEW”<BR>Rivista:
Review Journal of Autism and Developmental Disorders<BR>Autori: Valenti
Marco1/2, Pino Maria Chiara1, Mazza Monica1, Panzarino <BR>Gianvito3, Di
Paolantonio Claudio3, Verrotti Alberto1/3<BR>1. Dipartimento di Scienze
Cliniche Applicate e Biotecnologiche, <BR>Università degli studi
dell’Aquila<BR>2. Centro di Riferimento Regionale per l’Autismo, Regione
Abruzzo, <BR>L’Aquila<BR>3. Dipartimento di Pediatria, Ospedale San
Salvatore, L’Aquila<BR><BR>La Condizione dello Spettro dell’Autismo (Autism
Spectrum Disorder-ASD) <BR>è un complesso ed eterogeneo disordine del
neurosviluppo che si <BR>manifesta nelle prime fasi della vita ed è definito
dalla presenza di <BR>due specifiche caratteristiche: compromissione di
comunicazione e <BR>interazione sociale, comportamenti ripetitivi e
stereotipati (APA, <BR>2013). L’alta prevalenza dell’ASD ha incrementato
l’interesse <BR>scientifico dei ricercatori nel comprendere la neurobiologia
di questo <BR>complesso disordine del neuro sviluppo (Lai et al., 2104; Kana
et al., <BR>2014). Diversi studi di neuroimaging hanno mostrato alterazioni
della <BR>connettività cerebrale sia funzionale che strutturale di individui
con <BR>ASD (Catani et al., 2016; Vissers et al.,2012). In particolare,
<BR>l’attenzione dei ricercatori in quest’ambito si è focalizzata sulle
<BR>anomalie del corpo calloso (CC), la cui alterazione sembra produrre
<BR>sintomi tipici dell’ASD. Questo ha portato a considerare il CC una
<BR>struttura target nella ricerca sull’autismo. Il CC è la commissura
<BR>interemisferica più importante del cervello; si tratta di un fascio di
<BR>assoni che interconnette i due emisferi cerebrali e collega tra loro i
<BR>quattro lobi. Il CC garantisce quindi il trasferimento di informazioni
<BR>tra i due emisferi e la loro coordinazione. Dagli studi è emerso una
<BR>scarsa connettività sia strutturale che funzionale in persone con
<BR>autismo. Lo studio di revisione, recentemente pubblicato sulla rivista
<BR>internazionale review journal of autism and developmental disorders dal
<BR>gruppo di ricerca dei proff. Marco Valenti e Monica Mazza
<BR>dell’università degli studi dell’Aquila, ha avuto l’obiettivo di
<BR>comprendere al meglio il ruolo del CC in persone con autismo. Studi
<BR>empirici hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e
<BR>l’imaging con tensore di diffusione (DTI) dimostrando il ridotto volume
<BR>del CC nel cervello di persone con autismo. Inoltre, studi di
<BR>connettività funzionale hanno evidenziato una attività atipica in
<BR>soggetti con ASD durante compiti di cognizione sociale, memoria di
<BR>lavoro e della funzione esecutive. Nel 2009 Frazier e Hardan hanno
<BR>sottolineato, attraverso una meta-analisi, che la ridotta dimensione del
<BR>CC nell'autismo è riportata in sette studi su dieci e i risultati nulli
<BR>nei restanti tre studi erano dovuti a problemi metodologici come ad
<BR>esempio errori di campionamento. In un interessante studio del 2017,
<BR>Fingher e collaboratori hanno fornito quattro motivi per cui si dovrebbe
<BR>considerare la connettività strutturale e funzionale interemisferica di
<BR>particolare interesse nella ricerca sull'autismo: (1) è stato riportato
<BR>che una o più sottoregioni del CC sono più piccole nei bambini,
<BR>adolescenti e adulti con ASD rispetto ai controlli; (2) risultati fMRI
<BR>hanno dimostrato che gli individui con autismo mostrano una ridotta
<BR>connettività funzionale durante il riposo /sonno rispetto ai controlli;
<BR>(3) Studi basati su DTI hanno riferito che adolescenti e adulti con ASD
<BR>mostrano volumi CC più piccoli e anisotropia frazionale ridotta, e (4)
<BR>fino al 45% di bambini nati con agenesia del CC mostrano sintomi
<BR>comportamentali coerenti con una diagnosi di ASD. Sicuramente nuove
<BR>ricerche in questo campo sono necessarie con studi che dovrebbero
<BR>includere dimensioni del campione più grandi. Inoltre gli studi presi in
<BR>considerazione sono cross-sectional, quindi non hanno dimostrato se le
<BR>alterazioni del CC nell’ASD sono correlate al disturbo stesso o una
<BR>conseguenza delle sue caratteristiche cliniche. La prospettiva futura
<BR>potrebbe essere uno studio longitudinale per chiarire il ruolo del CC
<BR>nell'eziopatogenesi del
disturbo.<BR><BR><BR><BR><BR>_______________________________________________<BR>Lista
di discussione autismo-biologia<BR><A
href="mailto:autismo-biologia@autismo33.it" rel=noreferrer
target=_blank>autismo-biologia@autismo33.it</A><BR>ANGSA (Associazione
Nazionale Genitori Soggetti Autistici).<BR>Fondazione Augusta Pini ed
Istituto del Buon Pastore Onlus.<BR>Per cancellarsi dalla lista inviare un
messaggio a: <A href="mailto:valerio.mezzogori@autismo33.it" rel=noreferrer
target=_blank>valerio.mezzogori@autismo33.it</A></BLOCKQUOTE></DIV>
<P>
<HR>
<P></P>_______________________________________________<BR>Lista di discussione
autismo-biologia<BR>autismo-biologia@autismo33.it<BR>ANGSA (Associazione
Nazionale Genitori Soggetti Autistici).<BR>Fondazione Augusta Pini ed Istituto
del Buon Pastore Onlus.<BR>Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a:
valerio.mezzogori@autismo33.it</BLOCKQUOTE></BODY></HTML>